Le strade e la storia

di Giovanni Caselli

Esistono strade o tratti strada con nomi tradizionali evocativi. Oltre a vie campestri da sempre note come la Via Francigena; vi sono numerose Vie Romee, Vie Lauretane, Vie del Sale, e anche una Via Parigina, nel Valdarno superiore. Il termine “Via Francigena” è oggi diventato sinonimo per “via di pellegrinaggio”. Tanto è vero che un percorso turistico dedicato a San Francesco, viene indicato come “Via Francigena di San Francesco”! E’ facile capire come ad alcuni succeda di pensare a come verificare questa tradizione e provare l’emozione di calpestare strade che in realtà sono le “arterie” del sistema circolatorio della cultura. Si tratta delle arterie che hanno creato l’Europa e consentito ai paesi che la compongono di svilupparsi culturalmente, di saperi e conoscenze che sono in realtà una sintesi del sapere e delle conoscenze accumulate da ogni popolo e nazione del continente eurasiatico, diffusosi mediante questo sistema circolatorio la cui “aorta” è la Via della Seta. Con questo nome così evocativo si intende una rete globale di vie che ramificandosi per tutto il continente eurasiatico e il nord Africa, ha nutrito assai copiosamente la sua parte occidentale, quella  che i testi scolastici chiamano Europa, forse la più ricettiva per virtù di un istinto naturale che dall’Eta’ del Bronzo sembra aver spinto le genti dal centro del continente eurasiatico a seguire la direzione del sole: verso occidente. … continua a leggere Le strade e la storia

Arezzo e dintorni

Tra storia e territorio

Anghiari – Abside della chiesa di San Martino lungo le mura

 Arezzo dal libero comune alla dominazione dei Medici

 Franchi e Longobardi ad Arezzo

Santa Maria della Pieve ad Arezzo

Il Colle del Pionta ad Arezzo

Le strade dell’Etruria romana: La via Ariminensis

Lungo l’Ariminensis, tra Arezzo e Anghiari

Cassia vetus: da Arezzo a Firenze

Le strade dell’Etruria romana: La via Ariminensis

Lungo l’Ariminensis, tra Arezzo e Anghiari

Nella val Tiberina Toscana: Anghiari

Velocità di marcia sulle antiche strade

di Giovanni Caselli

Principali itinerari terrestri e rotte marittime in Europa alla fine del XIII secolo

Sembra che una guarnigione romana impiegasse un mese per raggiungere la Britannia dai confini dell’Impero del tempo di Augusto, anche se furono ben pochi i soldati romani stanziati in Inghilterra. Roma reclutò principalmente Galli e Germami, e persino Siriaci sia per l’invasione claudiana sia per i presidi, in epoca tarda gli imperatori impiegavano cavallerie sarmate per presidiare il Vallo. Nell’esperienza di chi scrive un mese di marcia risulta plausibile per raggiungere la Manica, ma in epoca romana come oggi, le strade erano in migliori condizioni di quelle calcate da Ceolfrid, Alcuin o Sigeric. … continua a leggere Velocità di marcia sulle antiche strade

La via Pisana nella storia

di Giovanni Caselli

La strada consolare che collegava Firenze a Pisa – città fluviali che naturalmente erano razionalmente meglio collegate per via d’acqua – è stata ricostruita o ipotizzata per lunghi tratti, non essendosi conservata in alcun luogo, sulla base di indizi di varia natura, viene ritenuta da Lopes Pegna come precedente all’esistenza di Firenze, quando si presume collegasse lo scalo tirrenico di Pisa con gli scali adriatici di Adria e Spina. Tenendo presente il fatto assai ben documentato storicamente, che in antico si privilegiavano le vie d’acqua a quelle di terra, specialmente per il commercio importante, occorre tener presente la recente scoperta dell’emporio-scalo fluviale etrusco di Gonfienti (VII sec. a-C.) ai piedi dei monti della Calvana, tra Sesto e Prato raggiungibile dall’Arno per il Bisenzio canalizzato.    …  continua a leggere   La via Pisana nella storia

Via Emilia: Modena Reggio Parma

di Giovanni Caselli

Modena: la città ha nome etrusco, forse a ricordo della dominazione di questo popolo dal VI al IV secolo a.C.. Gli etruschi si stabilirono in un territorio abitato da popolazioni probabilmente liguri, il loro dominio durò solo due secoli, fino all’arrivo dei Galli Boi. Nel 183 a.C. Mutina divenne colonia romana e i coloni centuriarono il territorio dando assetto stabile alla strada che doveva diventare la Via Aemilia, iniziata quattro anni dopo. I Ligures Frinates, abitanti dell’alto Appennino, spesso attaccavano le campagne della colonia, alternandosi ai Galli Boi, per cui la giovane città romana non ebbe pace. Le lotte interne si aggiungevano agli assalti dall’esterno. Durante l’Impero vi fu un periodo di prosperità, ma la città soffrì ancora sotto Costantino durante la guerra contro Massenzio, all’inizio del IV secolo. Dopo inondazioni causate dagli affluenti del Secchia e del Panaro, la città fu abbandonata e gli abitanti si spostarono a Cittanova. Rimasero solo dei religiosi a custodire le reliquie del patrono san Geminiano nella piccola basilica.  … continua a leggere    Via Emilia: Modena Reggio Parma

Via Emilia: Piacenza e le sue diramazioni

Tabula Peutingeriana – Tratto della via Emilia da Bononia a Placentia (Clicca sull’immagine per ingrandire)

