Firenze scomparsa: via de’ Gondi

tratto da Guido Carocci, Firenze scomparsa, ricordi storico artistici, Firenze 1897

Giuseppe Zocchi, Chiesa della Badia e palazzo del Podestà (Bargello)

“La via che dal lato di tramontana fiancheggia Palazzo Vecchio si diceva in antico Via delle Prestanze dal nome di un pubblico ufficio che vi ebbe la sua sede : si chiamò , dipoi dei Gondi quando Giuliano di Lionardo Gondi acquistò tutto un gruppo di antiche case per edificarvi sopra lo stupendo palagio disegnato da Giuliano da S. Gallo. Il palazzo de’ Gondi non fu poi finito che in parte e la facciata principale corrispondente sulla Piazza di S. Firenze, già di S. Appollinare, si arrestava accanto ad una massiccia fabbrica di pietra di carattere del XVI secolo che sporgeva irregolarmente, tanto verso la Chiesa di S. Firenze, quanto verso Palazzo Vecchio. La necessità di render più facile il passaggio in quel punto centrale e frequentatissimo della città, portò alla distruzione di quella vecchia casa ed all’allargamento della strada fino a Piazza della Signoria.

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Bacino idrografico di Firenze

di Alessandro Ferrini

Disegno di Leonardo sul corso dell’Arno a monte di Firenze fra i torrenti Africo e Mensola

Firenze venne fondata nel I° secolo a.C., la morfologia della valle in cui sorse la colonia romana era assai diversa da quella di oggi.
Il nucleo più antico della città era situato in una zona pianeggiante nei pressi della confluenza dell’Arno con il Mugnone, A quell’epoca il letto del fiume era molto più ampio di quello attuale, poco profondo, con numerosi guadi, ramificazioni e isole che venivano regolarmente inondate durante le piene.
Ancora alla fine del Quattrocento, come ci mostra una carta disegnata da Leonardo da Vinci, il fiume presentava un alveo largo quasi 500 metri nelle zone fuori città dove il letto mancava di argini. Appare anche traccia di un ramo secondario fra la collina di Ricorboli e la nave a Rovezzano (bisarno) che formava un’isola fluviale lunga un paio di chilometri con la presenza di renai, aree paludose inondate durante le piene.

Scrive il Repetti:

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Firenze scomparsa: Via de’ Martelli

tratto da Guido Carocci, Firenze scomparsa, ricordi storico artistici, Firenze 1897

Via Martelli in una cartolina dei primi del Novecento

“L’allargamento della via de’ Martelli era necessario per stabilire una comunicazione più comoda fra la Piazza del Duomo e la Via Cavour, già via Larga, giacchè quella strada rimasta nelle sue proporzioni originarie era angustissima ed incomoda. In origine era un borgo posto fuori del cerchio delle mura e siccome s’erano in questo luogo stabiliti colle loro officine i fabbricanti di spade e di altre armi da taglio, il borgo si chiamò degli Spadai ed il nome stesso ebbe una porta secondaria, o postierla, che in tempo di pace stava aperta per mettere in diretta comunicazione il subborgo colla città.”

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Le feste nella Firenze del Rinascimento (seconda parte)

di Luisa Di Tolla

La festa del Corpo di Cristo             

Processione del Corpus Domini - Da una miniatura dei codici liturgici di S.Maria del Fiore del XV secolo
Processione del Corpus Domini – Da una miniatura dei codici liturgici di S.Maria del Fiore del XV secolo

È  una solennità religiosa di precetto, celebrata annualmente dalla Chiesa cattolica il giovedì della domenica dopo la Santissima Trinità, sessanta giorni dopo la Pasqua per onorare il “Corpo del Signore” nel Sacramento dell’Eucarestia.

L’istituzione della festa è connessa al miracolo di Bolsena. Un prete boemo, durante la celebrazione della messa nella chiesa di Santa Cristina, giunto alla consacrazione ….

