di Salvina Pizzuoli

Abbiamo scoperto questo piccolo museo, ma ricco di opere preziose e interessante per una conoscenza più approfondita del territorio, cercando di “vedere” con gli occhi dell’immaginazione l’interno di Santa Felicita a Faltona.
La bella e antichissima pieve non è infatti visitabile per motivi di sicurezza, ma meritava non arrendersi di fronte a questa impossibilità e cercare i segni della sua florida opulenza, le opere che l’arricchivano.

Grazie al testo Chiese, cappelle, oratori di Borgo San Lorenzo e del suo territorio* siamo venuti a conoscenza che alcune erano state trasportate nel Museo d’Arte sacra di Vicchio per salvaguardarle.
Ed eccoci allora pronti alla visita e alla scoperta delle tele e dei preziosi che vi sono albergati.
Il museo sorge lungo un bel viale alberato che porta lo stesso nome: Beato Angelico, uno dei due grandi, l’altro è Giotto, che hanno avuto i loro natali nel bel Mugello.
Superata la biglietteria nella prima sala troviamo molti dei reperti a cui siamo interessati.

Sulla parete al centro l’Annunciazione di Francesco Furini.
Il dipinto era in origine collocato sopra l’altare dell’oratorio della Compagnia della SS. Annunziata che sorgeva accanto, a sinistra, della pieve. La tela, sebbene non facente parte degli arredi in Santa Felicita, merita di essere citata in quanto è una della poche opere del Furini, realizzate in Mugello durante gli anni del suo priorato a S. Ansano, presso Borgo San Lorenzo, che è sopravvissuta. Datata 1635 è considerata un capolavoro della pittura fiorentina del Seicento. È un grande dipinto ad olio che raffigura la vergine Maria in atto di ricevere l’arcangelo Gabriele e l’annuncio del volere dello Spirito Santo in veste di colomba. La Vergine a destra è inginocchiata accanto ad una cesta contenente un gomitolo e gli strumenti per il suo lavoro. L’arcangelo, a sinistra, nell’atto di toccare il suolo con il piede destro e un giglio nella mano. Si legge nel testo citato, “è opera di primissima qualità per le caratteristiche coloristiche, per la morbidezza del modellato e per l’atmosfera di domestica affettuosità che riesce ad evocare”. Anche nel Catalogo del Museo** si legge che “Gli sfumati, gli effetti cromatici hanno infatti una dignità ed una grandezza che, andando oltre le prove della pittura fiorentina del primo Seicento, si comprendono alla luce della pittura romana e degli esempi lasciati dal Rubens. Stilisticamente, come precisa Maria Matilde Simari (2008), il dipinto si avvicina ad altre composizioni sacre dello stesso periodo”.

Nella teca a sinistra si può ammirare pregevole oggettistica liturgica, tra cui: una navicella, contenitore per l’incenso in ottone sbalzato e inciso, datata XV secolo; un turibolo, il vaso in cui si brucia l’incenso, del secolo XV; in ottone traforato e a fusione; un calice di bottega toscana del XVI secolo.
A destra del dipinto di Furini un altro pregevole reperto, un esempio raro di arte vetraria fiorentina datata XV secolo. La bella vetrata policroma mostra Santa Felicita e i suoi sette figli che subirono il martirio pur di non rinunciare alla propria fede.

Ancora una tela, l’Immacolata concezione, attribuita dalla studiosa Simari a Pier Dandini e datata XVII secolo. Raffigura la vergine Maria con i piedi appoggiati su uno spicchio di luna e schiaccia il drago: era collocata nella canonica della pieve di Faltona fino agli anni Settanta del Novecento, e ritirata come altre opere per motivi di sicurezza. Al centro del quadro la figura intera di Maria è avvolta in un manto azzurro e sul volto la dolcezza dell’attesa.
Non tutte le opere all’interno della pieve sono custodite nel museo vicchiano, altre sono sparse per il territorio: il prezioso organo ancora in restauro proveniente dalla Badia di San Bartolomeo a Fiesole che probabilmente sarà collocato nella chiesa del SS. Crocifisso a Borgo San Lorenzo; una terracotta policroma di Madonna con Bambino oggi al Museo del Bargello.
Questo articolo è dedicato alle opere reperite in Santa Felicita, ma tutto quanto nel Museo merita una visita e pertanto la Redazione di tuttatoscana gli dedicherà una carrellata illustrativa in una pagina dedicata.
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*Chiese, cappelle, oratori di Borgo San Lorenzo e del suo territorio. Editori Dell’Acero 2016
**Museo d’arte sacra e religiosità popolare “Beato Angelico” a Vicchio a cura di
Maria Matilde Simari, Anna Bisceglia, Edizioni Polistampa