Territorio di Lucca – Viareggio – Massaciuccoli – Foce del Serchio – Foce d’Arno – Forte di Motrone –
La via dei Cavalleggeri

La via dei Cavalleggeri è un percorso che da Porta a Mare a Livorno tocca torre del Boccale o dei Marroccone (oggi l’antica torre è inglobata nell’edificio dell’omonimo castello), torre di Calafuria, torre del Romito, torre di Castiglioncello, torre di San Vincenzo, Torre Nuova e dopo circa 200 km arriva a Piombino. Le prime notizie della sue esistenza risalgono al periodo medievale, ma secondo alcuni si tratta addirittura di una variante della via Aurelia-Aemilia Scauri risalente al II°- III° secolo avanti Cristo. Nel Catasto granducale del 1823 è riportata una via che collega Livorno a Piombino “lungo la marina … per ogni parte lungo la spiaggia”. … continua a leggere La via dei Cavalleggeri
La via Vandelli, direttrice settecentesca tra Modena e Massa Carrara

La costruzione della strada che univa il Ducato di Modena a quello di Massa ideata intorno agli anni trenta del Settecento per volere di Francesco III d’Este fu affidata al matematico e ingegnere Domenico Vandelli (1691-1754) dal quale prese il nome che ancora oggi la definisce.
Motivo occasionale per la realizzazione dell’opera fu il matrimonio del figlio Ercole III d’Este con Maria Teresa Cybo Malaspina destinata a ereditare il ducato di Massa e il principato di Carrara; in realtà il progetto del duca di Modena era quello di aprire un percorso commerciale e militare che collegasse il Ducato al mar Tirreno dopo che lo Stato Pontificio si era impadronito del territorio di Ferrara e del relativo accesso al mar Adriatico, costringendo la famiglia estense a spostarsi nei territori di Modena e della Garfagnana. Il progetto di Francesco d’Este era addirittura quello di costruire un grande porto a Massa che potesse competere con quello di Livorno collegando l’area dell’Italia settentrionale al Mediterraneo. … continua a leggere La via Vandelli, direttrice settecentesca tra Modena e Massa Carrara
Video didattico sulla Tabula Peutingeriana

A compendio dell’articolo “L’antica Etruria rappresentata nella Tavola Peutingeriana” da poco pubblicato invitiamo i nostri lettori a visionare questo interessante video in italiano.
Pisa e l’Arno: storia e geografia di un antico sistema portuale
di Salvina Pizzuoli
Come tutte le città fluviali Pisa deve molto al suo fiume.

Gli deve sicuramente la sua posizione strategica tra mare, specchi lagunari e corsi d’acqua che alle origini l’ha caratterizzata rendendo il sito particolarmente favorevole agli insediamenti e agli attracchi protetti. Al fiume e al suo delta deve la propria affermazione sia come porto romano di primaria importanza per i traffici e per il controllo delle acque del Tirreno settentrionale sia come repubblica marinara. All’opera di quello stesso fiume deve in parte anche la decadenza perché con i detriti e le continue esondazioni ne ha trasformato costantemente il litorale, allontanandola dal mare, colmando le lagune, interrando i suoi ancoraggi. Non ultima, ma solo in ordine di tempo, gli deve memoria tangibile di quella grande potenza navale conservandone i relitti tra le sue sabbie e nei suoi umidi fondali. … continua a leggere Pisa e l’Arno: storia e geografia di un antico sistema portuale
I Lorena e la via Bolognese
di Alessandro Ferrini

La politica infrastrutturale dei Lorena tese a stabilire collegamenti efficienti non solo all’interno del Granducato, ma anche con gli stati confinanti, per favorire gli sbocchi commerciali verso l’Adriatico e i mercati dell’Italia settentrionale e garantire al contempo a Vienna uno sbocco sul Mar Tirreno attraverso il porto di Livorno, uno dei più attivi del Mediterraneo. In particolare un collegamento veloce fra Bologna e Firenze rispondeva anche all’esigenza di un percorso agevole e sicuro fra la Toscana e l’Austria per gli spostamenti dello stesso Granduca. Da qui il massiccio intervento di costruzione di strade che attraversassero agevolmente i passi dell’Appennino, strade che all’epoca erano ridotte in certi punti a sentieri e mulattiere difficili da transitare anche con buone condizioni meteorologiche. Era un programma arduo da realizzare sia sul piano tecnico, perché si trattava di costruire carrozzabili su un territorio impervio e ricco di corsi d’acqua da attraversare, sia sul piano politico perché gli Appennini rappresentavano anche un confine naturale con gli stati limitrofi spesso poco propensi a far attraversare il loro territorio da nuove strade; in primis lo Stato della Chiesa, di cui Bologna e il suo territorio facevano parte, che concesse i permessi solo dopo lunghe ed estenuanti trattative. … continua a leggere I Lorena e la via Bolognese
Grosseto: fra storia e geografia

