A Tuscania: Santa Maria Maggiore

di Salvina Pizzuoli

Appena fuori dall’abitato la basilica di Santa Maria Maggiore compare con la sua abside e il suo complesso architettonico. Sorta lungo l’antica via Clodia, le sue origini risalgono all’VIII secolo, poi ricostruita e trasformata con rimaneggiamenti e aggiunte nei secoli XI e XII fino all’attuale a tre navate.

La bella facciata, stretta tra la torre dirimpettaia, si apre in basso con tre portali, di cui il principale ha quattro arcate poggianti su doppie colonnine con capitelli di differente forma; gli stipiti sono scolpiti ad intrecci vegetali e figure animali e antropomorfe; nella lunetta una Madonna in trono con il Bambino benedicente.

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Casentino da scoprire: la pieve di San Martino a Vado

a cura della redazione

San Martino a Vado

Siamo a Strada in Casentino a pochi chilometri da Bibbiena e Poppi. La località con il suo toponimo che a tutta prima potrebbe sembrare  generico in realtà sotto intende una “strada”, appunto, un’antica via di comunicazione che lungo la valle del Solano e dello Scheggia portava a Firenze. La Pieve si ergeva imponente, pur nella semplicità delle sue strutture, sulla riva sinistra del Solano, in posizione strategica lungo l’antico tracciato. Era dedicata a San Martino vescovo di Tours e la sua costruzione risale all’XI secolo circa.

Il Repetti nel Dizionario corografico universale scrive che il suo nome originario fosse San Martino a Tertinula e che il nomignolo “a Vado” fosse stato attribuito dagli abitanti del borgo attorno alla rocca di Castel San Niccolò che per recarvisi dovevano attraversare il Solano lungo il guado. … continua a leggere Casentino da scoprire: la pieve di San Martino a Vado

Tra le pievi romaniche del Mugello: San Cresci in Valcava

San Cresci , l’abside

Per raggiungere la pieve di San Cresci una bella strada accompagna il visitatore offrendogli uno spettacolo naturale di notevole fascino con le  vecchie querce che la fiancheggiano e i verdi declivi che si aprono più si sale fino alla pieve, nella magnificenza di un panorama e di un ambiente che conciliano sentimenti di serena armonia.

La pieve risale come prima menzione documentata al 1177  … Continua

Itinerari e paesaggi di Toscana – Itineraries and landscapes of Tuscany

La Pieve di San Paolo a Vendaso

di Salvina Pizzuoli

La Pieve di San Paolo a Vendaso

Procediamo lungo la statale 63 e, subito dopo aver lasciato il borgo medievale di Verrucola, in direzione Passo del Cerreto, nostra meta finale, incontriamo a destra della strada la bella e antica pieve. che deve, come tutte le pievi, la sua edificazione proprio al fatto di essere in prossimità di importanti vie di comunicazione, le grandi vie di comunicazione viciniori che portavano, attraverso passi appenninici, alla valle del Serchio, a Parma e a Piacenza.

Documentata per la prima volta nel 1148,  è infatti menzionata nell’elenco dei territori sottoposti al vescovo di Luni.

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La pieve di San Donnino a Villamagna

Uno scrigno di pregevoli opere d’arte a pochi chilometri da Firenze

di Salvina Pizzuoli

Pieve di San Donnino

VILLAMAGNA nel Val d’Arno fiorentino. – Contrada con pieve antica ( S. Donnino). […]È situata in collina alla sinistra del l’Arno, che ha al suo scirocco il Poggio a Luco ed al suo libeccio quello dell’ Incontro. Questa contrada insieme alla sua pieve fu signoreggiata un tempo dalla illustre prosapia de’ Rinuccini, che ne ebbero per lungo tempo il giuspatronato, siccome si rileva dall’atto di fondazione ( 1067 ) del monastero di S. Pier maggiore, quando donna Gisla del fu Rodolfo, dopo essere rimasta vedova […], fra i molti beni che assegno in dote a quel suo monastero gli diede anche la quarta parte de’ beni, corte, chiesa e castello di Villamagna.

