Dietro Monte Morello, a circa un chilometro e mezzo dalla frazione di Paterno, nel comune di Vaglia, inerpicata su un ripido cocuzzolo che domina il vallone segnato dal torrente Carzola, tributario della Carza, sorge l’antica chiesa di Sant’Andrea a Cerreto Maggio.
Cetona accoglie il visitatore con la sua grande piazza, piazza Garibaldi, che caratterizza tutto
Cetona La fontana di piazza Garibaldi
l’abitato insieme alla torre della Rocca e al Rivellino. La piazza è dedicata all’eroe del risorgimento che soggiornò in una delle abitazioni che ancora oggi viene indicata da una grande piastra in fondo a destra del grande rettangolo che la costituisce: colpisce perchè inattesa in un borgo che può vantare origini etrusche e romane, ma soprattutto medioevali attorno alla sua bella rocca, oggi ridimensionata nelle sue originarie strutture. Stupisce il Rivellino che si staglia circolare, quasi un’appendice anomala, ma gradevole e che abbellisce di non poco il già notevole colpo d’occhio che la bella piazza riserva al visitatore. Lastricata in travertino è luminosa
Vi proponiamo un itinerario, preferibilmente da fare in moto, di circa 40 chilometripartendo da Pescia e facendovi ritorno. La stagione da preferire è la primavera inoltrata, ma anche in inverno conserva un fascino particolare pur nella mancanza del verde che domina questo angolo della Valdinievole.
Usciti da Pescia costeggiando il fiume omonimo, in direzione nord ci si immette nella via Mammianese. Un cartello stradale turistico segnala l’ingresso nella zona dell’alta valle del fiume detta Valleriana ma oggi più conosciuta come Svizzera Pesciatina. Simonde de Sismondi, ginevrino, nel lontano 1794 soggiornò a lungo in Toscana terra dei suoi nobili antenati, acquistò una Villa nei pressi di Pescia che chiamò “Valchiusa” e si dedicò alla coltivazione colpito dalle tecniche colturali della Valdinievole; lasciò in eredità alla zona di quella bella valle che amava l’appellativo di Svizzera Pesciatina tanto gli ricordava paesaggisticamente la sua terra d’origine: boschi di castagni, prati verdissimi, silenzi e sui cucuzzoli agglomerati di case su cui svettavano torri antiche. Pietrabuona, Fibbialla, Medicina, Aramo, Sorana, San Quirico, Vellano, Castelvecchio, Stiappa e Pontito questi i nomi delle dieci “castella” appollaiate lungo le valli formate dai due rami del Pescia: la val di Forfora e la val di Torbola. Il termine “castella” diventa ….
Cetona accoglie il visitatore con la sua grande piazza, piazza Garibaldi, che caratterizza tutto
Cetona La fontana di piazza Garibaldi
l’abitato insieme alla torre della Rocca e al Rivellino. La piazza è dedicata all’eroe del risorgimento che soggiornò in una delle abitazioni che ancora oggi viene indicata da una grande piastra in fondo a destra del grande rettangolo che la costituisce: colpisce perchè inattesa in un borgo che può vantare origini etrusche e romane, ma soprattutto medioevali attorno alla sua bella rocca, oggi ridimensionata nelle sue originarie strutture. Stupisce il Rivellino che si staglia circolare, quasi un’appendice anomala, ma gradevole e che abbellisce di non poco il già notevole colpo d’occhio che la bella piazza riserva al visitatore. Lastricata in travertino è luminosa
Vi proponiamo un itinerario, preferibilmente da fare in moto, di circa 40 chilometri
Vellano , capoluogo della Svizzera Pesciatina
partendo da Pescia e facendovi ritorno. La stagione da preferire è la primavera inoltrata, ma anche in inverno conserva un fascino particolare pur nella mancanza del verde che domina questo angolo della Valdinievole.
Usciti da Pescia costeggiando il fiume omonimo, in direzione nord ci si immette nella via Mammianese. Un cartello stradale turistico segnala l’ingresso nella zona dell’alta valle del fiume detta Valleriana ma oggi più conosciuta come Svizzera Pesciatina. Simonde de Sismondi, ginevrino, nel lontano 1794 soggiornò a lungo in Toscana terra dei suoi nobili antenati, acquistò una Villa nei pressi di Pescia che chiamò “Valchiusa” e si dedicò alla coltivazione colpito dalle tecniche colturali della Valdinievole; lasciò in eredità alla zona di quella bella valle che amava l’appellativo di Svizzera Pesciatina tanto gli ricordava paesaggisticamente la sua terra d’origine: boschi di castagni, prati verdissimi, silenzi e sui cucuzzoli agglomerati di case su cui svettavano torri antiche. Pietrabuona, Fibbialla, Medicina, Aramo, Sorana, San Quirico, Vellano, Castelvecchio, Stiappa e Pontito questi i nomi delle dieci “castella” appollaiate lungo le valli formate dai due rami del Pescia: la val di Forfora e la val di Torbola. Il termine “castella” diventa ….
Dietro Monte Morello, a circa un chilometro e mezzo dalla frazione di Paterno, nel comune di Vaglia, inerpicata su un ripido cocuzzolo che domina il vallone segnato dal torrente Carzola, tributario della Carza, sorge l’antica chiesa di Sant’Andrea a Cerreto Maggio.