Pratovecchio e Stia in Casentino

Casentino

Il lago degli Idoli: gli Etruschi sul Falterona

Le “teofanie” del Casentino: Santuario di Santa Maria delle Grazie (Stia)

Santa Maria delle Grazie – Stia in Casentino

Lanificio Ricci – Stia in Casentino

La Verna

Il castello di Romena fra poesia e leggenda

Dante in Casentino

La via Fiorentina o del Monasteraccio o di Vallombrosa o della Verna

Le “teofanie” del Casentino: La Madonna del Bagno (Castelfocognano)

Le “teofanie” del Casentino:  Santuario di Santa Maria del Sasso (Bibbiena)

Le “teofanie” del Casentino: Santuario di Santa Maria delle Grazie (Stia)

La strada Firenze – passo della Consuma – Casentino

Casentino da scoprire: la pieve di San Martino a Vado

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In Maremma: Istia d’Ombrone

Siamo nella Maremma toscana, là dove il verde Ombrone giunge nella piana con un lungo e tortuoso corso dai Monti del Chianti.

Istia d’Ombrone, il fiume

Sulla riva destra del fiume, Istia, antico castello e città fortificata di cui restano alcune delle antiche architetture.

“ISCHIA, ora ISTIA D’OMBRONE

(Ischiae Castello) nella Maremma grossetana.

Scriveva il Repetti nel suo “Dizionario” dove nessun comune, o agglomerato urbano, viene tralasciato o dimenticato.

“Castello in gran parte diruto con antica pieve (S. Salvatore) […] Risiede a piè delle ultime diramazioni orientali del poggio di Moscona sulla ripa destra del fiume Ombrone”.  continua a leggere Istia d’Ombrone

 

Donne e castelli…delitti e congiure

di Salvina Pizzuoli
Il Trebbio visto da Buonsollazzo (via di Tassaia Vaglia)
Nel morbido paesaggio toscano, tra cipressi e macchie, occhieggiano turrite fortezze; nella distanza siamo soggetti al fascino delle loro fogge pittoresche, ma più da vicino siamo presi dai segreti e dai misteri che le antiche e poderose mura sembrano custodire.
Trebbio di San Piero a Sieve villa a guisa di fortilizio che da il suo nome ad una vasta tenuta nel popolo di Spugnole, piviere di S. Giovanni a Petrojo […] è posta nel poggio omonimo a ponente della strada postale Bolognese, allato ad un oratorio che fu della famiglia sovrana de’ Medici, attualmente dei PP Filippini di Firenze, lasciata loro nel 1648 con l’annessa tenuta da Giuliano Serragli.
 Con queste parole lo studioso ottocentesco Emanuele Repetti annovera nel Dizionario geografico fisico storico della Toscana (1833-1846) uno dei manieri mugellani di proprietà dei Medici, a pochi passi da quello più famoso di Cafaggiolo posto nel piviere e popolo di San Giovanni in Petrojo.
 Arrivare a Trebbio oggi è un po’ come fare un viaggio a ritroso nel tempo: …continua

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Storie storielle storiacce di casa Medici

Vagli nella valle dell’Edron in Garfagnana

Vagli di Sotto e Roggio

Vagli di sopra, da Sant’Agostino a Vagli di Sotto

Superato Poggio si entra nella valle dell’Edron. Il paesaggio è di quelli che non si possono dimenticare soprattutto quando l’autunno dipinge con i suoi gialli e rossi i boschi che affollano i fianchi dei monti. Ma lo scenario, addentrandosi nella valle, si allarga in alto dove svettano a corona le cime aguzze delle Apuane.

In prossimità della diga si aggiunge allo spettacolo la vista del lago … continua a leggere   Vagli nella valle dell’Edron in Garfagnana

Coreglia Antelminelli un antico borgo in Garfagnana

 

 

Coreglia Antelminelli La porta detta A Piastri

In posizione suggestiva, arroccata tra boschi di castagno e terrazzamenti a vigneti, sullo sfondo del monte Giovo e del Rondinaio, a circa 600 metri di altitudine, vanta un’antichissima origine. Oggi è luogo di villeggiatura: siamo nella media valle del Serchio in provincia di Lucca, in un territorio cui fanno corona le Alpi Apuane e l´Appennino tosco-emiliano. 

Fu un antico castello, sulle cui fondamenta sorge ancora circondata dalle mura della roccaforte, di cui mostra i resti delle fortificazioni volute da quel Castruccio Castracani che la cinse d’assedio contro i Guelfi. Feudo prima dei Rolaldinghi ne conserva l’antica torre, poi campanile della chiesa di San Michele.

…continua

Annibale in Toscana fra storia e leggenda

di Alessandro Ferrini

Alpe delle Tre potenze, il passo detto di Annibale
Alpe delle Tre Potenze, la strada e il passo detto di Annibale

La figura di Annibale ebbe e ha sempre occupato un posto particolare nell’immaginario collettivo, suscitando sentimenti contrastanti, un misto di terrore e ammirazione; basti pensare alla toponomastica: l’Italia è piena di ponti di Annibalepassi di Annibale, strade di Annibale, quasi che ognuno volesse avere un richiamo vicino a ricordare il fascino esercitato dal grande condottiero cartaginese. Su di lui aneddoti e leggende, perfino proverbi, si sono creati e perpetuati per secoli: temuto o ammirato, talvolta ridicolizzato quasi a esorcizzare il terrore che aveva scatenato, ha lasciato il segno delle sue imprese anche in Toscana.
Agli inizi della primavera del 217 Annibale accampato presso Piacenza dove aveva passato l’inverno, decise di muovere verso sud. Questo significava valicare gli Appennini e tenersi lontano dagli eserciti consolari. La figura di Annibale ebbe e ha sempre occupato un posto particolare nell’immaginario collettivo, suscitando sentimenti contrastanti, un misto di terrore e ammirazione; basti pensare alla toponomastica: l’Italia è piena di ponti di Annibalepassi di Annibale, strade di Annibale, quasi che ognuno volesse avere un richiamo vicino a ricordare il fascino esercitato dal grande condottiero cartaginese. Su di lui aneddoti e leggende, perfino proverbi, si sono creati e perpetuati per secoli: temuto o ammirato, talvolta ridicolizzato quasi a esorcizzare il terrore che aveva scatenato, ha lasciato il segno delle sue imprese anche in Toscana.

