Boccaccio, il Decameron e la Francigena

di Alessandro Ferrini

Nel corso del Trecento, come nei secoli immediatamente precedenti, il sistema viario che in tempi recenti ha assunto il nome di Francigena, rappresentava, con i suoi percorsi ramificati, un collegamento frequentatissimo fra l’area franco germanica e Roma meta di pellegrinaggi per chierici, abati, nobili, mercanti cristiani di ogni condizione sociale. Un viaggio a Roma nell’arco della vita rappresentava un obiettivo importantissimo per ogni credente, come ancora oggi lo rappresenta La Mecca per ogni fedele musulmano.

Anche nel Decameron varie novelle sono ambientate in località situate lungo il tracciato, evidenziando così, indirettamente, la frequentazione da parte dei pellegrini e l’importanza come grande via di comunicazione. … continua a leggere Il Decameron e la Francigena

da: A.Ferrini e S.Pizzuoli “Lungo la via Francigena in Toscana”, Edida

Firenze nei versi di Foscolo, De Amicis, Campana, D’Annunzio.

W. Turner, Firenze da Fiesole, incisione del 1819

Nei versi tratti da Dei Sepolcri, il poeta celebra la bellezza della natura che circonda la città e ne esalta il ruolo civile visto che in Santa Croce conserva la memoria degli uomini che hanno reso illustre l’Italia. Il Carme nasce contro il decreto di Saint-Cloud emanato nel 1806 che, in nome dell’egualitarismo e delle norme igieniche, introduceva le sepolture anonime, senza distinzione di rango e di merito. Il poeta al contrario si sofferma a riflettere sul ruolo della poesia, dell’arte e della bellezza come veicolo della memoria e del ricordo che contrastano la forza distruttrice del tempo che altrimenti consumerebbe e trasferirebbe tutto quanto nell’oblio.  …  continua a leggere Firenze nei versi di Foscolo, De Amicis, Campana, D’Annunzio.

I luoghi del Decameron: Filippo Balducci a Montesenario

di Alessandro Ferrini

Nell’introduzione della IV giornata è inserita una novella narrata direttamente da Filostrato, colui che sceglie il tema del giorno, una eccezione che porta il reale numero delle novelle del Decameron a centouno.

La novella si ambienta in gran parte a Monte Senario o Monte Asinario, come veniva chiamato nel medioevo, e infine a Firenze.

L’Eremo di Monte Senario inizia la sua storia a metà del Duecento quando, secondo una leggenda, sette fiorentini decisero di allontanarsi dalla città in grande espansione commerciale ed edilizia e di rifugiarsi nelle grotte del monte, ancora oggi visitabili, mettendosi al servizio di Maria e dando origine all’ordine monastico dei Servi di Maria. … continua a leggere I luoghi del Decameron: Filippo Balducci a Montesenario

Il Decameron e la Francigena

di Alessandro Ferrini

Nel corso del Trecento, come nei secoli immediatamente precedenti, il sistema viario che in tempi recenti ha assunto il nome di Francigena, rappresentava, con i suoi percorsi ramificati, un collegamento frequentatissimo fra l’area franco germanica e Roma meta di pellegrinaggi per chierici, abati, nobili, mercanti cristiani di ogni condizione sociale. Un viaggio a Roma nell’arco della vita rappresentava un obiettivo importantissimo per ogni credente, come ancora oggi lo rappresenta La Mecca per ogni fedele musulmano.

Anche nel Decameron varie novelle sono ambientate in località situate lungo il tracciato, evidenziando così, indirettamente, la frequentazione da parte dei pellegrini e l’importanza come grande via di comunicazione. … continua a leggere Il Decameron e la Francigena

I luoghi del Decameron: Lamporecchio e Masetto

Masetto da Lamporecchio si fa mutolo e diviene ortolano di uno monistero di donne, le quali tutte concorrono a giacersi con lui.

Lamporecchio, citato per la prima volta in un documento del 1057, è un comune in provincia di Pistoia situato tra il Padule di Fucecchio e le pendici occidentali del Montalbano. Il toponimo Lamporeclum sembra derivare da lampone, il Repetti nel suo “Dizionario” lo descrive così:

Villaggio spicciolato ch’ebbe un qualche fortilizio, da cui ricevè l’onorevole titolo di castello che dà nome ad una chiesa plebana (S. Stefano) e ad una Comunità nella Giurisdizione e circa 9 miglia toscane* a libeccio di Seravalle, Diocesi di Pistoja, Compartimento di Firenze. … gli manca una riunione di fabbriche con strade che circoscrivono una porzione di terreno col nome specifico di questa popolazione, che è spicciolata in poderi, case e ville sparse su per la gibbosa pendice occidentale del Monte Albano. … continua a leggere I luoghi del Decameron: Lamporecchio e Masetto

Una terrazza su Firenze: Bellosguardo

Nella convalle fra gli aerei poggi
di Bellosguardo, ov’io cinta d’un fonte 
limpido fra le quete ombre di mille
giovinetti cipressi alle tre Dive
l’ara innalzo, e un fatidico laureto
in cui men verde serpeggia la vite
la protegge di tempio, al vago rito  
vieni, o Canova, e agl’inni
.

