di Salvina Pizzuoli

Datato 1461 fu donato da Cosimo I al Convento e poi ospitato nelle sale della Galleria degli Uffizi. Ritorna per breve tempo (fino al 30 aprile 2023) nel luogo che lo aveva in origine custodito. Oggi è esposto insieme ad altre pregevoli opere in una sala del Convento ed è qui che siamo venuti ad ammirarlo.

Vi sono raffigurate al centro la resurrezione di Lazzaro alla presenza delle sorelle Marta e Maria, protagoniste delle scene raffigurate a sinistra in cui Marta va incontro a Gesù sulla strada di Betania per avvisarlo della morte del fratello, mentre nello sportello a destra Maria rende omaggio a Gesù ungendogli i piedi con un balsamo profumato. Fu realizzato dal pittore francese Nicolas Froment e trasferito nelle collezioni granducali nel 1777, dal 1841alla Galleria degli Uffizi.

Cliccare sulle immagini per ingrandirle

Sulla parte posteriore dello sportello a destra il committente, il vescovo Francesco Coppini raffigurato in preghiera davanti alla Madonna, nel retro della pala a destra. Le iscrizioni lungo i margini dei pannelli spiegano le scene rappresentate tratte dal vangelo di Giovanni.

L’opera è ascritta tra i capolavori rinascimentali in cui i caratteri della pittura fiamminga, così aderente al vero, riporta con precisione particolari e dei volti e degli abbigliamenti mentre sullo sfondo in alto del pannello a destra un paesaggio nordico fiabesco e a sinistra gli interni di una sala da banchetto.

Agli stessi anni gli studiosi  datano il Crocifisso attribuito a Donatello, scoperto dallo storico e critico d’Arte Parronchi nella cripta della chiesa a cui è dedicato un articolo.

Articoli correlati:

Il Crocifisso di Bosco ai Frati

Il Convento del Bosco ai Frati: la storia, il Trittico, la Chiesa e il Crocifisso

Bosco ai Frati: la Chiesa e il convento di San Bonaventura


Bibliografia

Gianni Frilli “La chiesa, il convento e il museo di San Bonaventura al Bosco ai Frati”2022 Edizioni Noferini.it

Autori Vari “Chiese, cappelle, oratori di Scarperia e San Piero a Sieve e del suo territorio” 2021 Edizioni dell’Acero