di Giovanni Caselli

Transita sulla linea di confine tra i comuni di Bagno a Ripoli e Rignano Sull’Arno, una antichissima strada bianca che segna, significativamente, il confine comunale, (oggi devastata da sciagurati che vi fanno il moto-cross) nominata, nelle carte catastali preunitarie “Via Maremmana”. In questo tratto di strada esistono ben due cippi di confine etruschi fiesolani del V secolo a.C. che assieme all’antico confine attestano l’antichità della strada. Tutto il percorso (Falterona Vetulonia) è punteggiato da antichi “stazzi” per il pernottamento di pastori e greggi tutt’ora riconoscibili e confermati dalla memoria locale nonché da memorie raccolte oltre 60 anni or sono dal sottoscritto. Partendo da Bocca Pecorina sul Falterona, il tratturo raggiunge il Passo delle Crocicchie, scende alla Maestà di Tizzano e quindi a Sandetole, sede di un plebato vastissimo già documentata nel 1000, ricostruita come convento per frati minori nel XVIII secolo. Vi esistono ancora strutture che i pastori usavano per fare ricotta e formaggi. Da qui a Pontassieve le greggi seguivano un tratturo tra la Sieve e la Strada statale e quindi traversavano l’Arno al guado storico menzionato dal XII secolo ad est della confluenza della Sieve con l’Arno.

Da qui in avanti, fino a Vetulonia il percorso di questa Via Maremmana è stato da me esplorato e tracciato sulla mappa, con indagini archeologiche. Da Poggensi (dove era uno stazzo) la Via Maremmana transita per Bagni, Nozzole e Ca’ Nuova per scendere sulla Greve al Passo dei Pecorai, un toponimo assai esplicito. La Via traversa quindi la Greve dove esiste un facile guado per salire a Ciciano, poi Tolano e quindi la chiesa parrocchiale di Luciana. A Vignano la via dei pastori si immette sulla via da Mercatale a Panzano, che ricalca lo spartiacque Greve – Pesa percorrendolo fino a Valigondoli, dove si trovava un altro stazzo per il pernottamento delle greggi. Da qui raggiunge poi la Pieve di San Pietro a Sillano e quindi a quota 496 piega di nuovo verso sud ovest per Casa Silia, passando accanto alla chiesa parrocchiale di Rignana.

Qui la strada Maremmana traversa la Pesa per salire alla Madonna di Pietra Cupa presso San Donato in Poggio a quota 397. Qui la via piega verso sud transitando per 5 km lungo la strada da San Donato a Castellina in Chianti fino a quota 536 dove piega ancora verso sud est per raggiungere Sant’Agnese sulla Castellina Poggibonsi.

Al Km 34 lascia la Statale per raggiungere Poggio di Villole, poi Lecchi e la sponda del torrente Staggia. La via traversa l’abitato di Staggia e passati Novoli e Sant’Antonio raggiunge Scarna dove sul vicino Poggio della Fame una università americana ha scavato una vasta necropoli etrusca. La Via Maremmana transita quindi per Strove, Poggiarello, Case S. Monti, a quota 283, e raggiunge Scorgiano, dove vi erano una locanda e uno stazzo per la sosta di greggi e pastori. Per Villa San Chimento e Fattoria Bell’Aria la via raggiunge infine l’antica Pieve a Scola. Traversato il fiume Elsa la strada prende la via per Radicondoli fino al Km 22 dove prende per Fattoria Casa Corti e Serminino per salire a Casa Molini sotto il Monte Casalone. Da qui il percorso è quello della SS Maremmana per Serracona e Montingegnoli dove abbiamo appreso si trovava un altro stazzo per il pernottamento di uomini e pecore. Il percorso continua per Monte Gabbro, Pozzolino, Travale, Petraio, le Galleraie, Monte Muro ed infine Montieri.

Da Montieri la via Maremmana, lungo la Val di Merse, raggiunge il Gabellino, dove si allocavano i pascoli e si pagavano le “gabelle”. Da qui i pastori potevano prendere varie direzioni a seconda dei pascoli a loro assegnati. Si poteva andare, ad esempio, verso Tatti, Ribolla e la pianura grossetana, oppure secondo altre notizie da noi raccolte si poteva da Montieri raggiungere Massa Marittima per Prata. Da qui si raggiungeva Porto Baratti e Populonia.
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