Così lo storico ottocentesco Repetti presenta nel suo Dizionario la contrada e la sua pieve. Nella parte alta della piazza da cui si diparte la strada che conduce poi all’Incontro, si eleva sull’ampio sagrato la romanica facciata della pieve di San Donnino, una delle più antiche nei dintorni della città di Firenze. Fondata nell’VIII secolo … continua a leggere La pieve di San Donnino a Villamagna

I Libri Corali

del Museo Archeologico e d’Arte della Maremma di Grosseto

a cura della Redazione

In una recente visita al Museo Archeologico e d’Arte della Maremma di Grosseto ci siamo imbattuti in una serie di teche con codici miniati, si tratta di antifonari, otto per la precisione e due graduali, affascinanti nelle loro grandi pagine istoriate soprattutto relativamente alla miniaturizzazione dei  capilettera: abbiamo quindi deciso di dedicare loro una pagina ad hoc. In effetti sono opere miniate di alto valore grafico artistico oltre al grande formato  che li caratterizza.

Ma cosa sono? … continua a leggere I Corali del Museo Archeologico e d’Arte della Maremma di Grosseto

L’eremo di San Leonardo al Lago

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Percorriamo la SP 101 che lasciamo al bivio per l’Osteriaccia e proseguiamo per una strada sterrata ma dal piano carrozzabile. Siamo dentro un bosco di lecci e querce e il luogo sa di solitario e isolato, ancora oggi, con la strada che sale per poi terminare davanti alla parete laterale, altissima, della chiesa romanico-gotica di San Leonardo, il più antico eremo dei cinque eremi medievali del senese. Siamo a circa dieci chilometri da Siena sopra il piano dell’antico lago Verano, sul fianco orientale della collina di Montecagnano, in mezzo a rilievi selvosi tanto che era indicato con il nome di eremo di Selva del lago ed era parte della pieve di Santa Colomba, un piccolo centro nella piana. Il lago Verano fu prosciugato nel XVIII secolo perché malsano ad opera del granduca Pietro Leopoldo è oggi completamente coltivato. … continua a leggere    L’eremo di San Leonardo al Lago

Bosco ai Frati: la Chiesa e il convento di San Bonaventura

di Salvina Pizzuoli

La facciata con il suo portico si apre su un ampio piazzale circondato da un bosco ceduo prevalentemente di cerri. La contraddistingue tra le chiese del Mugello la sua struttura rinascimentale: in pietra di filaretto con al centro un rosone dentro una cornice in arenaria. Su tutto domina un grande stemma della famiglia Medici. In alto, a decorazione, archetti pensili mentre file di mattoni secondo il motivo detto a “dente di lupo” ornano il sottotetto lungo la parete laterale… continua a leggere Bosco ai Frati: la Chiesa e il convento di San Bonaventura

Il Convento del Bosco ai Frati: la storia, il Trittico, la Chiesa e il Crocifisso

di Salvina Pizzuoli

Una storia antichissima che affonda le sue origini nel VII secolo, così lontane nel tempo che se ne sono perse le documentazioni ma di cui restano memorie: uno splendido convento situato oggi nel comune di Scarperia San Piero dentro un bosco di cerri, in un ambiente dalla bellezza rara e per le creazioni di madre natura e per gli interventi dell’uomo: ondulazioni lievi accompagnano il viaggiatore, una campagna lussureggiante e provvida dove i verdi intensi delle colture e il verde delle presenze arboree armonizzano accompagnando lo sguardo fino all’orizzonte segnato e limitato dai monti. L’ambiente pacato e rasserenante accoglie il visitatore, insieme al silenzio che domina tra gli alberi e tra le mura dell’ampio complesso architettonico. Siamo qui per ammirare nella loro antica collocazione opere d’arte poi trasferite per le alterne vicende e vicissitudini che accompagnano la vita degli uomini e delle cose.

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In Val D’elsa: la Pieve a Scola

Siamo a Pievescola un piccolo centro in val d’Elsa.

La pieve, da cui prende il nome, è detta Pieve Ascola, ad Scholam, a Scola e, come scrive il Repetti, potrebbe derivare il suo toponimo dalla presenza di una scuola di lettere o di canto fermo, la melodia liturgica cantata nel coro polifonico dal tenor che teneva le note a lungo, come era in uso ai tempi della presenza longobarda.

Risiede sulla ripa destra dell’ Elsa Morta alla base occidentale della Montagnola di Siena, poco lungi dall’incolta pendice di un monte che forse dalla sterilità del terreno porta il vocabolo delle Gabbra (Repetti Dizionario)

La sua fondazione avvenuta intorno all’anno Mille viene invece legata con piena convinzione storica, anche dallo stesso Repetti, a quella contessa Ava dei Lambardi, signora di Staggia e fondatrice di un monastero prestigioso come fu quella detto a Isola.    … continua a leggere    In Val D’elsa: la Pieve a Scola