1846, la Toscana primo stato italiano a utilizzare una linea telegrafica

Apparecchio trasmittente e ricevente del telegrafo elettrico

Il desiderio di avere la possibilità di comunicare a distanza è sempre stato presente nella storia dell’uomo. Anticamente e per molti secoli l’unica forma di trasmissione a distanza è stata quella di mandare segnali attraverso fuochi accesi sulla cima di un sistema di torri di avvistamento, ovviamente la comunicazione era ridotta a segnali di allarme che magari dovevano avvertire dell’imminenza di un pericolo.

Verso la fine del XVIII secolo il francese Claude Chatte ideò una torre di comunicazione che sulla cima aveva un marchingegno meccanico a bracci metallici in grado di comporre lettere e quindi parole. Attraverso una serie di queste torri si potevano trasmettere dall’una all’altra messaggi essenziali; il sistema richiedeva diverso tempo fra decifrare il messaggio e ritrasmetterlo da torre a torre, inoltre non poteva essere utilizzato in condizioni di scarsa visibilità e tantomeno di notte.

La stazione sul Louvre del telegrafo di Chappe (fonte Wikipedia)

La prima linea operativa fu aperta nel 1794 tra Parigi e Lille. Il sistema ebbe successo e nei decenni seguenti si sviluppò una rete di centinaia di segnalatori telegrafici, rete che collegava Parigi con le zone periferiche della Francia e oltre, seguendo l’espansione dell’impero napoleonico. Negli anni quaranta dell’Ottocento il sistema di telegrafia ottica francese aveva una rete di cinquemila chilometri, 534 stazioni e serviva ventinove città. Il servizio era gestito e utilizzato dallo Stato, essenzialmente per uso militare. Un breve messaggio da Parigi a Lille impiegava pochi minuti, ma anche questo sistema non funzionava in condizioni di scarsa o nulla visibilità.

La grande rivoluzione avvenne nei primi decenni dell’Ottocento con l’utilizzo dell’elettricità, quando Samuel Morse inventò un sistema per trasmettere impulsi elettrici utilizzando un alfabeto codificato in una sequenza di impulsi brevi o lunghi (punto e linea) che da lui prese il nome.
La Toscana fu il primo Stato in Italia ad attivare il telegrafo elettrico. Lo fece conoscere nell’estate del 1846, l’ingegner Carlo Matteucci. Il Granduca Leopoldo considerò la nuova invenzione di grande utilità sia pubblica che privata e ne avocò la gestione allo Stato, sotto la direzione dello stesso Matteucci.
In seguito a questa decisione nel 1847 fu realizzata la prima linea telegrafica fra Pisa e Livorno, lungo la ferrovia Leopolda e l’anno successivo fino a Firenze. Seguirono poi alle altre linee sia lungo le strade ferrate che lungo le altre vie di comunicazione.

Timbro dell’ufficio telegrafico di Carrara (1861)

In rapida successione furono collegate Lucca (15 giugno 1849), Poggibonsi e Siena (3 dicembre). Nel 1850 venne completata la linea Firenze-Prato-Pistoia-Pescia-Lucca e nella primavera del 1852 la linea telegrafica da Modena raggiunse la città di Massa che diventò il punto di congiunzione con le reti sarda (Sarzana) e toscana (Pietrasanta). Sempre in questo anno un accordo permise di mettere in collegamento la rete toscana con quella del Lombardo-Veneto (tramite la stazione telegrafica di Guastalla), grazie anche al fatto che gli Asburgo regnavano in tutti e tre gli stati (Asburgo-Lorena e Asburgo-Este).
La nuova invenzione si propagò rapidamente grazie anche la relativa facilità della sua realizzazione. Il 1º settembre 1851 viene inaugurata la prima linea del Regno delle Due Sicilie tra Caserta e Capua, estesa l’anno seguente sino a Gaeta. Nel 1851 viene inaugurata la linea Torino-Genova, e il 18 gennaio 1853 la linea Torino-Chambéry, successivamente collegata alla rete francese già unita ad altre linee europee.

Carta delle lineee telegrafiche e delle stazioni dell’area tosco-emiliana


Nel marzo 1861, alla proclamazione del Regno d’Italia la rete telegrafica nazionale comprendeva 248 uffici distribuiti su 8243 km di linee; nel 1871 1.237 uffici per un totale di 50.000 km di linee.

Articoli correlati:

Le prime ferrovie in Toscana: strade ferrate al tempo del Granduca Leopoldo

La Leopolda: prima strada ferrata in Toscana

Le prime ferrovie in Toscana: strade ferrate al tempo del Granduca Leopoldo

Ferrovie storiche della Toscana

La strada ferrata del Duca e…del Granduca

Nascita e sviluppo della Ferrovia Faentina

I Lorena e la via Bolognese

Le stazioni di posta sulla via Bolognese

La strada di Romagna per il Muraglione

La via regia Pistoia – Modena o dell’Abetone

La strada Firenze – passo della Consuma – Casentino

Le Strade Transappenniniche del Granducato di Toscana: ss 63 del passo del Cerreto

Lungo antiche vie di Posta: da Firenze a Bologna: San Gavino Adimari e l’Antica osteria di Montecarelli

Galleria immagini: le vecchie stazioni di posta della via Bolognese