
La panina di Pasqua o “gialla”
E a Pasqua uno spicchio di Pasimata
Il Pandiramerino: simbologie e leggende di un antico pandolce

La panina di Pasqua o “gialla”
E a Pasqua uno spicchio di Pasimata
Il Pandiramerino: simbologie e leggende di un antico pandolce
Ricetta e storia di tre dolci di origine toscana caratteristici del Carnevale

Un dolce Berlingozzo per il prossimo Berlingaccio
Il dolce tradizione della Fattoria dei Barbi in ” Dolci tipici toscani: la loro storia e le loro ricette”

Nel suo libro ”Dolcezze di Toscana” Righi Parenti annota un’ Antica ricetta della Fattoria dei Barbi, famosa da molti anni per la produzione di un particolare squisito “Brunello”.
E aggiunge:
Era servito con i “biscottini” ed il “Vin Santo” alle signore mentre gli uomini sorseggiavano un robusto, annoso “Brunello”.
La ricetta è semplicissima: 6 albumi d‘uovo e 2 tuorli, … Continua per la ricetta del caffè in forchetta
di Salvina Pizzuoli

Parlare di cucina toscana e non parlare di formaggio è sicuramente un peccato di storia…
Si sa che l’allevamento ha sempre caratterizzato il territorio della Toscana e che l’uso dei formaggi risale agli Etruschi, poi passato ai Romani e arrivato sino a noi anche se, per una breve parentesi, la sua presenza sulle tavole dell’Alto Medioevo spesso lo vedeva relagato su quelle dei poveri ma la diffusione nel Basso Medioevo del mangiare di magro almeno un giorno a settimana lo vide di nuovo riapparire su tutte le tavole.
… continua a leggere La cucina toscana: e il formaggio?

Biscotti di Prato e Cantucci sono spesso usati come sinonimi, ma non lo sono. Marco Ferri* lo afferma nella sua ricerca sulla storia, ampiamente documentata, e dei cantucci e dei biscotti tagliati di traverso, con le mandorle in evidenza, duri e quindi da inzuppare. Altra caratteristica dei Biscotti di Prato è infatti quella di essere un binomio felice con il Vin Santo.
… continua a leggere I Biscotti di Prato: si fa presto a dire cantucci…

Cucinare con le erbe era una tradizione delle nostre campagne, una cucina povera ma che sapeva utilizzare al meglio le erbe spontanee e soprattutto riconoscerle.
Già, riconoscerle, pare poco.
Oggi è proprio quello che ci manca, l’insegnamento diretto, quella pratica che nasceva da un uso comune e tramandato che a seconda delle stagioni sapeva indirizzare e dove e cosa cercare. Sapori semplici ma invitanti, come quello dell’asparagina o dei germogli di vitalba, per soffermarci su due delle erbe di più antica tradizione rurale toscana, arrivate fino a noi e ancora diffuse. Vitalba, l’etimo del nome suggerisce la struttura erbacea: il nome completo è Clematis Vitalba, dal greco klematís, diminutivo di klêma, tralcio di vite, e dal latino vitis alba vite bianca, per i suoi rami che si sviluppano come quelli della vite e per le sue infiorescenze biancastre. È una pianta rampicante il cui fusto legnoso è leggermente peloso. … continua a leggere La frittata di vitalbe

La panina di Pasqua o “gialla”
E a Pasqua uno spicchio di Pasimata
Il Pandiramerino: simbologie e leggende di un antico pandolce

Il suo è un nome che di fiorentino ha poco eppure la ricetta più famosa e diffusa di questo liquore, che ha conosciuto vari tentativi di imitazione, ha Firenze come città natale.
L’origine di questo nome esotico è araba ed è legata al suo bel colore rosso ricavato dalla “Cocciniglia”, dall’ arabo al qirmiz, che indica e l’insetto e il colore. Le femmine della Cocciniglia secernono acido carminico per difendersi dai predatori ed è dalle femmine essiccate che si ricava una polvere colorante da cui si ottiene il colore rosso carminio che contraddistingue il liquore. Oggi, nella produzione industriale, la Cocciniglia è sostituita da coloranti alimentari.
… Continua L’Alchermes, il liquore de’ Medici
Il dolce tradizione della Fattoria dei Barbi in ” Dolci tipici toscani: la loro storia e le loro ricette”

Nel suo libro ”Dolcezze di Toscana” Righi Parenti annota un’ Antica ricetta della Fattoria dei Barbi, famosa da molti anni per la produzione di un particolare squisito “Brunello”.
E aggiunge:
Era servito con i “biscottini” ed il “Vin Santo” alle signore mentre gli uomini sorseggiavano un robusto, annoso “Brunello”.
La ricetta è semplicissima: 6 albumi d‘uovo e 2 tuorli, … Continua per la ricetta del caffè in forchetta