Firenze antica nelle cartoline di Corinto Corinti – Epoca Romana

Epoca romana

Il Foro e il Campidoglio sulle rovine del quale venne edificata, in epoca cristiana, la chiesa di Santa Maria in Campidoglio. La chiesa sconsacrata alla fine del settecento divenne una taverna, poi distrutta nella riedificazione ottocentesca.

Si tratta di una collezione in cui il celebre disegnatore, aretino di nascita ma fiorentino di adozione, ricostruì, fra il 1923 e il 1928, i luoghi della Firenze romana e medievale sulla base dei ritrovamenti archeologici avvenuti nel centro della città durante la seconda metà dell’Ottocento a seguito degli imponenti lavori di ristrutturazione urbanistica per Firenze capitale. Abbattute le mura e molti edifici per far luogo ai nuovi palazzi vennero alla luce i reperti romani oggetto dell’interesse di Corinti e delle sue ricostruzioni iconografiche.

Le 100 “cartoline” ripropongono scorci, talvolta fantasiosi, della città.

Ne proponiamo di seguito alcune riferite al “periodo romano”

… Continua Corinto Corinti Firenze epoca in romana per visualizzare altre 7 immagini con didascalie

Firenze nelle opere pittoriche degli autori di tutti i tempi (XVI-XVII secolo)

I “vedutisti” del XVI-XVII secolo

A cura della Redazione

Vanvitelli Firenze dalla via Bolognese 1695 (Foto originale)
Vanvitelli Firenze dalla via Bolognese 1695 (Foto originale)

Siamo nella prima metà del Seicento quando si affermò la pittura di paesaggio, considerata fino ad allora un genere secondario rispetto a quella religiosa o storica. Durante la seconda metà dello stesso secolo Gaspar Van Wittel (1652-1736), olandese, conosciuto con il nome italianizzato di Gaspare Vanvitelli, dette alla pittura di paesaggio una svolta decisiva con  il “vedutismo”, un genere pittorico nato in Olanda che ebbe la sua massima diffusione in Italia e soprattutto a Venezia nel Settecento: i soggetti sono città e scorci urbani raffigurati in prospettiva e con grande precisione. … continua  Firenze nelle opere pittoriche degli autori di tutti i tempi (XVI-XVII secolo)

Firenze nei pittori della prima metà dell’Ottocento

a cura della Redazione

In questo primo scorcio del secolo merita almeno un cenno il grande Turner il padre di quel movimento detto impressionismo che occuperà buona parte del secolo in esame.

W.Turner, Firenze da Monte alle Croci 1818, collezione privata (Foto originale)

Joseph Mallord William Turner, pittore e incisore, nasce nel 1775 a Londra. La sua formazione prende le mosse nell’ambito della tradizione inglese della pittura di paesaggio nella volontà di elevarla al livello della grande pittura di storia fino a diventare il più completo e innovativo paesaggista del suo tempo per la ricerca continua delle potenzialità del colore, per la tecnica ad acquerello, per l’aspetto non finito delle sue opere che sembrano avvolte in un’atmosfera di vapore. Diversi pertanto i suoi paesaggi rispetto a quelli di altri autori coevi e successivi che raffigurano scorci di Firenze quando tra il 1802 e il 1840 Turner inizierà il suo Gran Tour verso l’Italia, dove soggiornerà in varie città anche se non in modo continuativo.    …continua  Firenze nei pittori della prima metà dell’Ottocento 

La torre degli Amidei

Torri e amori, delitti e potere a Firenze nel XIII secolo

di Salvina Pizzuoli  

La torre degli Amidei, particolare della facciata
La torre degli Amidei, particolare della facciata

In Por Santa Maria si fa notare per la sua altezza sopra le case e la fiera eleganza: è la torre degli Amidei, potente famiglia fiorentina i cui membri erano Capo di Ponte, come lo era la loro torre a difesa della città dalla parte dell’Arno e da una porta, Por Santa Maria, inglobata poi nella cerchia antica e da cui la strada aveva ripreso il nome. La torre oggi si presenta al visitatore elevata rispetto agli altri palazzi che la stringono e la fiancheggiano, ma sicuramente doveva essere più alta ai tempi della sua edificazione, ribassata per effetto delle “scapotizzature” che gli Ordinamenti di giustizia ispirati da Giano della Bella nella seconda metà del Duecento avevano imposto … continua

