Nel Parco Naturale della Maremma: l’abbazia di San Rabano

foto di Tommaso Ferrini

Il Parco istituito nel 1975 si estende lungo il tratto costiero della Maremma e, più precisamente, da Principina a Mare fino a Talamone e ad Est fino all’Aurelia. La parte centrale è occupata dai Monti dell’Uccellina che spesso fungono da toponimo per tutto il Parco. Proprio in questa zona centrale, a circa trecento metri sul livello del mare, tra i colli di Poggio Lecci e Poggio dell’Uccellina, in posizione elevata, sorge quanto rimane di una splendida abbazia benedettina dell’XI – XII secolo, edificata in quella che era una collocazione strategica che dominava la costa e la più importante arteria viaria romana. … continua a leggere Nel Parco Naturale della Maremma: l’abbazia di San Rabano

La macchia di Migliarino: storia e ambiente.

È una vasta pineta che si stende oltre il Serchio, tra il lago di Massaciuccoli e il mare per 2400 ettari; dal 1979 fa parte del Parco naturale di Migliarino – San Rossore – Massaciuccoli. Un visitatore illustre la descrive durante una gita nel 1768:

[…] dopo aver passato il Serchio, fui a visitare la macchia di Migliarino che è lunga miglia 4 lungo il mare e larga due, ed osservai ch’era molto buona e composta di cerri, lecci e farnie […] ed è piena di bestiame e maiali e rende da 3.000 scudi l’anno al duca Salviati. La macchia però è molto folta, ma vi sono molte acque palustrose e delle lame di mare. Lungo la spiaggia del mare verso la metà del bosco vi e la torre detta di Migliarino*

… continua a leggere La macchia di Migliarino: storia e ambiente

Da Poggio a Castellonchio: un cammino in solitaria

di Luisa Gianassi

È ora silenziosa la casa sul Poggio, che un tempo risuonava di voci. Voci deboli e un po’ rauche dei nonni, voci cristalline e allegre dei figli e dei loro amichetti. Un senso di tristezza e depressione mi assale. Ma sono circondata da boschi e foreste. Si è sempre saputo che i boschi ingenerano energia positiva per l’equilibrio psicofisico degli esseri umani. Ora anche la scienza è riuscita a misurare tale fenomeno. Quindi ho la cura a portata di mano, anzi… di piedi!

La saggezza dei miei 65 anni mi consiglia di non andare in giro per i boschi da sola, ma il pascoliano fanciullino che sopravvive in me, mi sussurra che posso osare. Castellonchio sarà la mia meta solitaria. Dista una decina di km dal Poggio, ma non ci sono mai andata. Mi incammino. Mentre, passando dal Fiorentino salgo verso Lavacchio, osservo in lontananza il monte Altuzzo e il monte Verruca. … continua a leggere Da Poggio a Castellonchio: un cammino in solitaria

Il Cammino d’Etruria Centro da Volterra a Chiusi

Un progetto di escursionismomo culturale creato dalle persone per le persone

di Gianfranco Bracci

ll Cammino d’Etruria Centro da Volterra a Chiusi si propone come progetto di escursionismo culturale, di turismo lento e mobilità dolce (a piedi e in mountain bike), che mira a collegare in modalità escursionistica le evidenze etrusche, ma anche di altra epoca storica, sparse nel territorio e collegate tra loro nei secoli, rispondendo pienamente e con coerenza alla mission del progetto generale del Sistema dei Cammini Storici e degli Itinerari Culturali.

Gianfranco Bracci (guida ambientale, progettista di itinerari famosi come la GEA -Grande Escursione Appenninica e co-ideatore del SI-Sentiero Italia) e Diego Vichi (archeologo, social media manager), sono gli ideatori e i progettisti del percorso.

… continua a leggere Il Cammino d’Etruria Centro da Volterra a Chiusi

Da un romanzo ad un moderno cammino…per scoprire la civiltà dell’armonia: quella dei Nostri antenati etruschi.

di Gianfranco Bracci

Copertina di Giovanni Caselli

L’uomo baciò la zia, dopo aver chinato la testa in segno di deferenza e affetto.

Poi passò sotto il grande arco di Velathri (Volterra) mentre stava albeggiando.

Dei sandali e un tascapane con le uova, un po’ di formaggio stagionato, una pagnotta di farro e una borraccia piena d’acqua, ricavata dalla pelle di una capra, erano tutti i suoi averi. E i soli amici che avrebbe portato con sé erano le statuette bronzee dei propri avi, a cui si sarebbe rivolto ogni sera e ogni mattino affinché proteggessero il suo cammino.

… continua a leggere Da un romanzo ad un moderno cammino…per scoprire la civiltà dell’armonia: quella dei Nostri antenati etruschi.

Passo della Futa: 21 settembre 1944

A distanza di decenni ancora vivissimo il ricordo di quei giorni sul teatro di guerra della Linea Gotica

La mattina del 18 settembre 1944 il passo del Giogo di Scarperia era saldamente in mano alla fanteria americana del generale Clark. Una volta consolidate le posizioni sul monte Altuzzo le truppe alleate ricevettero l’ordine di continuare ad avanzare verso Firenzuola aprendosi il cammino palmo a palmo e con gravi perdite. I tedeschi resistevano in gruppi isolati protetti dalle fortificazioni sulle alture che dovevano essere aggirate ed espugnate una ad una. Quella stessa mattina, sul fianco orientale la prima divisione britannica occupava il passo della Colla di Casaglia per poi procedere verso il poggio dei Ronchi.

