L’antica Etruria descritta da Plinio il Vecchio

Nella Naturalis Historia, la sua monumentale opera, Caio Plinio Secondo, detto Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), oltre alla famosa classificazione delle specie botaniche ci offre anche la descrizione geografica del territorio europeo e del bacino mediterraneo. Riportiamo di seguito il brano relativo all’Etruria.

La costa della Liguria si estende per 211 miglia dal fiume Varo1 al Magra. Da lì inizia la settima2 regione, l’Etruria; una regione che spesso ha cambiato nome. In tempi antichi i Pelasgi cacciarono da essa gli Umbri, ma ne furono a loro volta scacciati dai Lidi. Dal nome del re di questi gli abitanti furono chiamati Tirreni3. In seguito, dalla parola greca del rito sacrificale, presero il nome di Tusci4. … continua a leggere L’antica Etruria descritta da Plinio il Vecchio

Il porto di Pisa in epoca tardo antica

Pisis Turrita nella Tavola Peutingeriana

Occorre ricordare per prima cosa che la linea della costa toscana in questo punto era più arretrata rispetto all’attuale di alcuni chilometri, seguiva un andamento curvilineo verso l’interno formando il Sinus Pisanus nell’area compresa tra le attuali  Tirrenia e Livorno.

Nel periodo tardo antico gli approdi principali erano situati nelle zone di San Piero a Grado e di Santo Stefano ai Lupi, collocati presso il ramo settentrionale e meridionale del delta dell’Arno. Lungo tutto il golfo erano situati approdi minori che attraverso altri rami del fiume e canali giungevano fino al centro di Pisa o in altre località intorno al bacino del Serchio. (Ad esempio Isola di Migliarino usata fra il periodo della tarda repubblica e il V-VI secolo) A questo proposito è bene ricordare che la foce dell’Arno in origine era a delta, caratteristica tipica dei fiumi che sboccano nel Mediterraneo: solo dopo varie opere di canalizzazione la foce del nostro fiume è divenuta un estuario, più adatto a permettere la navigazione interna. … continua a leggere Il porto di Pisa in epoca tardo antica

Approdi marittimi e porti in epoca tardo antica e alto medievale in Toscana

Mosaico di epoca romana (Ostia)

Molti porti dell’epoca romana situati sulla costa della Toscana continuarono ad essere attivi anche durante l’alto medioevo seppure ridimensionati nei traffici e, in diversi casi, progressivamente inutilizzabili a causa dell’insabbiamento e della scarsa manutenzione. Così, tra gli altri, Luni, Vada, Populonia, Cosa e lo stesso Porto Pisano sono rimasti attivi in tutto il periodo tardo-antico, anche durante la guerra greco-gotica e la successiva conquista longobarda. A questi scali di maggiore importanza si aggiungevano poi altri numerosi approdi praticabili grazie alla ridotta stazza dei natanti e magari utilizzati solo per alcuni periodi dell’anno come quelli alle foci di fiumi (si pensi a Torre Trappola a bocca d’Ombrone o al piccolo golfo delle Rocchette). … continua a leggere Approdi marittimi e porti in epoca tardo antica e alto medievale in Toscana

Visita al Museo Archeologico di Grosseto: Roselle

di Salvina Pizzuoli

Chi si trovasse nei dintorni di Grosseto, non si perda una visita al Museo Archeologico, non solo perché è un Museo ben organizzato nelle diverse Sezioni in cui è suddiviso, ma soprattutto per avere cognizione ampia di un territorio, quello della Maremma, che di solito conosciamo e visitiamo per le bellezze che la costa regala al visitatore. I Musei sono infatti spesso considerati solo luoghi di custodia o di studio, presumibilmente “stancanti” per quella marea d’oggetti con cui si presentano al visitatore. Ma anche i Musei sono cambiati e tanto. Oggi “raccontano” il passato e il territorio proprio perché ciascun oggetto non è solo un reperto ma un’opera che ci giunge dal passato con una sua precisa contestualizzazione*. Per entrare nei dettagli, prima della rassegna fotografica e didascalica di alcuni reperti presenti e scelti per questa documentazione, diremo come è organizzato.

Caratteristica peculiare è la semplicità della fruizione oltre all’interessante materiale che alberga e alla funzionale contestualizzazione dei reperti. Ciascuna sala si apre infatti su un corridoio principale, con un titolo che ne sintetizza il tema e il periodo, costituito da una vetrina dove sono esposti i reperti idonei a fornire un’idea base, entrando all’interno della sala altre vetrine approfondiscono e ampliano con nuovi reperti la documentazione e dove ciascun reperto viene spiegato in didascalie numerate. Pannelli informativi e fotografie accompagnano il percorso del visitatore con indicazioni storiche. … continua a leggere Visita al Museo Archeologico di Grosseto: Roselle