Nella vallecola del torrente Marina tra pievi, castelli e antiche strade

di SalvinaPizzuoli

Siamo in Val di Marina che prende il nome dal torrente omonimo. Per dirla con il Repetti, l’autorevole storico ottocentesco autore del Dizionario geografico fisico storico della Toscana dove non manca neanche il più piccolo borgo ma vi sono tutti documentati e situati geograficamente, “ha il monte Morello al suo levante e quello della Calvana a ponente”. Nella descrizione relativa alla Comunità di Calenzano si soffermava sulle caratteristiche geografico fisiche del territorio e ne indicava le due fiumane che l’attraversano, i cui nomi paiono quasi il gioco di chi nel lontano passato glieli aveva attribuiti e la cui origine si perde nei sedimenti del tempo

MARINA e MARINELLA, ossia VAL DI MARINA nel Val d'Arno sotto Firenze. Piccola vallecola che prese il nome da due fiumane, le quali scaturiscono dal monte delle Croci. [...]

Siamo in Val di Marina che prende il nome dal torrente omonimo. Per dirla con il Repetti, l’autorevole storico ottocentesco autore del Dizionario geografico fisico storico della Toscana dove non manca neanche il più piccolo borgo ma vi sono tutti documentati e situati geograficamente, “ha il monte Morello al suo levante e quello della Calvana a ponente”. Nella descrizione relativa alla Comunità di Calenzano si soffermava sulle caratteristiche geografico fisiche del territorio e ne indicava le due fiumane che l’attraversano, i cui nomi paiono quasi il gioco di chi nel lontano passato glieli aveva attribuiti e la cui origine si perde nei sedimenti del tempo

MARINA e MARINELLA, ossia VAL DI MARINA nel Val d’Arno sotto Firenze. Piccola vallecola che prese il nome da due fiumane, le quali scaturiscono dal monte delle Croci. […]

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Il tracciato della Cassia antica nel territorio di Firenze

L’antico tracciato della via Cassia, quello segnato in epoca romana, corrisponde solo molto parzialmente a quello di oggi che invece passa per Siena e che si andò delineando in piena età medievale, in parte seguendo il percorso della assai frequentata via Francigena.

La via antica passava invece per Chiusi, Arezzo  e  Firenze: quest’ultimo tratto era di 50 miglia (74 km), secondo quanto riportato dall’Itinerarium Antonini, attraversava il Valdarno seguendo la vecchia strada etrusca lungo le pendici appenniniche, sul percorso dell’odierna strada dei Sette Ponti che collegava Arezzo e Fiesole.

La strada consolare, che proseguiva poi verso Prato, Pistoia e Lucca, a ovest di Firenze, fino a Prato servì di base per la divisione dell’agro in centurie al  momento  della  nascita  della  colonia  di “Florentia” come ancora oggi appare ben visibile dalle foto aeree.

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Il Cammino d’Etruria Centro da Volterra a Chiusi

Un progetto di escursionismomo culturale creato dalle persone per le persone

di Gianfranco Bracci

ll Cammino d’Etruria Centro da Volterra a Chiusi si propone come progetto di escursionismo culturale, di turismo lento e mobilità dolce (a piedi e in mountain bike), che mira a collegare in modalità escursionistica le evidenze etrusche, ma anche di altra epoca storica, sparse nel territorio e collegate tra loro nei secoli, rispondendo pienamente e con coerenza alla mission del progetto generale del Sistema dei Cammini Storici e degli Itinerari Culturali.

Gianfranco Bracci (guida ambientale, progettista di itinerari famosi come la GEA -Grande Escursione Appenninica e co-ideatore del SI-Sentiero Italia) e Diego Vichi (archeologo, social media manager), sono gli ideatori e i progettisti del percorso.

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La viabilità del Mugello prima del Settecento

di Alessandro Ferrini

Dopo la metà del Settecento la Toscana fu coinvolta in una fortunata rivoluzione del sistema stradale, e non solo. I granduchi di Lorena, così come altri sovrani europei progressisti, influenzati dal nuovo pensiero illuminista, erano convinti che per avviarsi verso lo sviluppo economico e sociale anche la Toscana dovesse attuare profonde riforme e dotarsi di moderne infrastrutture superando le vecchie concezioni dell’ancient regime. Anche l’area del Mugello beneficiò di questo spirito di rinnovamento.