Ugo Foscolo, Le Grazie – Inno a Venere (vv. 9-16)

Il grande poeta vi soggiornò per circa un anno (1812-1813) e vi compose l’Inno alle Grazie ispirato ai canoni della “serena bellezza” neoclassica che Antonio Canova (cui dedicò questi versi) esaltava nelle sue opere artistiche di quegli anni. … continua a leggere Una terrazza su Firenze: Bellosguardo

I luoghi del Decameron: Camerata, e la villeggiatura dei ricchi fiorentini del Trecento

Ambrogio Lorenzetti-il Buongoverno (particolare)

Nella Firenze della seconda metà del Duecento, con il notevole sviluppo della produzione e dei commerci, il livello di vita si era assai elevato e molti fiorentini agiati avevano comprato case di campagna e ville sulle colline circostanti. Camerata, posta sotto il colle di Fiesole fra San Domenico e le Cave di Maiano, era uno dei luoghi più ricercati.

Così lo stesso Boccaccio ci descrive questo luogo di villeggiatutura:

… dall’una delle parti della quale correva un chiarissimo fiumicello, entrarono, e viderla tanto bella e tanto dilettevole, e spezialmente in quel tempo che era il caldo grande, quanto più si potesse divisare.

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Firenze nei versi di Foscolo, De Amicis, Campana, D’Annunzio.

W. Turner, Firenze da Fiesole, incisione del 1819

Nei versi tratti da Dei Sepolcri, il poeta celebra la bellezza della natura che circonda la città e ne esalta il ruolo civile visto che in Santa Croce conserva la memoria degli uomini che hanno reso illustre l’Italia. Il Carme nasce contro il decreto di Saint-Cloud emanato nel 1806 che, in nome dell’egualitarismo e delle norme igieniche, introduceva le sepolture anonime, senza distinzione di rango e di merito. Il poeta al contrario si sofferma a riflettere sul ruolo della poesia, dell’arte e della bellezza come veicolo della memoria e del ricordo che contrastano la forza distruttrice del tempo che altrimenti consumerebbe e trasferirebbe tutto quanto nell’oblio.  …  continua a leggere Firenze nei versi di Foscolo, De Amicis, Campana, D’Annunzio.

Firenze nei versi di Foscolo, De Amicis, Campana, D’Annunzio.

W. Turner, Firenze da Fiesole, incisione del 1819

Nei versi tratti da Dei Sepolcri, il poeta celebra la bellezza della natura che circonda la città e ne esalta il ruolo civile visto che in Santa Croce conserva la memoria degli uomini che hanno reso illustre l’Italia. Il Carme nasce contro il decreto di Saint-Cloud emanato nel 1806 che, in nome dell’egualitarismo e delle norme igieniche, introduceva le sepolture anonime, senza distinzione di rango e di merito. Il poeta al contrario si sofferma a riflettere sul ruolo della poesia, dell’arte e della bellezza come veicolo della memoria e del ricordo che contrastano la forza distruttrice del tempo che altrimenti consumerebbe e trasferirebbe tutto quanto nell’oblio.  …  continua a leggere Firenze nei versi di Foscolo, De Amicis, Campana, D’Annunzio.

I luoghi del Decameron: il torrente Mugnone

di Alessandro Ferrini

Il torrente Mugnone, strettamente legato alla storia di Firenze, non poteva mancare di essere ricordato nel Decameron, le cui novelle sono state in gran parte ambientate dall’autore in Luoghi dell’alta Toscana e del territorio fiorentino.

Il torrente nasce nei pressi di Vetta le Croci sul crinale meridionale e riceve vari affluenti lungo il suo percorso, dei quali il più ricco di acque è il Terzolle, prima di confluire nell’Arno.

Nel corso della storia il suo percorso ha subito diverse variazioni: in epoca romana sfociava nei pressi del guado più o meno all’altezza dell’odierno Ponte Vecchio e sicuramente la confluenza dei due fiumi fu il motivo principale della scelta del luogo per fondarci la colonia. … continua a leggere I luoghi del Decameron: il torrente Mugnone