Microstoria in cucina: il timo

ovvero le erbe aromatiche della cucina toscana

Comprimari assoluti dei piatti toscani sono gli aromi delle piante officinali, rosmarino, timo e alloro in particolare, che sono presenti pressoché ovunque” anche nei piatti di mare che Laura Rangoni presenta nel suo ricettario sulla cucina toscana dedicata al pesce. timo

Oltre ad essere un’erba aromatica tra le più note e adoperate nella cucina toscana, il timo comune, chiamato pepolino, è una pianta dalle origini antiche tanto che la sua storia si accompagna ad una leggenda che lo vuole nato dalle lacrime di Arianna abbandonata, mentre dormiva nell’isola di Nasso, da quel Teseo cui aveva fornito il famoso “filo” per uscire dal labirinto. Lacrime mitologiche come le piccole foglie di questo basso arbusto che cresce spontaneo nelle terre mediterranee e che porta nell’etimo del suo nome il profumo che lo caratterizza tanto da essere usato nell’antichità al posto dell’incenso, prima che quest’ultimo fosse scoperto. Alcuni infatti attribuiscono l’etimo del termine alla parola greca che significa fumare, affumicare proprio perché lo bruciavano come si fa per l’incenso. Altri invece dalla parola greca “coraggio” perché l’essenza aveva potere rinvigorente e tale fu concepita anche durante il medioevo e forse per questo motivo le dame ricamavano un’ape ronzante attorno ad un rametto di timo sulle fasce di cui facevano dono ai propri cavalieri durante i tornei. Ma la sua caratteristica prevalente è sempre stata legata all’aroma tanto che il miele dei fiori di timo era tenuto tra i più prelibati. …continu a leggere   Microstoria in cucina: il timo

Microstoria in cucina: il timo

ovvero le erbe aromatiche della cucina toscana

Comprimari assoluti dei piatti toscani sono gli aromi delle piante officinali, rosmarino, timo e alloro in particolare, che sono presenti pressoché ovunque” anche nei piatti di mare che Laura Rangoni presenta nel suo ricettario sulla cucina toscana dedicata al pesce. timo

Oltre ad essere un’erba aromatica tra le più note e adoperate nella cucina toscana, il timo comune, chiamato pepolino, è una pianta dalle origini antiche tanto che la sua storia si accompagna ad una leggenda che lo vuole nato dalle lacrime di Arianna abbandonata, mentre dormiva nell’isola di Nasso, da quel Teseo cui aveva fornito il famoso “filo” per uscire dal labirinto. Lacrime mitologiche come le piccole foglie di questo basso arbusto che cresce spontaneo nelle terre mediterranee e che porta nell’etimo del suo nome il profumo che lo caratterizza tanto da essere usato nell’antichità al posto dell’incenso, prima che quest’ultimo fosse scoperto. Alcuni infatti attribuiscono l’etimo del termine alla parola greca che significa fumare, affumicare proprio perché lo bruciavano come si fa per l’incenso. Altri invece dalla parola greca “coraggio” perché l’essenza aveva potere rinvigorente e tale fu concepita anche durante il medioevo e forse per questo motivo le dame ricamavano un’ape ronzante attorno ad un rametto di timo sulle fasce di cui facevano dono ai propri cavalieri durante i tornei. Ma la sua caratteristica prevalente è sempre stata legata all’aroma tanto che il miele dei fiori di timo era tenuto tra i più prelibati. …Continua