Viaggio in un’eredità senza tempo. Valerio Massimo Manfredi ripercorre le tracce di un popolo misterioso Maestri di agricoltura e allevamento, precursori della libertà femminile.
di Livia Capponi da il “Corriere della Sera” (8 ottobre 2019)

Gli Etruschi sono tra noi. Nel patrimonio genetico di uomini, paesaggi e città. Nel dna di Roma stessa, città resa grande proprio dal contatto ravvicinato con una cultura a cui deve istituzioni, rituali, concetti come «popolo», desunto forse da poplu, schiera di uomini armati, e «persona», da phersu, termine usato per indicare la maschera teatrale. Una cultura misteriosa e indecifrabile, come la sua lingua, non indoeuropea e scritta da destra verso sinistra, ma che affascina per la sua vivacità e sofisticazione. Il famoso «sarcofago degli sposi» da Cerveteri mostra una moglie sdraiata sul triclinio da banchetto accanto al marito, in condizioni di libertà e parità impensabili nel mondo greco e romano. Gli affreschi delle tombe di Tarquinia restituiscono un aldilà variopinto, in cui si danza, si beve e si fa sesso.
Ancora oggi, nei dialetti del Nord sopravvivono qua e là toponimi e termini che vengono dall’etrusco e anche certi caratteri dell’economia si sono conservati a distanza di millenni. In Emilia, uno dei due bracci del Panaro si chiama ancora Scoltenna, dall’etrusco Scultemna; la città di Modena si chiama in dialetto Mòdna, dall’etrusco Muthna.
Furono proprio gli Etruschi a importare in Emilia dalla Toscana l’uva rossa e a diffondere il sistema di coltivazione a filare, e furono sempre loro i primi a usare il telaio e a praticare l’allevamento intensivo del maiale. Le analisi genetiche hanno individuato la sopravvivenza di parecchi caratteri etruschi in piccoli centri della Toscana meridionale e del Lazio settentrionale. Pure la pronuncia aspirata delle lettere gutturali nella parlata toscana, secondo una seppur discussa teoria, sarebbe un lascito degli illustri antenati. … continua a leggere In Italia siamo tutti un po’ Etruschi
Articoli dedicati agli Etruschi presenti sulla rivista tuttatoscana.net