Placentia, situata sulla destra del Padus, dopo la confluenza col Trebbia, passaggio obbligato fra Cispadana e Transpadana, guardiana del principale passo del Padus. Il famoso ‘fegato di Piacenza’, un bronzetto etrusco per la divinazione, assieme ad altri reperti di carattere topografico e monumentale, dicono che la città fu dominata anche dagli Etruschi, quindi fu dei Galli e poi colonia romana. Resisté Annibale contribuendo alla famosa Battaglia del Trebbia nel 218 a.C. Resisté anche ad Asdrubale nel 207 e ad Amilcare nel 200. Il caposaldo romano fu ristrutturato nel 187 a.C. e fu fatta la Via Aemilia che la collegava a Rimini con il più lungo rettifilo d’Italia. Placentia ottenne la cittadinanza romana nel 90 a.C. e poi fu assegnata alle Regio VIII Aemilia. Per la sua posizione chiave nell’ambito del commercio sul Padus, mantenne la sua prosperità anche in periodi di decadenza.  …  continua a leggere  Via Emilia: Piacenza e le sue diramazioni 

La centuriazione romana della piana di Sesto Fiorentino

di Alessandro Ferrini

Il centro di Sesto Fiorentino

Ancora oggi osservando una foto aerea dell’area che comprende la periferia ovest di Firenze, il territorio di Sesto Fiorentino fino a Prato, si possono riscontrare, ovviamente tenendo conto degli inevitabili cambiamenti intervenuti nel corso dei secoli, i segni ben visibili dell’antica centuriazione di epoca romana realizzata dopo la nascita della colonia di Florencia Tuscorum nel I° secolo avanti Cristo.

Molte strade da quelle più importanti ai viottoli campestri mantengono un andamento lineare a loro volta intersecate da altre perpendicolari, una sorta di grande maglia che racchiude appezzamenti di terreno di forma quadrangolare. Sono le vestigia di quanto resta della suddivisione in centurie, cioè in quadrati di circa 710 metri di lato a loro volta suddivisi in altre porzioni più piccole.

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La viabilità del Mugello prima del Settecento

di Alessandro Ferrini

Dopo la metà del Settecento la Toscana fu coinvolta in una fortunata rivoluzione del sistema stradale, e non solo. I granduchi di Lorena, così come altri sovrani europei progressisti, influenzati dal nuovo pensiero illuminista, erano convinti che per avviarsi verso lo sviluppo economico e sociale anche la Toscana dovesse attuare profonde riforme e dotarsi di moderne infrastrutture superando le vecchie concezioni dell’ancient regime. Anche l’area del Mugello beneficiò di questo spirito di rinnovamento.

Tracciato della via Faventina

Se ripercorriamo la storia della vallata del Mugello la scopriamo popolata fin da tempi antichissimi; poi in epoca etrusca sorsero numerosi insediamenti di cui permangono importanti testimonianze: nel II° secolo a.C., in epoca romana, sorse l’importante centro di Anneianum (più o meno nella zona di Borgo San Lorenzo), sul punto dove la via Faventina che collegava la p iana di Firenze con Ronta, Faenza e Bologna, attraversa la Sieve. Questa strada costruita fra il II° e il I° secolo a.C. su un precedente percorso etrusco rappresentò sempre una importantissima arteria sia commerciale che militare. L’altra strada consolare che attraversava il Mugello era la Flaminia militaris (o Flaminia minor per distinguerla dall’altra più famosa che attraverso l’Umbria congiungeva Roma con l’Adriatico), da Firenze a Bologna costruita dal console Flaminio nel 187 a.C.; di questa, che in parte seguiva il tracciato che ancora oggi percorre la via bolognese e valicava l’Appennino nei pressi della Futa, rimangono importanti resti. … continua a leggere La viabilità del Mugello prima del Settecento

Le strade e la storia

di Giovanni Caselli

Esistono strade o tratti strada con nomi tradizionali evocativi. Oltre a vie campestri da sempre note come la Via Francigena; vi sono numerose Vie Romee, Vie Lauretane, Vie del Sale, e anche una Via Parigina, nel Valdarno superiore. Il termine “Via Francigena” è oggi diventato sinonimo per “via di pellegrinaggio”. Tanto è vero che un percorso turistico dedicato a San Francesco, viene indicato come “Via Francigena di San Francesco”! E’ facile capire come ad alcuni succeda di pensare a come verificare questa tradizione e provare l’emozione di calpestare strade che in realtà sono le “arterie” del sistema circolatorio della cultura. Si tratta delle arterie che hanno creato l’Europa e consentito ai paesi che la compongono di svilupparsi culturalmente, di saperi e conoscenze che sono in realtà una sintesi del sapere e delle conoscenze accumulate da ogni popolo e nazione del continente eurasiatico, diffusosi mediante questo sistema circolatorio la cui “aorta” è la Via della Seta. Con questo nome così evocativo si intende una rete globale di vie che ramificandosi per tutto il continente eurasiatico e il nord Africa, ha nutrito assai copiosamente la sua parte occidentale, quella  che i testi scolastici chiamano Europa, forse la più ricettiva per virtù di un istinto naturale che dall’Eta’ del Bronzo sembra aver spinto le genti dal centro del continente eurasiatico a seguire la direzione del sole: verso occidente. … continua a leggere Le strade e la storia