Abbadia San Salvatore è un antico borgo nei pressi del Monte Amiata. famosa per le sue miniere di cinabro da cui si estrae il mercurio, lo è altrettanto per la sua splendida abbazia, divenuta poi feudo potentissimo e in lotta con altri signori e signorotti della zona, da cui prende il nome e per il suo borgo medievale che conserva intatto.

Percorrerne le stradette oggi è singolare e suggestivo perché vi domina il silenzio e quasi sottovoce, a non turbarlo, i palazzi e il borgo intero raccontano al visitatore la loro storia, come se il tempo si fosse fermato o un’istantanea lo avesse immortalato.
Vi si accede da un bell’arco di pietra, la Porta della Badia, trachite per la precisione una pietra facile ad essere scavata e traforata estratta in zona di colore grigio nero che conferisce all’abitato un tono e un’impronta precipui. L’abbazia, fondata nell’VIII secolo, fu il primo motore per la formazione del borgo che, in un primo momento si sviluppò attorno alle mura del circuito abbaziale e che successivamente continuò ad estendersi a sud del medesimo.


Che l’Abbazia desse committenze è comprensibile, pertanto il territorio fino ad allora spopolato, ebbe a popolarsi e a modellarsi in funzione delle esigenze del Monastero e non solo ma in funzione dei commerci e delle vie che solcavano il fondovalle e il controllo esercitato sulla via Francigena.
L’evoluzione del borgo ebbe tre fasi: nel X secolo con la prima cerchia di mura, la seconda dal XII al XIII secolo, fino a raggiungere nel XIV l’estensione definitiva all’interno della terza cerchia.

L’abitato conserva palazzi trecenteschi e rinascimentali e insegne di lavori svolti nel borgo e simboli e segni sulle architravi delle antiche porte di ingresso alle abitazioni: fiori della vita, croci, anche patenti utilizzate dagli Ordini Templari, simboli solari, tutti da interpretare.


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Toponimi toscani: Abbadia San Salvatore e Monte Amiata