Storia del paesaggio toscano

Ambrogio Lorenzetti – Il Buongoverno (particolare)

Articoli dedicati:

La genesi del paesaggio classico (prima parte)

La genesi del paesaggio classico (seconda parte)

La genesi del paesaggio classico (terza parte)

La genesi del paesaggio classico (quarta parte)

La genesi del paesaggio classico (quinta parte)

Il paesaggio toscano: le case coloniche

Il paesaggio agrario nella Toscana del Medioevo

La casa colonica di collina: il Chianti e il Valdarno Superiore

Galleria foto: case coloniche delle colline Toscane

Alcune tipologie di capanne della Toscana rurale: capanna cilindro-conica

Alcune tipologie di capanne della Toscana rurale: capanna quadrangolare e capanna maremmana

Giganti di Toscana

Il castello di Roccastrada nella Maremma grossetana

Sorge sulla cima di un monte costituito da rocce trachitiche, di origine vulcanica, che come un nido di pietra accolgono il borgo, in una naturale struttura protettiva. Il colore grigio di questa roccia contribuisce ancora meglio a dare al complesso l’aspetto di un possente fortilizio.

Fu un importante castello Aldobrandesco, una delle due famiglie che, insieme agli Ardengheschi della vicina Civitella Marittima, si contendevano il dominio su alcune roccaforti che, affacciate sulla piana grossetana ne controllavamo la viabilità verso il mare. …   continua a leggere  Il castello di Roccastrada nella Maremma grossetana

 

Eremo di San Salvatore a Lecceto

p1011574Il vasto complesso architettonico ci accoglie nel mezzo di un fitto bosco di lecci. Si tratta di uno degli eremi più antichi in terra di Siena. Siamo infatti ad una decina di chilometri dalla Porta Fontebranda, e trovasi sul fianco orientale del Monte-Maggio sopra un terreno calcareo-cavernoso, scriveva lo storico Repetti per descriverne la posizione. E noi aggiungiamo: a non molta distanza dall’altro, quello di San Leonardo al Lago, detto a sua volta della Selva del Lago ed anche di Fultignano.    …   continua a leggere  Eremo di San Salvatore a Lecceto 

 

Lungo la via Francigena da Siena a san Gimignano sulla mappa interattiva

Una nuova mappa interattiva ci porterà lungo la via Francigena, da Siena a San Gimignano.

Con un clik sulla mappa il viaggio può iniziare.

E buona Francigena a tutti con Geopillole di Nicola De Innocentis!

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Sulla via Francigena da San Miniato a San Gimignano con la mappa interattiva

Il Crocifisso di Bosco ai Frati

di Salvina Pizzuoli

Come per gli umani, anche gli oggetti hanno un loro “destino” se così vogliamo chiamare le vicissitudini che spesso accompagnano e contraddistinguono il percorso di un’opera dell’ingegno e della creatività. Nel caso specifico ci riferiamo ad un crocifisso la cui storia ha dell’imprevedibile e pare più vicina al romanzo che alla vita reale.

È un crocifisso a grandezza naturale, 168 cm in altezza e160 in larghezza, in legno di pero e gesso e, come spesso capita per le vicende umane, ha avuto un’esistenza travagliata e piena di imprevisti, nella buona e nella cattiva sorte, fino a giungere a noi con il nome del suo fattore non sempre certo o accertabile, proprio perché non esiste una documentazione precisa che possa confermare o documentare la committenza, la provenienza e soprattutto come e perché abbia trovato una sua collocazione nel convento di Bosco ai Frati.

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Bosco ai Frati: la Chiesa e il convento di San Bonaventura

di Salvina Pizzuoli

La facciata con il suo portico si apre su un ampio piazzale circondato da un bosco ceduo prevalentemente di cerri. La contraddistingue tra le chiese del Mugello la sua struttura rinascimentale: in pietra di filaretto con al centro un rosone dentro una cornice in arenaria. Su tutto domina un grande stemma della famiglia Medici. In alto, a decorazione, archetti pensili mentre file di mattoni secondo il motivo detto a “dente di lupo” ornano il sottotetto lungo la parete laterale… continua a leggere Bosco ai Frati: la Chiesa e il convento di San Bonaventura

La centuriazione romana della piana di Sesto Fiorentino

di Alessandro Ferrini

Il centro di Sesto Fiorentino

Ancora oggi osservando una foto aerea dell’area che comprende la periferia ovest di Firenze, il territorio di Sesto Fiorentino fino a Prato, si possono riscontrare, ovviamente tenendo conto degli inevitabili cambiamenti intervenuti nel corso dei secoli, i segni ben visibili dell’antica centuriazione di epoca romana realizzata dopo la nascita della colonia di Florencia Tuscorum nel I° secolo avanti Cristo.

Molte strade da quelle più importanti ai viottoli campestri mantengono un andamento lineare a loro volta intersecate da altre perpendicolari, una sorta di grande maglia che racchiude appezzamenti di terreno di forma quadrangolare. Sono le vestigia di quanto resta della suddivisione in centurie, cioè in quadrati di circa 710 metri di lato a loro volta suddivisi in altre porzioni più piccole.

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Il castello di Montorsaio nella Maremma grossetana

Stemma di Montorsaio

Siamo a Montorsaio delizioso borgo medievale di cui conserva i caratteri distintivi nelle odierne strutture urbane: stretti vicoli e slarghi ingentiliti da lussureggianti fioriture, archi e muri spessi e grezzi che rosseggiano nel sole di questo luglio rovente. E, aspetto dimenticato nelle nostre città, il vivere gli spazi aperti in comunità aggregate: ragazzi che leggono nella piazzetta della Cisterna, signore che chiacchierano pacatamente su panchine all’ombra o in crocchi, piacevolmente riunite a colloquio tra gli slarghi dove il vento benefico spira e si insinua portando refrigerio; e piazze, come quella della Cisterna. E immaginiamo questi stessi spazi allietati e addobbati dalle immagini sacre del Santo Natale: non a caso Montorsaio è stato ribattezzato il paese dei presepi.    … continua a leggere  Il castello di Montorsaio nella Maremma grossetana

 

La Pieve di San Giovanni Battista e di Santa Felicita a Valdicastello

img_2132Siamo a pochi chilometri da Pietrasanta lungo la valle detta Valdicastello, in origine Valle Buona. La Pieve è documentata già dall’855 ma l’aspetto attuale risale al XII secolo. Circondata dal verde di un’oliveta, occupa il lato mancino della strada che conduce a Sarzana passando per Valdicastello Carducci, toponimo legato alla casa natale del poeta, pochi chilometri più avanti. Colpisce per la posizione e per il contrasto tra il biancore della facciata e il rosso del laterizio delle monofore che si aprono sul campanile, un’ aggiunta successiva del 1583. E non solo. Semplice ma elegante con il bel rosone trecentesco, mantiene nelle mensole figurate che la abbelliscono, il suo carattere romanico.    …  continua a leggere    La Pieve di San Giovanni Battista e di Santa Felicita a Valdicastello

Versilia

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