Tracciato della via Faventina

Se ripercorriamo la storia della vallata del Mugello la scopriamo popolata fin da tempi antichissimi; poi in epoca etrusca sorsero numerosi insediamenti di cui permangono importanti testimonianze: nel II° secolo a.C., in epoca romana, sorse l’importante centro di Anneianum (più o meno nella zona di Borgo San Lorenzo), sul punto dove la via Faventina che collegava la p iana di Firenze con Ronta, Faenza e Bologna, attraversa la Sieve. Questa strada costruita fra il II° e il I° secolo a.C. su un precedente percorso etrusco rappresentò sempre una importantissima arteria sia commerciale che militare. L’altra strada consolare che attraversava il Mugello era la Flaminia militaris (o Flaminia minor per distinguerla dall’altra più famosa che attraverso l’Umbria congiungeva Roma con l’Adriatico), da Firenze a Bologna costruita dal console Flaminio nel 187 a.C.; di questa, che in parte seguiva il tracciato che ancora oggi percorre la via bolognese e valicava l’Appennino nei pressi della Futa, rimangono importanti resti. … continua a leggere La viabilità del Mugello prima del Settecento

Le strade del Granduca: La strada di Romagna per il Muraglione

panorama dal Muraglione

di Alessandro Ferrini

Il passo del Muraglione è un valico posto all’altezza di 907 metri che collega l’area fiorentina con la Romagna. La strada che ancora oggi possiamo percorrere fu progettata e costruita per volere del Granduca Leopoldo II fra il 1832 e il 1836; fino ad allora il collegamento avveniva solo tramite sentieri e mulattiere non sempre facilmente percorribili in ogni stagione dell’anno. La Romagna Toscana, parte integrante del territorio del Granducato, si estendeva oltre il crinale appenninico fin quasi a Forlì senza un collegamento stradale efficiente, ma anche sul versante toscano, al di qua dei Pratiglioni, verso San Godenzo, c’erano solo mulattiere. … continua a leggere Le strade del Granduca: La strada di Romagna per il Muraglione

La via regia Pistoia – Modena o dell’Abetone

Catasto Leopoldino. San Marcello Pistoiese, la stazione di posta (particelle 174 175 274) le scuderie (179 274) e la Strada Regia- fonte Archivio di Stato di Pistoia

Dalla metà del Settecento, in Toscana, avviene una rivoluzione straordinaria nel settore della viabilità tale da cambiare radicalmente il volto del territorio e a dargli una fisionima infrastrutturale che durerà fino al secondo dopoguerra. I Medici durante la loro lunga dominazione avevano considerato l’impraticabilità delle vie di confine e in particolare di quelle appenniniche come una garanzia difensiva. L’avvento dei Lorena cambia radicalmente questa visione aprendo la regione ai collegamenti con l’estero e arricchendo i collegamenti interni. Nascono così le prime reti ferroviarie, vengono potenziate le strutture portuali e costruite molte strade ex novo e altre già esistenti completamente rinnovate. … continua a leggere La via regia Pistoia – Modena o dell’Abetone

Tappe della via Romea Germanica Imperiale in Toscana: dall’Appennino pistoiese ad Arezzo

Romea germanica imperiale dall’Appenino pistoiese ad Arezzo

Itinerario: Fiumalbo (MO) – Cutigliano (PT) 21 km    

Cutigliano – Ponte Petri 21,6 km     

Ponte Petri – Pistoia 23,3 km     

Pistoia – Prato 27,6 km

Prato – Firenze 30 km

Firenze – Palazzolo 23,7 km     

Palazzolo – San Giovanni Valdarno 20 km     

San Giovanni Valdarno – Laterina 24 km     

Laterina – Arezzo 19,5 km

Le vie Romee

La via Romea Germanica Imperiale in Toscana: dall’Appennino pistoiese a Pistoia

La via Romea Germanica Imperiale in Toscana: insediamenti umani nella piana da Pistoia a Firenze

La via Romea Germanica Imperiale in Toscana: sviluppo dell’insediamento a Firenze

La via Romea Germanica Imperiale in Toscana: da Firenze a San Giovanni Valdarno

La via Romea Germanica Imperiale in Toscana: dal Valdarno ad Arezzo

Per una dettagliata descrizione del percorso si consiglia di visionare il sito Via Romea Germanica Imperiale da cui abbiamo tratto le cartine

