nell’articolo di Diletta Pizzicori

Immaginiamo un ragazzino imberbe e bellissimo, vividi occhi neri e capelli luccicanti di brillantina. La divisa militare lo fa sembrare più giovane dei suoi sedici anni, ma lo sguardo è quello di un condottiero: determinato, impavido. Appartiene a qualcuno che ha lasciato la scuola, che è scappato di casa per raggiungere Ventimiglia e quindi la Francia. Qualcuno che si è unito alla Legione Straniera per combattere una guerra che già si preannuncia epica. La Grande Guerra.

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