Uno stretto viale alberato con due filari di cipressi accoglie il visitatore che sale verso la sommità della collina dove sorge Torri. Il piccolo centro si apre con una porta ad arco che immette in uno slargo che si ricongiunge a se stesso per una stradicciola circolare che segna il percorso dell’antica cerchia muraria. In un primo momento non è facile individuare l’ubicazione della chiesa di Santa Mustiola che occupa con il suo lato meridionale il margine a destra di un corridoio al quale si accede da un una volta ad arco. È evidente che il borgo si sia sviluppato attorno alla sua abbazia. Sì, perché si trattava di un’abbazia che conserva oggi solo la chiesa e al suo interno uno splendido chiostro che, oltre alla sua pregevole composizione a tre ordini di logge, mantiene nel primo gli originali caratteri romanici.
Ci ragguaglia il Repetti nel suo Dizionario, correggendo se stesso circa la data della costruzione della chiesa:
“Antica abbazia di monaci Vallombrosani, ora chiesa parrocchiale con annessa villa signorile a circa tre miglia a ostro di Sovicille […] Risiede in un rialto di collina, alla cui base passa il torrente Rosìa […] fu indicato l’anno 1189 come quello della sua fondazione […] Un istrumento per altro del 5 ottobre anno 1156 dimostra che la Badia di Torri esisteva da molti anni innanzi […] La chiesa di Santa Mustiola a Torri è di antica struttura rinchiusa nel pittoresco claustro del monastero con portico a colonne sottili senza base e con capitelli lavorati a figure, a uccelli e a fogliami. L’interno della chiesa con 5 altari ha l’aspetto di un’architettura semplice con tettoja a cavalletti”.





Il lato meridionale della chiesa presenta evidenti caratteri gotici essendo stata ristrutturata nel XIII secolo: l’elegante portale è coronato da un arco a sesto acuto e un architrave con una fitta decorazione e teste decorative. Conserva dei caratteri originali l’interno a unica navata, un altare maggiore in pietra e una tavola del senese Luca di Tommè raffigurante una singolare Madonna con il Bambino datata intorno alla prima metà del Trecento
Accanto alla chiesa l’accesso al chiostro* del monastero: il colpo d’occhio è notevole.

Si abbracciano con lo sguardo i tre ordini di logge di cui si compone e l’effetto è di gradevole meraviglia sia per lo stato di conservazione sia per la particolare struttura compositiva, ma è nella visione dei particolari che la suggestione si accresce.

Il primo ordine è di epoca romanica, intorno al 1189 si caratterizza per le 12 arcate per lato; la bicromia è ottenuta da un’alternanza di marmi prevalentemente bianchi e neri, questi ultimi “del poggio di Vallerano compreso nella Comunità di Murlo, e somigliante al Nero di Prato” (Repetti).

Bianche colonne in travertino, alcune finemente cesellate, di forma cilindrica o binate o ottagonali, sono sormontate da capitelli bianchi e neri a motivi vegetali che sorreggono bianchi pulvini a gruccia istoriati o decorati su cui si aprono le arcatelle policrome.





Elegante il gioco geometrico del basamento a losanghe sulla pavimentazione a cotto del cortile e in alto quello della cornice su cui si colloca il secondo ordine.
Nel secondo ordine, edificato alla fine del XIV secolo, predomina il rosso del laterizio cui fa da cornice il bianco dei capitelli e della base delle colonne di foggia ottagonale. Una cornice aggettatante ne delimita il passaggio al terzo ordine di arcate del XV secolo caratterizzato da colonnine in legno dai capitelli lavorati.



Il chiostro fa parte di una proprietà privata ed è visibile a discrezione del proprietario e del custode incaricato
Inoltre per un cedimento strutturale il chiostro potrebbe non essere ancora visitabile. Per notizie più recenti forniamo il numero telefonico del gestore del Bed &Breakfast del Borgo di Torri, 3381257002,( aperto) che gentilmente potrebbe fornire notizie più concrete e nel caso indicare il giorno e l’ora per un eventuale accesso.
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