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all’interno dell’articolo:

La grandissima festa dell’Ascensione al Carmine –  La grandissima festa dello Spirito Santo –  La gran festa delle mummie e delle maschere per Carnevale –  La gran festa dei Magi alla gran chiesa di San Marco

 

Firenze a settembre, corsi e ricorsi storici*

Pianta di firenze – Map of Florence 1864

A Firenze settembre fa la parte del leone perché è in questo mese che a distanza di anni si verificarono alcuni avvenimenti di rilievo:

– Era il 15 settembre del 1861 quando re Vittorio Emanuele II inaugurò la “Esposizione italiana dell’Industria, delle arti e dei prodotti nazionali”.

Colpisce il termine “italiana” in un tempo in cui l’unità non era ancora stata del tutto raggiunta, ma era sicuramente la prima dello stato nato il 17 marzo del 1861, quando il primo parlamento proclamò il Regno d’Italia. La Stazione di Porta al Prato, la Leopolda, l’ accolse opportunamente riadattata allo scopo e, come ebbe a sottolineare lo stesso sovrano, molto efficacemente.

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Corinto Corinti: via Calimala, la via dei pannilani

Corinto Corinti, via Calimala

Nel Trecento la strada o ruga era il cuore pulsante della vita cittadina: era lì che le lavorazioni artigiane si svolgevano e le botteghe con le “madielle”, gli scaffali a muro chiusi da sportelli, vi si affacciavano. Se la vita ferveva di giorno, la notte era dominata dall’oscurità completa:  …Continua Corinto Corinti via Calimana 

Firenze nei pittori della seconda metà dell’Ottocento

a cura della Redazione

ovvero un grande macchiaiolo fiorentino: Telemaco Signorini

Telemaco Signorini – Mercato Vecchio

Ci soffermiamo su alcune opere del maggior esponente fiorentino del movimento detto dei “macchiaoli”: l’etichetta, che voleva essere denigratoria e sarcastica, venne attribuita da un giornalista della Gazzetta del popolo nel 1862, ma piacque ai componenti il gruppo che amavano riunirsi al Caffè Michelangiolo, in Via Larga che dal 1861 avrebbe preso il nome di Via Cavour, e porsi contro corrente nei confronti dell’accademismo neoclassico e romantico e soprattutto contro il classicismo della pittura detta di storia per intendere la rappresentazione di scene, avvenimenti e personaggi tratti da fonti storiche o letterarie a carattere celebrativo e commemorativo e ritenuta fino a quel momento l’unica vera arte.

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Architetture del Novecento a Firenze

Firenze via Borgognissanti, Casa Galleria Vichi, la facciata

Monterinaldi e le “villette” Ricci

Lo stadio Artemio Franchi di Firenze

Ex Manifattura Tabacchi di Firenze

Toscana in “Liberty”: Firenze capitale del nuovo stile 

Toscana in “Liberty”: i villini di Michelazzi e le realizzazioni di Coppedè a Firenze

La battaglia di Cascina, 28 luglio1364

Battaglia di Cascina

Tra il 1362 e il 1364 le tensioni fra la Repubblica Fiorentina e qualla Pisana si acuirono fino a sfociare nello scontro armato il 28 luglio di quell’anno nei pressi della cittadina di Cascina.
La politica espansionistica delle due città e il loro reciproco tentativo di allargare la proprio zona di influenza commerciale l’una a scapito dell’altra avevevano già portato a vari scontri negli anni precedenti con alterne alterne vicende  che si conclusero con la sconfitta dei Pisani a Cascina.
Fin dal 1356 Pisa attuò nei confronti di Firenze una politica doganale assai restrittiva che aveva costretto la città rivale ad utilizzare il porto senese di Talamone anziché quello di Pisa. L’anno precedente  i Pisani nel corso di un’incursione si erano spinti fin sotto le mura della città e avevano impiccato degli asini in segno di scherno; i fiorentini avevano risposto con devastanti scorrerie nel territorio della Repubblica marinara.

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Firenze in una guida Pineider del 1906

di Salvina Pizzuoli            

Il titolo è Guida manuale di Firenze e de’ suoi contorni, l’editore ha un nome noto, Francesco Pineider, l’anno di edizione è il 1906, il costo 1 lira. All’interno, su carta patinata e colorata, alcune pubblicità di esercenti privati colpiscono per l’uso dei termini come   Lung’Arno,  ancora  apostrofato o per l’indicazione, solo in poche, del numero di telefono composto spesso di sole tre o quattro cifre.

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