History of Tuscany

Architetture del Novecento a Firenze

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Firenze scomparsa: il Ponte alle Grazie

da Guido Carocci, Firenze scomaparsa. Ricordi storico artistici, Firenze 1897

Fabio Borbottoni – lungarno Archibusieri e Ponte alle Grazie, sulla sinistra il Palazzo de’ Giudici avanzo del castello d’Altafronte

“Dei quattro ponti in muratura che attraversano l’Arno il solo che abbia saputo resistere all’impeto della fiumana e sfidare gli urti terribili dei materiali trascinati dalle piene è il Ponte alle Grazie. Gli altri tre, investiti dalla massa delle acque, scossi dai colpi delle travi e degli alberi che il fiume aveva strappati dalle rive ubertose e fiorenti, dovettero più di una volta cedere e precipitare in mezzo ai vortici della corrente.
Il Ponte alle Grazie era il primo a ricevere l’urto delle piene, il primo ad opporre una qualche resistenza ai legnami galleggianti; ma per la robustezza della sua costruzione e perché presentava alla corrente una estensione maggiore e per conseguenza una resistenza più frazionata, esso ha saputo serbare fino ai nostri giorni le sue pile ed i suoi archi tal quali vennero costruiti nell’anno 1237 .
Non dirò che abbia serbato l’originalità della sua forma, perché oggi il Ponte alle Grazie è tutt’altra cosa di quello che era trent’anni addietro e più specialmente di ciò che fu nel primo secolo della sua esistenza. Oggi ha sei archi di due differenti grandezze: più piccoli e stretti i tre che stanno verso la riva destra: più ampi gli altri tre; ma in origine gli archi erano nove ed i tre mancanti avevano le proporzioni identiche a quelli più piccoli…

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Girellando per Firenze: da via dei Bastioni al lungarno Serristori

di Salvina Pizzuoli

Siamo davanti all’imponente arco sotto il quale s’apriva l’antica Porta San Miniato, l’unica senza torre e munita di un camminamento per il giro di ronda, la cui scala d’accesso è ancora ben visibile a sinistra. Di aspetto trecentesco presenta sulla facciata archetti ciechi pensili in laterizio. Passati sotto l’arco giriamo immediatamente a destra per iniziare la nostra salita lungo via di Belvedere fino al Forte omonimo o di San Giorgio, costeggiando le antiche mura, alte e strette e intervallate da torri quadrate, facenti parte originariamente della seconda cerchia e successivamente incorporate nella terza, quella trecentesca o arnolfiana. La salita è ripida e corre tra le mura e i contrafforti a destra, lato in cui si aprono alcuni spazi erbosi e a olivi, e muri che costeggiano la strada a sinistra. … continua a leggere Girellando per Firenze: da via dei Bastioni al lungarno Serristori

Una terrazza su Firenze: Bellosguardo

Nella convalle fra gli aerei poggi
di Bellosguardo, ov’io cinta d’un fonte 
limpido fra le quete ombre di mille
giovinetti cipressi alle tre Dive
l’ara innalzo, e un fatidico laureto
in cui men verde serpeggia la vite
la protegge di tempio, al vago rito  
vieni, o Canova, e agl’inni
.

Ugo Foscolo, Le Grazie – Inno a Venere (vv. 9-16)

Il grande poeta vi soggiornò per circa un anno (1812-1813) e vi compose l’Inno alle Grazie ispirato ai canoni della “serena bellezza” neoclassica che Antonio Canova (cui dedicò questi versi) esaltava nelle sue opere artistiche di quegli anni. … continua a leggere Una terrazza su Firenze: Bellosguardo

Galleria foto: Monterinaldi e le villette Ricci

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