Agli inizi della primavera del 217 Annibale accampato presso Piacenza dove aveva passato l’inverno, decise di muovere verso sud. Questo significava valicare gli Appennini e tenersi lontano dagli eserciti consolari. La primavera di quell’anno fu particolarmente fredda e piovosa e la traversata dell’Appennino fu drammatica, quasi quanto quella alpina. Come narra Tito Livio, dopo il primo tentativo fallito per le terribili condizioni atmosferiche che lo costrinsero a ritornare indietro con l’esercito, finalmente Annibale valicò la catena montana e giunse in prossimità di Pistoia. …

 ...continua a leggere    Annibale in Toscana fra storia e leggenda 

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Nella val Tiberina Toscana: Anghiari

Anghiari

Su uno sperone tra la valle del Sovara e la val Tiberina Anghiari è un borgo munito che conserva una struttura medievale e bei palazzi rinascimentali. Al borgo vecchio si arriva percorrendo una lunga strada rettilinea e in discesa fino a piazza Baldaccio, capitano di ventura detto appunto d’Anghiari. Le mura che oggi circondano il borgo vecchio furono adeguate tra il XV e il XVI secolo alle nuove esigenze difensive legate alla scoperta della polvere da sparo, si presentano pertanto abbassate e ispessite. L’accesso avveniva da tre porte delle quali due, San Martino e Porta Nuova, erano protette da un fossato e da un ponte levatoio. Porta Nuova o Porta di Sotto, con un rimasuglio di stemma mediceo in sommo d’arco fu l’ultima ad essere costruita, risale infatti al 1460. …continua a leggere Nella val Tiberina Toscana: Anghiari

Un itinerario a piedi: Petroio, Rincine, Fornace, Caiano

ovvero il “Sentiero per Londa”

Londa il lago e il ponte sul Rincine

di Salvina Pizzuoli

Siamo a Londa ridente località alle propaggini del Falterona. Coronata di monti è ricca di acque chiassose cui deve e il bel lago e il proprio toponimo: il Rincine ne alimenta lo specchio d’acqua artificiale, parte integrante ormai del quieto paesaggio che lo accoglie dagli anni ’50, mentre il Moscia e il Rincine, confluendo con acque veloci, ne hanno probabilmente determinato l’origine del nome: dal latino unda, onda, da cui Londa, come ci spiega la nostra giovane guida.

Ci accingiamo a percorre insieme ad un camminatore provetto, il noto Alessandro Bellière, il sentiero, riscoperto e reso praticabile, che unisce varie frazioni del Comune.

Il nostro cammino ha inizio a Petroio, non lontana, in cui ci spostiamo con i mezzi messi a disposizione dal Comune; i più “in gamba” decidono di percorrere a piedi la distanza che separa le due località su una strada asfaltata che s’inerpica ripida e rapida.

Ripercorrere un antico sentiero significa non solo un contatto ravvicinato con la natura circostante ma anche rivisitare pagine della storia di quel territorio punteggiato di tracce rimaste lì, messaggere del tempo,    … Continua a leggere  Un itinerario a piedi: Petroio, Rincine, Fornace, Caiano

Capraia una delle sette isole dell’Arcipelago toscano

Carta di Capraia del XVIII secolo
Carta di Capraia del XVIII secolo

È una delle sette perle dell’Arcipelago come racconta un’antica leggenda, nate da quelle perdute dalla collana di  Venere uscendo dal mare. Le leggende si sa, più sono antiche più si ritrovano e ritornano più o meno identiche a designare luoghi anche lontani e diversi. Che sia una “perla” è indubbio vista la sua naturale bellezza con cui oggi ammalia i molti visitatori. La storia ci tramanda che il nome Capraia lega il suo etimo alle capre o comunque a come i Greci chiamavano l’isola: Aigylion appunto, l’isola delle capre. Anche la storia alberga i suoi se e i suoi ma: altri infatti attribuiscono il suo nome a karpa, roccia, da cui deriverebbe il “Caprara” dei Romani. … Continua a leggere   Capraia una delle sette isole dell’Arcipelago toscano 

Castel Aghinolfi in Lunigiana

Montignoso, Castel Aghinolfi, tra la fitta coltre di verde

Siamo a Montignoso a pochi chilometri da Massa Carrara.

Già dalla strada che corre nella valle s’intuisce la struttura possente del mastio ottagonale della roccaforte più antica della Lunigiana che si erge a sentinella sul cocuzzolo più alto di un promontorio che si protende verso il mare, ma è poi da lassù che si comprende il valore strategico che ha determinato l’importanza nel tempo assunta dal castello proprio per la sua posizione: lo sguardo abbraccia tutta la fascia costiera dalle foci dell’Arno al golfo di La Spezia e, nelle giornate limpide, si spinge fino a Livorno e le Alpi Marittime e riesce a intravvedere la Corsica. …continua a leggere  Castel Aghinolfi in Lunigiana

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