Tabula Peutingeriana – Tratto della via Emilia da Bononia a Placentia (Clicca sull’immagine per ingrandire)
La Via Aemilia ricalca una pista pedemontana che nasce dal collegamento di centri in fase di urbanizzazione ai terminali dei crinali secondari dell’Appennino del versante padano-adriatico. L’Appennino Emiliano-romagnolo offre una struttura di crinali ‘a pettine’: dallo spartiacque principale discendono parallelamente i crinali secondari, ai loro terminali in pianura si sviluppano centri agricoli che sfruttano il fertile suolo alluvionale e comunicano con la direttrice della dorsale appenninica. Con la crescita di questi insediamenti tutto il pedemonte è bonificato e intensamente coltivato, per cui si sviluppa la direttrice di ‘controcrinale’, la parallela della dorsale appenninica lungo il pedemonte. La prima rimane principalmente dominio dei pastori, la seconda essenzialmente degli agricoltori. … continua a leggereVia Emilia e le sue diramazioni
Separandosi dalla Via Aemilia, poco oltre Ariminum, la Via Popilia costeggiava l’Adriatico seguendo lo stesso corso dell’attuale SS16. Oltre il Rubicone transitava sul ‘tombolo’ della laguna di Ravenna, fino a Classis e Ravenna. Ravenna era situata su una striscia di sabbia che separava la sua laguna che dall’altezza di Cesena giungeva fino alle Valli di Comacchio. Ravenna era, secondo la tradizione, una città degli Umbri, sorta su isole lagunari al margine meridionale dell’antico delta del Padus. La città iniziò la sua crescita in un modo forse analogo a quello della più giovane Venezia: i popoli della zona, Etruschi e Umbri dei centri rurali dell’attuale Romagna, devono aver cercato rifugio nelle capanne degli isolotti lagunari, fra i fitti canneti durante l’invasione gallica. … continua a leggereVia Popilia: Rimini-Hatria
Ariminum, come diciamo altrove nel descrivere la Via Flaminia, era una città umbro-etrusca che cadde nelle mani dei Galli Senoni nel 400 a.C.. I Romani li vinsero nel 295 a.C. nella battaglia di Sentinum e li dispersero come gruppo etnico culturale dieci anni dopo.
Ariminum nasce come colonia di diritto latino nel 268 a.C. e subito gode dei benefici di essere il trivio più importante d’Italia: la Via Flaminia, la Via Aemilia e la Via Popilia facevano tutte capo alla città. … continua a leggereLocalità lungo la Via Aemilia: Rimini e Bologna
di Giovanni Caselli, da Le strade di Roma in Italia (vol.II°)
Tracciato Flaminia
In Umbria: L’Umbria, ossia la Regio VI di Augusto, era il territorio traversato dalla Via Flaminia, allo stesso modo in cui la Regio VIII Aemilia era il territorio traversato dalla Via omonima. Questo territorio corrispondeva solo vagamente all’area culturale umbra; si pensi a Ravenna, città data per umbra da tutti gli autori antichi, che si trovava a ben 75 Km dal confine della Regio VIII Augustea! La ristrutturazione dell’antico tracciato e la sua trasformazione in via militare, avvenuta nel 220-219 a.C. … continua a leggereLa via Flaminia da Civita Castellana a Carsulae (terzo itinerario)
Pubblichiamo a puntate questo interessante percorso illustrato dal prof. Giovanni Caselli anche se la Flaminia toccava solo marginalmente l’Etruria nel tratto iniziale. Tuttavia, attraversando Umbria e Marche, rappresentava una importantissima via di comunicazione con l’Adriatico ed era strettamente connessa alla rete stradale dell’Etruria.
di Giovanni Caselli, da Le strade di Roma in Italia (vol.II°)
Percorso vi Flaminia
Fu la terza grande direttrice dell’espansione romana in ordine cronologico e la prima delle due grandi strade per il nord in ordine di importanza; traversata l’Umbria e le Marche, giungeva sulla costa adriatica a Fanum per terminare a Senigallia. La Via usciva dal Foro Romano da una porta a est del Campidoglio, Porta Fontinalis, seguiva poi l’attuale Via del Corso, ossia la Via Lata del IV secolo d.C. Dopo circa 3 miglia la strada raggiungeva il Pons Milvius dal quale si irraggiavano altre vie inferiori alla Flaminia: la Amerina, la Cimina, la Clodia, l’Annia e la Cassia, la più lunga dopo la Flaminia. … continua a leggereLa via Flaminia dal Foro romano a Malborghetto (primo itinerario)