Monte Pisano

Con la dicitura Monte Pisano s’intende il gruppo montano, propaggine meridionale delle Alpi Apuane, che si estende per circa 155 kmq a nord dell’Arno, tra la valle orientale del Serchio e il Val d’Arno inferiore, tra Lucca e Pisa, tanto che “i Pisan veder Lucca non ponno”, come scriveva il sommo padre Dante nel canto XXXIII dell’Inferno in cui domina la figura del conte Ugolino. Spesso indicato con la forma plurale di Monti Pisani, in realtà è un acrocoro la cui cima più elevata tocca i 916 metri con il Monte Serra.    …    continua a leggere     Monte Pisano

 

La pieve di San Giovanni Battista a Santa Maria del Giudice

Siamo sulle prime pendici del Monte Pisano, a pochi chilometri da Lucca, in val di Serchio e precisamente in località Santa Maria del Giudice. Oggi, sebbene molto “levigata” dal tempo, la pieve di San Giovanni Battista conserva la sua struttura armoniosa ed elegante e, nonostante il logorio del tempo, si fa ancora ammirare per la bella facciata a due ordini di loggette cieche, tre in alto e due per lato al portale la cui architrave, pregevolmente decorata a fiorami, è di probabile riutilizzo da edifici romani preesistenti; gli archivolti poggiano su esili colonne e sono ingentiliti da una cornice dicroma ottenuta con l’alternanza di marmi bianchi e verdi, il verde di Prato detto anche “serpentino”.    …  continua a leggere   La pieve di San Giovanni Battista a Santa Maria del Giudice

Monte Pisano

Con la dicitura Monte Pisano s’intende il gruppo montano, propaggine meridionale delle Alpi Apuane, che si estende per circa 155 kmq a nord dell’Arno, tra la valle orientale del Serchio e il Val d’Arno inferiore, tra Lucca e Pisa, tanto che “i Pisan veder Lucca non ponno”, come scriveva il sommo padre Dante nel canto XXXIII dell’Inferno in cui domina la figura del conte Ugolino. Spesso indicato con la forma plurale di Monti Pisani, in realtà è un acrocoro la cui cima più elevata tocca i 916 metri con il Monte Serra.    …    continua a leggere     Monte Pisano

Buti, sul Monte Pisano

Buti, da Buiti Castrum, deriva il suo nome o dal latino bucita, pascolo di buoi, o dal nome del triunviro Fabio Buteo che via aveva acquistato dei terreni. È situato lungo le pendici orientali del Monte Pisano in un vallone scavato dalle acque rumorose del torrente Rio Magno che, con le sue piene, vi ha spesso causato danni notevoli. Se ne hanno notizie documentate sin dall’ XI secolo quando vi presero dominio i vescovi di Pisa: il territorio era tutelato da un ampio sistema difensivo costituito da ben otto fortificazioni di cui, in alcuni casi, restano pochi ruderi. Nel corso del XIII secolo varie lotte acerrime tra la fazione guelfa e ghibellina, tra Lucca Pisa e Firenze, portarono più volte alla distruzione del paese e alla sua ricostruzione: dopo la sconfitta subita dalla flotta della Repubblica alla Meloria, legato alle sorti di Pisa, ne subì insieme a lei il tracollo quando agli inizi del XVI secolo la città passò definitivamente sotto il dominio di Firenze ed anche i castelli del contado seguirono la sua caduta. Furono i lavori di ripristino, di quel disordine idraulico che aveva caratterizzato le valli fluviali e le acque superficiali in genere che fluivano nella zona senza arginature, voluti da Cosimo I con la deviazione del corso dell’Arno e il risanamento delle paludi con la canalizzazione dei fossi e il drenaggio della piana, a portare nuova popolazione in quel contado abbandonato a causa delle lunghe lotte: rifiorì così l’agricoltura con la coltivazione degli olivi, che ancora oggi caratterizzano fortemente i crinali così fitti da sembrare boschi, e dei castagni con la nascita parallela di un artigianato legato alla costruzione di ceste.    …   continua a leggere    Buti, sul Monte Pisano

La pieve di San Giovanni Battista a Santa Maria del Giudice

Siamo sulle prime pendici del Monte Pisano, a pochi chilometri da Lucca, in val di Serchio e precisamente in località Santa Maria del Giudice. Oggi, sebbene molto “levigata” dal tempo, la pieve di San Giovanni Battista conserva la sua struttura armoniosa ed elegante e, nonostante il logorio del tempo, si fa ancora ammirare per la bella facciata a due ordini di loggette cieche, tre in alto e due per lato al portale la cui architrave, pregevolmente decorata a fiorami, è di probabile riutilizzo da edifici romani preesistenti; gli archivolti poggiano su esili colonne e sono ingentiliti da una cornice dicroma ottenuta con l’alternanza di marmi bianchi e verdi, il verde di Prato detto anche “serpentino”.    …  continua a leggere   La pieve di San Giovanni Battista a Santa Maria del Giudice