Siamo nella bassa valle del Merse a pochi chilometri da Siena tra colline di sughere, lecci,

castagni e querce cui fa da sfondo il cocuzzolo del Monte Amiata dentro la vasta area della Riserva naturale detta del Basso Merse e Tocchi.
Trovasi sullo sprone settentrionale del monte delle Serre di Petriolo che scende per Tocchi al ponte di Macereto, sulla destra del Merse, e sulla sinistra della strada regia che dal ponte a Macereto si dirige a Grosseto.

Così lo storico ottocentesco Emanuele Repetti nel “Dizionario Corografico della Toscana” descrive la collocazione geografica del ponte a Macereto, un antico passaggio sul Merse nei pressi di San Lorenzo a Merse, la cui costruzione viene fatta risalire al XIV secolo, sulla strada per raggiungere da Siena il mare nei pressi; fu rovinato varie volte dalle piene del fiume. Nella descrizione del Repetti, nella seconda metà dell’Ottocento, aveva tre arcate. Oggi ne resta il simulacro, in buona parte distrutto, di quello ricostruito dopo la seconda guerra mondiale. Alla voce Tocchi ne indica l’etimo, da Toctae castrum, e riferisce che si compone di due nuclei “il primo più in alto dov’è la Pieve, l’altro più in basso dove fu il castello” (Repetti Dizionario geografico fisico storico della Toscana).



Oggi raggiungiamo Tocchi sulla strada panoramica per Monticiano, una traversa a destra lungo la Siena – Grosseto. La strada sale lentamente e al bivio per Tocchi incontriamo l’antica pieve di Santa Maria Assunta; datata XI secolo. L’edificio odierno risale invece al XVI secolo, rifacimento di quello precedente molto deteriorato come per altro si presenta anche l’attuale. La semplice facciata è intonacata, vi si aprono il portale d’ingresso e una finestra circolare in alto. L’interno ha oggi una sola navata e soffitto a capriate. Gradevole la decorazione delle pareti a fasce bicolore bianche e nere.

Si segue quindi l’ indicazione verso il castello di Tocchi che si raggiunge per una strada sterrata ma perfettamente percorribile. Lo scenario intorno è gradevolissimo e lo sguardo scorre tra le verdi colline mentre l’ingresso al borgo con la sua particolare struttura costituisce una piacevole sorpresa. Il castello si individua tra le costruzioni che ruotano attorno ad un suggestivo cortile nel quale si accede da una porta ad arco.








Non lontana dal castello la piccola chiesa della Natività di Maria. Dall’esterno appare come una comune costruzione rurale in quanto non porta i segni esterni di un edificio di culto. La lunetta sopra l’altare maggiore è affrescata con un gruppo centrale e due figure laterali: nel gruppo centrale una Madonna con il Bambino con ai lati due figure di santi, a fianco del gruppo due figure di santi, san Rocco e sant’Antonio Abate, attribuiti per la fattura compositiva ad artisti di scuola senese e datati intorno alla fine del XVI secolo.
Un altro piccolo angolo di Toscana, con i suoi tesori, con le sue bellezze: un territorio tutto da scoprire nel prossimo itinerario.
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