La pieve di San Giovanni Battista a Santa Maria del Giudice

Siamo sulle prime pendici del Monte Pisano, a pochi chilometri da Lucca, in val di Serchio e precisamente in località Santa Maria del Giudice. Oggi, sebbene molto “levigata” dal tempo, la pieve di San Giovanni Battista conserva la sua struttura armoniosa ed elegante e, nonostante il logorio del tempo, si fa ancora ammirare per la bella facciata a due ordini di loggette cieche, tre in alto e due per lato al portale la cui architrave, pregevolmente decorata a fiorami, è di probabile riutilizzo da edifici romani preesistenti; gli archivolti poggiano su esili colonne e sono ingentiliti da una cornice dicroma ottenuta con l’alternanza di marmi bianchi e verdi, il verde di Prato detto anche “serpentino”.    …  continua a leggere   La pieve di San Giovanni Battista a Santa Maria del Giudice

La pieve di San Severo a Legri

di Salvina Pizzuoli

Non si può non notarla, con la sua imponente struttura, lungo la strada principale che attraversa Legri ne occupa il margine a sinistra con le due absidi ancora intatte e la terza per buona parte diruta. Colpisce per i colori delle sue pietre a filaretto d’alberese, l’antico campanile a vela e l’alta torre campanaria che svetta  accanto, evidenziando la sua antica funzione di torre d’avvistamento.

La presenza di una pieve testimonia una rete di strade e infrastrutture viarie di primaria importanza: per qui passava infatti una delle direttrici verso il Mugello.

Dedicata a San Severo è la pieve romanica tra le più antiche del territorio in provincia di Firenze, la cui data precisa si perde nel fastello del tempo, presumibilmente attorno al X secolo, e la cui storia si conserva nelle strutture che la caratterizzano con i rimaneggiamenti di cui porta ancora i segni e che la rendono particolare, singolare.

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In Val D’elsa: la Pieve a Scola

Siamo a Pievescola un piccolo centro in val d’Elsa.

La pieve, da cui prende il nome, è detta Pieve Ascola, ad Scholam, a Scola e, come scrive il Repetti, potrebbe derivare il suo toponimo dalla presenza di una scuola di lettere o di canto fermo, la melodia liturgica cantata nel coro polifonico dal tenor che teneva le note a lungo, come era in uso ai tempi della presenza longobarda.

Risiede sulla ripa destra dell’ Elsa Morta alla base occidentale della Montagnola di Siena, poco lungi dall’incolta pendice di un monte che forse dalla sterilità del terreno porta il vocabolo delle Gabbra (Repetti Dizionario)

La sua fondazione avvenuta intorno all’anno Mille viene invece legata con piena convinzione storica, anche dallo stesso Repetti, a quella contessa Ava dei Lambardi, signora di Staggia e fondatrice di un monastero prestigioso come fu quella detto a Isola.    … continua a leggere    In Val D’elsa: la Pieve a Scola

San Bruzio, i ruderi di una chiesa del 1000 nella Maremma grossetana

Poche le notizie e gli studi su quanto rimane di una chiesa dalle caratteristiche architettoniche particolari, dall’ubicazione solitaria e suggestiva non lontano da Magliano (due chilometri circa). La si trova percorrendo. usciti da Magliano, la strada in direzione Sant’Andrea e quindi Marsiliana. Dopo il bivio, a un centinaio di metri, a sinistra una strada sterrata chiusa da una catena conduce ai ruderi della bella chiesa, a destra ad un parcheggio non molto ben segnalato. Nell’impianto richiama modelli romanico lombardi ma i capitelli presentano decorazioni ascrivibili ad un gusto francese come a San Rabano sui monti dell’Uccellina nel Parco naturale dell’Alberese. Il nome San Bruzio è una contrazione di Tiburzio, martire romano. Iniziata intorno all’anno 1000 fu terminata, o forse mai, intorno al XII secolo. … continua a leggere San Bruzio, i ruderi di una chiesa del 1000 nella Maremma grossetana

Casentino

In questi anni tuttatoscana è cresciuta assommando un corposo numero di articoli totali. Il vecchio Indice quindi non risponde più alle esigenze di chi vorrebbe, scorrendolo, trovare, a seconda delle sezioni, l’articolo che lo interessa. Abbiamo pensato allora di crearne uno nuovo che, nelle varie sezioni, accorpi in modo più funzionale gli articoli relativi, per favorire una migliore fruizione al visitatore e al lettore eventuale.

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La pieve di Santa Felicita a Faltona e le opere conservate nel Museo di Vicchio

di Salvina Pizzuoli

Abbiamo scoperto questo piccolo museo, ma ricco di opere preziose e interessante per una conoscenza più approfondita del territorio, cercando di “vedere” con gli occhi dell’immaginazione l’interno di Santa Felicita a Faltona.

La bella e antichissima pieve non è infatti visitabile per motivi di sicurezza, ma meritava non arrendersi di fronte a questa impossibilità e cercare i segni della sua florida opulenza, le opere che l’arricchivano.

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La pieve di Santa Felicita a Larciano nella valle del Faltona

di Salvina Pizzuoli

Sulla via Faentina, in prossimità di Borgo San Lorenzo non si può non notare la semplice ma imponente struttura della pieve accanto alla quale, a sinistra, sorge l’oratorio della Compagnia dell’Annunziata e ancora accanto, con un loggiato su due colonne, forse appartenenti a quello antico della chiesa stessa, un edificio novecentesco che ai tempi aveva funzione di teatro parrocchiale. … continua a leggere La pieve di Santa Felicita a Larciano nella valle del Faltona

La pieve di Santa Maria Assunta a Popiglio nella bella Montagna Pistoiese

di Salvina Pizzuoli

L’antica chiesa plebana di Pupiglio, da lunga mano distrutta, era dedicata a S. Giovanni Battista, ed è tradizione che alla medesima appartenesse il pulpito della pieve attuale[…] scolpito in macigno con bassorilievi rappresentanti la vita di G. Cristo […] un altro esiste sopra la porta d’ingresso della facciata la cui costruzione sembra rimanotare al secolo XVI.

Così si legge nel Dizionario di Emanuele Repetti, storico ottocentesco che, con incredibile precisione vi annovera paesi e città del territorio toscano, dai più grandi ai piccoli e piccolissimi, punto di riferimento per molti amanti della storia del territorio. … continua a leggere La pieve di Santa Maria Assunta a Popiglio nella bella Montagna Pistoiese

Vico Pancellorum: la pieve di San Paolo

di Salvina Pizzuoli

Risiede sulla ripa destra del fiume Lima, dirimpetto alla rocca di Lucchio, presso la base meridionale dei poggi che scendono fin qua dal Pian degli Ottani della Montagna di Pistoja. È fatta menzione di questo Vico Pancellorum , o Paniculorum e del suo pievano in un istrumento del 24 aprile 873 edito nel T. V P. II delle Memorie lucchesi.

Così scrive lo storico ottocentesco Emanuele Repetti nel suo Dizionario a proposito di questo borgo che attrae il visitatore per la posizione e per la sua denominazione particolare. Già il residuo di una storia antica rimasta nel suo nome invoglia a saperne di più se poi come noi, attratti dalla geografia del luogo e dal toponimo, si decide di non mettere tempo di mezzo e andare a visitare il sito proprio in mancanza di dati specifici e completi, beh, trovarsi di fronte l’imponente pieve di San Paolo, è una magnifica sorpresa.

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