Montughi e dintorni

Veduta di Firenze dal convento di Montughi (1744)

Su per il colle di Montughi a Firenze

Il parco Stibbert a Firenze

galleria foto del Parco Stibbert

A Firenze: villa Fabbricotti e il suo parco

*vai a Firenze settecentesca nelle “vedute” di Giuseppe Zocchi

Scorci dal Parco Stibbert a Firenze

La fontana dei delfini

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Montughi e dintorni

Veduta di Firenze dal convento di Montughi (1744)

Su per il colle di Montughi a Firenze

Il parco Stibbert a Firenze

galleria foto del Parco Stibbert

A Firenze: villa Fabbricotti e il suo parco

*vai a Firenze settecentesca nelle “vedute” di Giuseppe Zocchi

Boboli com’era (Prima Parte)

L’Orto dei Pitti: tra storia e curiosità (Prima Parte)

 di Salvina Pizzuoli

La lunetta di Giusto Utens del 1599 circa, raffigura il Forte e Palazzo pitto con l’annesso giardino

Raccontare il giardino di Boboli è un’impresa e non solo perché si estende per circa 45.000 mq o perché è opulento di opere vegetative e arboree e di statue, grotte, fontane, fortilizi ed ha per confini antiche strutture murarie o perché ha subito nel tempo molte variazioni rispetto all’impianto originario, ma perché è difficile raccontare l’emozione di trascorrere un luogo con tanta storia dentro, con scorci e vedute della città che lo cinge e lo racchiude, paesaggio nel paesaggio. Per visitarlo la guida rossa del Touring prevedeva “almeno tre ore”, ma un giardino si vive e si respira oppure si immagina: ecco allora un viaggio di carta, tra ieri e oggi, tra storia e curiosità, con raffigurazioni che ne ricostruiscono le origini e lo sviluppo nel tempo insieme alla descrizione datata di un visitatore di trecento anni fa.
E cominciamo dal nome: come molte denominazioni che si conoscono anche solo per sentito dire, spesso ci paiono così conosciute che le diamo per scontate; bisogna però ammettere che la parola Boboli è alquanto particolare.

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Visita al “palazzo che non c’è”: Villa Sammezzano in località Leccio di Reggello

Villa Sammezzano in località Leccio di Reggello.

di Salvina Pizzuoli

Non un cartello, non un’indicazione nemmeno nei pressi: non c’è. Dimenticato!

Una strana intuizione mi guida e mi inerpico su per una strada sterrata, ma perfettamente percorribile anche in macchina. E l’incanto subito mi prende: un sentiero ampio e con tornanti sale lungo il verdeggiante crinale della collina e come sentinelle gigantesche piante altissime e secolari …

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Villa medicea del Trebbio, domenica 26 maggio 2024 nella Giornata Nazionale promossa da ADSI

Siamo in Mugello, in una delle dimore storiche appartenute ai Medici e precisamente nella Villa del Trebbio. A distanza di anni siamo tornati anche se solo per rivisitare il grande e prestigioso giardino, l’interno della Villa-Castello è infatti ancora inagibile ma contiamo presto sia fruibile, così come ci informa la nostra guida, la dottoressa Elisa Paoli che ha intrattenuto e interessato il nutrito pubblico accorso all’evento di apertura con notizie storiche sulla magione, sui suoi antichi proprietari e sulle loro vicende intessute di aneddoti e interessanti curiosità.

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Villa medicea del Trebbio, domenica 26 maggio 2024 nella Giornata Nazionale promossa da ADSI

Siamo in Mugello, in una delle dimore storiche appartenute ai Medici e precisamente nella Villa del Trebbio. A distanza di anni siamo tornati anche se solo per rivisitare il grande e prestigioso giardino, l’interno della Villa-Castello è infatti ancora inagibile ma contiamo presto sia fruibile, così come ci informa la nostra guida, la dottoressa Elisa Paoli che ha intrattenuto e interessato il nutrito pubblico accorso all’evento di apertura con notizie storiche sulla magione, sui suoi antichi proprietari e sulle loro vicende intessute di aneddoti e interessanti curiosità.

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Una terrazza su Firenze: Bellosguardo

Nella convalle fra gli aerei poggi
di Bellosguardo, ov’io cinta d’un fonte 
limpido fra le quete ombre di mille
giovinetti cipressi alle tre Dive
l’ara innalzo, e un fatidico laureto
in cui men verde serpeggia la vite
la protegge di tempio, al vago rito  
vieni, o Canova, e agl’inni
.

Ugo Foscolo, Le Grazie – Inno a Venere (vv. 9-16)

Il grande poeta vi soggiornò per circa un anno (1812-1813) e vi compose l’Inno alle Grazie ispirato ai canoni della “serena bellezza” neoclassica che Antonio Canova (cui dedicò questi versi) esaltava nelle sue opere artistiche di quegli anni. … continua a leggere Una terrazza su Firenze: Bellosguardo

Parchi e giardini di Firenze e dintorni

La fontana dei delfini

Il parco Stibbert a Firenze

 Galleria foto del Parco Stibbert

Tivoli: un parco giochi nella Firenze capitale

A Firenze: villa Fabbricotti e il suo parco

Boboli com’era (Prima Parte)          Boboli com’era (Seconda Parte)

In giro per Boboli nel 1757

Il giardino del Trebbio

Il parco Stibbert a Firenze

di Salvina Pizzuoli

la loggetta veneziana

Spesso trascurato a favore della Casa-Museo o vissuto solo come area verde dove trascorrere alcune ore soprattutto nella stagione calda, è da visitare e scoprire: in realtà secondo alcun studiosi, sotto l’aspetto di giardino romantico all’inglese, cela una chiave di lettura simbolico-massonica.

La sua storia ha inizio con l’acquisto da parte della famiglia di Federigo Stibbert della villa Mezzeri nel 1849, al tempo con un giardino detto all’italiana, caratterizzato da geometrie che racchiudono gli spazi con siepi e sempreverdi e aiuole fiorite di cui pare individuare un rimasuglio nell’area antistante la palazzina.

Successivamente, con l’acquisizione di nuovi spazi aperti e di ville limitrofe, fu dato all’architetto Poggi, il cui nome richiama la realizzazione dell’omonimo Progetto del viale dei Colli e del Piazzale, l’incarico di trasformare la villa, di creare una limonaia che ancora oggi possiamo ammirare ai confini nord della proprietà, in prossimità delle scuderie i cui locali furono ricavati dopo l’acquisto della villa Rossellini, nonché di riorganizzare tutto il terreno in uno unico. … continua a leggere Il parco Stibbert a Firenze