Archeologia industriale a Firenze e dintorni

 

Manifattura Ginori oggi sede della Biblioteca Comunale di Sesto Fiorentino

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Pratovecchio e Stia in Casentino

Casentino

Il lago degli Idoli: gli Etruschi sul Falterona

Le “teofanie” del Casentino: Santuario di Santa Maria delle Grazie (Stia)

Santa Maria delle Grazie – Stia in Casentino

Lanificio Ricci – Stia in Casentino

La Verna

Il castello di Romena fra poesia e leggenda

Dante in Casentino

La via Fiorentina o del Monasteraccio o di Vallombrosa o della Verna

Le “teofanie” del Casentino: La Madonna del Bagno (Castelfocognano)

Le “teofanie” del Casentino:  Santuario di Santa Maria del Sasso (Bibbiena)

Le “teofanie” del Casentino: Santuario di Santa Maria delle Grazie (Stia)

La strada Firenze – passo della Consuma – Casentino

Casentino da scoprire: la pieve di San Martino a Vado

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Sulla via di Rosano: le gualchiere di Remole

di Salvina Pizzuoli

Le gualchiere di Remole

Chi percorre la via di Rosano lungo la riva sinistra dell’Arno, in prossimità di via di Remoluzzo, vede comparire i merli di antiche torrette in pietra e laterizio: si tratta delle gualchiere di Remole testimonianza della fiorente industria laniera fiorentina nel lontano XIV secolo.

Sono ancora lì, ormai in disuso e in grande degrado, ma ancora presenti nonostante l’età ad attestare la loro storia lunghissima che si muove dal lontano 1327 circa fino al 1966, anno dell’ultima alluvione devastante del fiume, quando furono completamente dismesse e abbandonate non da quello che fu il loro ruolo originario ma di mulino da grano e frantoio.

Ma cosa erano le gualchiere e quale ruolo ricoprivano nella produzione dei “panni lani”?

… continua a leggere Le gualchiere di Remole

Campiglia Marittima, il Parco archeominerario e la Rocca di San Silvestro

galleria con punto di aerazione
Il sentiero per salire alla Rocca di San Silvestro

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Il Cappello di paglia di Firenze: una gloria del passato

Museo della paglia e dell’intreccio Signa.

Calendimaggio
impazza per le strade.
[…]
E in queste circostanze    

la paglia di Firenze     
è proprio quello
che ci vuol.

Il cappello di paglia di Firenze
è proprio adatto per tutte le evenienze.
Per parlarsi, per amarsi,
per baciarsi impunemente
sotto il naso della gente.

Così cantava Odoardo Spadaro. Ma il cappello di paglia era già stato protagonista in altre opere: il maestro Nino Rota aveva messo in musica e rappresentato un libretto, proprio e della madre scritto nel 1945; “Un cappello di paglia di Firenze” si intitolava una commedia di Eugene Labiche del 1851con il titolo originale di “Un chapeau de paille d’Italie” da cui sarebbe stato tratto un film, muto, nel 1928 e diretto da René Clair.

Una breve cronistoria che racconta quanto il cappello di paglia fosse di moda e conosciuto e usato e diffuso non solo in Toscana.  …  continua a leggere    Il Cappello di paglia di Firenze: un’antica manifattura toscana

Ex Manifattura Tabacchi di Firenze

Archeologia industriale in Toscana

L’area della ex Manifattura Tabacchi

Ancora oggi in via delle Cascine, all’imbocco di piazza Puccini, su un’area di circa 8 ettari, fra il Mugnone e il fosso Macinante, sorge il complesso in stile razionalista progettato e costruito da Giovanni Bartoli e Pier Luigi Nervi.

Nel 1810 la Manifattura Tabacchi, che fino a quel momento aveva avuto sede nell’ex convento di Santa Caterina di via delle Ruote, venne trasferita nei locali ampi dell’ex monastero di Sant’Orsola in via Guelfa.

Durante le fasi del trasloco una notevole quantità di tabacco, lasciato allo scoperto, fu bagnato dalla pioggia e poi fatto essiccare troppo a lungo compromettendone la qualità.   … continua  Ex Manifattura Tabacchi di Firenze

 

Visita alla Riserva Naturale “Saline di Tarquinia”

Visita guidata sabato 5 e domenica 6 ottobre 2024

 In occasione dell’evento internazionale Eurobirdwatch 2024, nei giorni sabato 5 e domenica  6 ottobre 2024, la Riserva Naturale “Saline di Tarquinia” sarà aperta al pubblico con delle visite guidate improntate all’avvistamento e al riconoscimento dell’avifauna in collaborazione con i volontari Lipu.

Per prenotare e per ogni ulteriore informazione, si può contattare per email 043106.001@carabinieri.it o chiamando il numero 0766 864605 (dato che per esigenze di servizio potremmo non essere sempre reperibili in ufficio,  è preferibile scrivere all’indirizzo indicato)

Link agli articoli dedicati alla nostra visita alle Saline:

Le Saline di Tarquinia: Riserva Naturale Statale

Archeologia industriale: le Saline di Tarquinia

Pratovecchio Stia e dintorni

Casentino

Il lago degli Idoli: gli Etruschi sul Falterona

Le “teofanie” del Casentino: Santuario di Santa Maria delle Grazie (Stia)

Santa Maria delle Grazie – Stia in Casentino

Lanificio Ricci – Stia in Casentino

La Verna

Il castello di Romena fra poesia e leggenda

Dante in Casentino

La via Fiorentina o del Monasteraccio o di Vallombrosa o della Verna

Le gualchiere di Remole

di Salvina Pizzuoli

Le gualchiere di Remole

Chi percorre la via di Rosano lungo la riva sinistra dell’Arno, in prossimità di via di Remoluzzo, vede comparire i merli di antiche torrette in pietra e laterizio: si tratta delle gualchiere di Remole testimonianza della fiorente industria laniera fiorentina nel lontano XIV secolo.

Sono ancora lì, ormai in disuso e in grande degrado, ma ancora presenti nonostante l’età ad attestare la loro storia lunghissima che si muove dal lontano 1327 circa fino al 1966, anno dell’ultima alluvione devastante del fiume, quando furono completamente dismesse e abbandonate non da quello che fu il loro ruolo originario ma di mulino da grano e frantoio.

Ma cosa erano le gualchiere e quale ruolo ricoprivano nella produzione dei “panni lani”?

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Galleria immagini: archeologia industriale in Toscana

Ingresso del complesso della fabbica Nobel

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