Nel primo pomeriggio del 18 settembre la disorganizzazione tra i paracadutisti tedeschi che difendevano quel settore del fronte divenne sempre più evidente. Piccoli contingenti presidiavano improvvisate posizioni per breve tempo poi si ritiravano velocemente in altre più arretrate. Tuttavia, durante la notte tra il 18 e il 19 settembre fallirono vari tentativi del 362° Reggimento fanteria di catturare il Poggio, un gruppo di case sovrastante Marcoiano. L’attacco all’abitato iniziò prima dell’alba del 19 settembre, mentre l’11° Battaglione si spingeva in direzione del Monte Castel Guerrino. Il Poggio venne raggiunto a mezzogiorno dopo un violentissimo bombardamento dell’artiglieria che costrinse i difensori ad abbandonare le postazioni per cercarsi un riparo. Appena cessato il cannoneggiamento gli americani furono addosso ai tedeschi prima che questi avessero avuto il tempo di uscire dai loro rifugi. … continua a leggere Passo della Futa: 21 settembre 1944

Tappe della via Romea Germanica Imperiale in Toscana: dall’Appennino pistoiese ad Arezzo

Romea germanica imperiale dall’Appenino pistoiese ad Arezzo

Itinerario: Fiumalbo (MO) – Cutigliano (PT) 21 km    

Cutigliano – Ponte Petri 21,6 km     

Ponte Petri – Pistoia 23,3 km     

Pistoia – Prato 27,6 km

Prato – Firenze 30 km

Firenze – Palazzolo 23,7 km     

Palazzolo – San Giovanni Valdarno 20 km     

San Giovanni Valdarno – Laterina 24 km     

Laterina – Arezzo 19,5 km

Le vie Romee

La via Romea Germanica Imperiale in Toscana: dall’Appennino pistoiese a Pistoia

La via Romea Germanica Imperiale in Toscana: insediamenti umani nella piana da Pistoia a Firenze

La via Romea Germanica Imperiale in Toscana: sviluppo dell’insediamento a Firenze

La via Romea Germanica Imperiale in Toscana: da Firenze a San Giovanni Valdarno

La via Romea Germanica Imperiale in Toscana: dal Valdarno ad Arezzo

Per una dettagliata descrizione del percorso si consiglia di visionare il sito Via Romea Germanica Imperiale da cui abbiamo tratto le cartine

La via maremmana etrusca

di Giovanni Caselli

Vetulonia, Museo

Transita sulla linea di confine tra i comuni di Bagno a Ripoli e Rignano Sull’Arno, una antichissima strada bianca che segna, significativamente, il confine comunale, (oggi devastata da sciagurati che vi fanno il moto-cross) nominata, nelle carte catastali preunitarie “Via Maremmana”. In questo tratto di strada esistono ben due cippi di confine etruschi fiesolani del V secolo a.C. che assieme all’antico confine attestano l’antichità della strada. Tutto il percorso (Falterona Vetulonia) è punteggiato da antichi “stazzi” per il pernottamento di pastori e greggi tutt’ora riconoscibili e confermati dalla memoria locale nonché da memorie raccolte oltre 60 anni or sono dal sottoscritto. Partendo da Bocca Pecorina sul Falterona, il tratturo raggiunge il Passo delle Crocicchie, scende alla Maestà di Tizzano e quindi a Sandetole, sede di un plebato vastissimo già documentata nel 1000, ricostruita come convento per frati minori nel XVIII secolo. Vi esistono ancora strutture che i pastori usavano per fare ricotta e formaggi. Da qui a Pontassieve le greggi seguivano un tratturo tra la Sieve e la Strada statale e quindi traversavano l’Arno al guado storico menzionato dal XII secolo ad est della confluenza della Sieve con l’Arno. … continua a leggere La via maremmana etrusca

A piedi in Lunigiana e Garfagnana: la via del Volto Santo

di Oreste Verrini

Riproponiamo uno splendido percorso in dieci tappe da Pontremoli a Lucca ripercorrendo l’antica via del “Volto Santo”, una variante della via Francigena, utilizzata nel passato per sfuggire le zone malariche della costa e per rendere omaggio alla statua lignea del Volto Santo nel Duomo di Lucca. Dieci tappe che ci porteranno ad attraversare la Lunigiana prima e la Garfagnana poi, passando per antiche mulattiere, borghi perfettamente conservati in una terra ricca di storia e di tradizioni.

Sentiero del Volto Santo

Le tappe non presentano difficoltà oggettive e possono essere affrontate da chiunque abbia una buona attitudine a camminare e un discreto allenamento.

La Via del Volto Santo

TAPPA 1   PONTREMOLI – LUSIGNANA: KM 18 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 7 H

TAPPA 2   LUSIGNANA – BAGNONE: KM 14 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 7 H

TAPPA 3   BAGNONE – MONTI: KM 22 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 8 H

TAPPA 4   MONTI – FIVIZZANO: KM 17 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 6 H

TAPPA 5   FIVIZZANO – ARGEGNA: KM 26 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 8 H

TAPPA 6   ARGEGNA – PIAZZA AL SERCHIO: KM 11 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 5 H

TAPPA 7   P.ZA AL SERCHIO – CASTELNUOVO GARF.: KM 21- DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 8 H

TAPPA 8   CASTELNUOVO GARFAGNANA – BARGA: KM 27 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 9 H

TAPPA 9   BARGA – BORGO A MOZZANO: KM 21 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 8 H

TAPPA 10 BORGO A MOZZANO – LUCCA: KM 28 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 9 H