da: Guido Carocci, Firenze scomparsa, Firenze 1898

Fabio Borbottoni – Il complesso della Zecca Vecchia prima della distruzione

“La torre che non presenta oggi che le quattro mura di pietra, nude e senza adornamenti, ma che un giorno dovette essere assai più elevata e col coronamento merlato, sorge isolata alla estremità del Lungarno, di prospetto al viale Carlo Alberto (oggi viale della Giovane Italia n.d.r.). È l’unico avanzo, l’unico ricordo di una quantità di costruzioni antichissime che sorgevano in questo luogo e che erano conosciute col nomignolo comune di Zecca Vecchia.Prima della demolizione delle mura, la torre sorgeva sulla riva del fiume framezzo ai terrapieni di una fortezza smantellata, alle gore di mulini e di edifizi, poco distanti dalle mura che in questo luogo presentavano le tracce di una porta richiusa. Il fabbricato attiguo alla torre ed alle mura appariva come un’amalgama di parti antiche e di moderne: aveva de’ muraglioni colossali, degli stanzoni a volta, de’ lunghi corridoj, dei ballatoj sporgenti sulle fosse dove l’acqua dell’ Arno metteva in movimento le ruote dei mulini e le macchine di alcuni opifici per la fabbricazione di stoffe. … “

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