di Alessandro Ferrini

E perché meno ammiri la parola

 guarda il calor del sol che si fa vino,

giunto all’ omor che da la vite colà’ (Purg. XXV, 76-78)

Nella celebre terzina Dante descrive il vino come sintesi del calore del sole e della linfa prodotta dalla vite paragonando questo processo a quello che trasforma un essere vivente in creatura umana grazie all’intervento divino che v’infonde l’anima.

Libagione con vino rosso (Tacuina Sanitatis, XIV secolo)

Le concezioni mediche del mondo antico riprese nel medioevo attribuivano al vino indiscusse qualità salutari, fino a ritenerlo esso stesso un farmaco. Pier de’ Crescensi (1233 – 1320), uno dei più celebri agronomi del medioevo, studioso di filosofia e medicina scrive nel suo Trattato che “il vino dà buon nutrimento e rende sanità al corpo … conforta la virtù digestiva così nello stomaco come nel fegato … si converte in naturale e mondissimo sangue … fa dimenticare tristezza e angoscia … è dunque conveniente ad ogni età”.    …  continua a leggere    Vino e vendemmia nella Toscana del Medioevo

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