Grosseto capitale della Maremma
I “porti fluviali” di Grosseto
La via dei Cavalleggeri

La via dei Cavalleggeri è un percorso che da Porta a mare a Livorno tocca torre del Boccale o dei Marroccone (oggi l’antica torre è inglobata nell’edificio dell’omonimo castello), torre di Calafuria, torre del Romito, torre di Castiglioncello, torre di San Vincenzo, Torre Nuova e dopo circa 200 km arriva a Piombino. Le prime notizie della sue esistenza risalgono al periodo medievale, ma secondo alcuni si tratta addirittura di una variante della via Aurelia-Aemilia Scauri risalente al II°- III° secolo avanti Cristo. Nel Catasto granducale del 1823 è riportata una via che collega Livorno a Piombino “lungo la marina … per ogni parte lungo la spiaggia”. … continua a leggere La via dei Cavalleggeri
Maremma

Articoli presenti sulla rivista relativi alla Maremma
Roselle, l’area archeologica della città etrusco romana
Cosa, l’area archeologica e il Portus Cusanus
L’abbazia di San Salvatore e la leggenda di re Rachis
Abbadia San Salvatore, il borgo medievale
Lungo la via del Montecucco: Cinigiano e il Castello di Porrona
Sulla via del Montecucco: da Paganico ad Arcidosso
Capalbio nelle foto di Enio Bravi
In val di Cornia: Campiglia Marittima
Visita al Parco archeominerario di Campiglia Marittima: la rocca di San Silvestro
La Pieve di San Giovanni fuori le mura di Campiglia Marittima
Il castello di Montemassi nella Maremma grossetana
Abbazia di San Lorenzo al Lanzo o Abbazia Ardenghesca
Paesaggi della Leopoldina da Fercole a Monte Antico
I castelli di Casenovole e Monte Antico lungo la “Leopoldina”
La Valle del Diavolo: Montecerboli, Larderello, Sasso Pisano
Grosseto, capitale della Maremma
A Grosseto in giro per le mura medicee
Galleria foto delle mura medicee di Grosseto
Quando a Castiglione c’era un lago…
Antiche mappe della costa toscana: da Castiglione all’Argentario
Il sistema delle torri del litorale toscano: il forte di San Rocco
Forte Stella a Porto Ercole sull’Argentario
Quando a Castiglione c’era un lago
Costeggiando il Parco dell’Uccellina: dune sabbiose e flora
Il porto di Torre Trappola a bocca d’Ombrone
Da Principina a Bocca d’Ombrone: un itinerario a piedi
Il porto di Torre Trappola a bocca d’Ombrone
Nel Parco Naturale della Maremma: l’abbazia di San Rabano
Esemplari di Fratino nel litorale del Parco dell’Uccellina
La via Vandelli, direttrice settecentesca tra Modena e Massa Carrara

La costruzione della strada che univa il Ducato di Modena a quello di Massa ideata intorno agli anni trenta del Settecento per volere di Francesco III d’Este fu affidata al matematico e ingegnere Domenico Vandelli (1691-1754) dal quale prese il nome che ancora oggi la definisce.
Motivo occasionale per la realizzazione dell’opera fu il matrimonio del figlio Ercole III d’Este con Maria Teresa Cybo Malaspina destinata a ereditare il ducato di Massa e il principato di Carrara; in realtà il progetto del duca di Modena era quello di aprire un percorso commerciale e militare che collegasse il Ducato al mar Tirreno dopo che lo Stato Pontificio si era impadronito del territorio di Ferrara e del relativo accesso al mar Adriatico, costringendo la famiglia estense a spostarsi nei territori di Modena e della Garfagnana. Il progetto di Francesco d’Este era addirittura quello di costruire un grande porto a Massa che potesse competere con quello di Livorno collegando l’area dell’Italia settentrionale al Mediterraneo. … continua a leggere La via Vandelli, direttrice settecentesca tra Modena e Massa Carrara