La via maremmana etrusca

di Giovanni Caselli

Vetulonia, Museo

Transita sulla linea di confine tra i comuni di Bagno a Ripoli e Rignano Sull’Arno, una antichissima strada bianca che segna, significativamente, il confine comunale, (oggi devastata da sciagurati che vi fanno il moto-cross) nominata, nelle carte catastali preunitarie “Via Maremmana”. In questo tratto di strada esistono ben due cippi di confine etruschi fiesolani del V secolo a.C. che assieme all’antico confine attestano l’antichità della strada. Tutto il percorso (Falterona Vetulonia) è punteggiato da antichi “stazzi” per il pernottamento di pastori e greggi tutt’ora riconoscibili e confermati dalla memoria locale nonché da memorie raccolte oltre 60 anni or sono dal sottoscritto. Partendo da Bocca Pecorina sul Falterona, il tratturo raggiunge il Passo delle Crocicchie, scende alla Maestà di Tizzano e quindi a Sandetole, sede di un plebato vastissimo già documentata nel 1000, ricostruita come convento per frati minori nel XVIII secolo. Vi esistono ancora strutture che i pastori usavano per fare ricotta e formaggi. Da qui a Pontassieve le greggi seguivano un tratturo tra la Sieve e la Strada statale e quindi traversavano l’Arno al guado storico menzionato dal XII secolo ad est della confluenza della Sieve con l’Arno. … continua a leggere La via maremmana etrusca

A piedi in Lunigiana e Garfagnana: la via del Volto Santo

di Oreste Verrini

Riproponiamo uno splendido percorso in dieci tappe da Pontremoli a Lucca ripercorrendo l’antica via del “Volto Santo”, una variante della via Francigena, utilizzata nel passato per sfuggire le zone malariche della costa e per rendere omaggio alla statua lignea del Volto Santo nel Duomo di Lucca. Dieci tappe che ci porteranno ad attraversare la Lunigiana prima e la Garfagnana poi, passando per antiche mulattiere, borghi perfettamente conservati in una terra ricca di storia e di tradizioni.

Sentiero del Volto Santo

Le tappe non presentano difficoltà oggettive e possono essere affrontate da chiunque abbia una buona attitudine a camminare e un discreto allenamento.

La Via del Volto Santo

TAPPA 1   PONTREMOLI – LUSIGNANA: KM 18 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 7 H

TAPPA 2   LUSIGNANA – BAGNONE: KM 14 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 7 H

TAPPA 3   BAGNONE – MONTI: KM 22 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 8 H

TAPPA 4   MONTI – FIVIZZANO: KM 17 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 6 H

TAPPA 5   FIVIZZANO – ARGEGNA: KM 26 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 8 H

TAPPA 6   ARGEGNA – PIAZZA AL SERCHIO: KM 11 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 5 H

TAPPA 7   P.ZA AL SERCHIO – CASTELNUOVO GARF.: KM 21- DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 8 H

TAPPA 8   CASTELNUOVO GARFAGNANA – BARGA: KM 27 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 9 H

TAPPA 9   BARGA – BORGO A MOZZANO: KM 21 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 8 H

TAPPA 10 BORGO A MOZZANO – LUCCA: KM 28 – DIFFICOLTÀ: E – TEMPO MEDIO DI PERCORRENZA: 9 H

Le strade e la storia

di Giovanni Caselli

Esistono strade o tratti strada con nomi tradizionali evocativi. Oltre a vie campestri da sempre note come la Via Francigena; vi sono numerose Vie Romee, Vie Lauretane, Vie del Sale, e anche una Via Parigina, nel Valdarno superiore. Il termine “Via Francigena” è oggi diventato sinonimo per “via di pellegrinaggio”. Tanto è vero che un percorso turistico dedicato a San Francesco, viene indicato come “Via Francigena di San Francesco”! E’ facile capire come ad alcuni succeda di pensare a come verificare questa tradizione e provare l’emozione di calpestare strade che in realtà sono le “arterie” del sistema circolatorio della cultura. Si tratta delle arterie che hanno creato l’Europa e consentito ai paesi che la compongono di svilupparsi culturalmente, di saperi e conoscenze che sono in realtà una sintesi del sapere e delle conoscenze accumulate da ogni popolo e nazione del continente eurasiatico, diffusosi mediante questo sistema circolatorio la cui “aorta” è la Via della Seta. Con questo nome così evocativo si intende una rete globale di vie che ramificandosi per tutto il continente eurasiatico e il nord Africa, ha nutrito assai copiosamente la sua parte occidentale, quella  che i testi scolastici chiamano Europa, forse la più ricettiva per virtù di un istinto naturale che dall’Eta’ del Bronzo sembra aver spinto le genti dal centro del continente eurasiatico a seguire la direzione del sole: verso occidente. … continua a leggere Le strade e la storia