di Salvina Pizzuoli

La chiesa, di origine romanica, rispecchia nella struttura odierna i rifacimenti quattrocenteschi di Leon Battista Alberti con il portico laterale su colonne del XVI secolo e il portale del 1698, mentre la torre campanaria nella parte inferiore conserva l’antica struttura medievale.

L’interno accoglie il visitatore con la sua ampia navata unica.


A destra l’affrescata cappella del Battistero, a due campate su pilastri ottagonali: nell’attico a destra la raffigurazione di San Martino e il povero mentre scene dell’Annunciazione incorniciano l’arco di volta; sul fronte laterale Cristo in gloria con angeli e negli spicchi delle volte a crociera gli Evangelisti e Dottori della Chiesa. Gli affreschi sono di Lorenzo di Bicci e della sua Scuola e sono datati 1432.



La cappella alloggia al suo interno un ottagonale fonte battesimale del 1423 con sculture nelle formelle attribuite ad uno scultore della scuola del Ghiberti. L’insieme risulta originale nella sua composizione e snello nella sua aggraziata eleganza.
Sul fondo l’abside semicircolare scandita da lesene in pietra serena come la trabeazione: fu voluta da Leon Battista Alberti che fu priore dal 1432 al 1472, e realizzata su suo disegno.

Le pareti laterali sono scandite da altari in pietra serena dono di famiglie e confraternite locali tra il XVI e il XVIII secolo, decorati con dipinti di artisti del periodo

Nel primo altare a destra Le Sante: Margherita, Caterina d’Alessandria, Caterina da Siena, Maddalena e Agata opera attribuita a Pietro Salvestrini (1574 – 1631)

Nel secondo altare a destra il trittico rappresenta al centro Madonna con bambino con San Lorenzo a sinistra e un Angelo custode a destra; l’opera è attribuita ad Antonio del Ceraiolo, un artista attivo in Firenze nel XVI secolo.

Sulla parete a sinistra San Cristoforo affresco del ‘300 staccato dal portico e nell’altare accanto scene di vita di San Donnino (XIV secolo), questi ultimi sono i pochi scampoli rimasti della decorazione medievale realizzata “a fresco”.
Sulla stessa parete in alto la Cantoria del 1588 voluta dalla Compagnia della santissima Annunziata con il compito di provvedere alla manutenzione dell’organo.
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