Trasporti pubblici a Firenze fra ‘800 e ‘900

Nel 1899 Edmondo De Amcis scriveva un volumetto dal titolo La carrozza di tutti per celebrare l’uso ormai diffuso del tram, parola derivata dall’inglese tramway, nelle grandi città italiane.
Negli ultimi decenni dell’Ottocento infatti, dopo lo sviluppo delle ferrovie, con il progressivo affermarsi della classe media le città si dotarono di trasporti su rotaia, con piccole locomotive a vapore in sostituzione dei vecchi omnibus a cavalli.

Le tramvie furono infatti considerate sin dall’inizio come un mezzo di trasporto di massa che collegassero le stazioni ferroviarie con le varie località urbane ed extraurbane. Successivamente per limitare l’inquinamento i percorsi cittadini furono elettrificati.
In Italia già nel 1885 erano in servizio 384 vetture tramviarie con la rete a vapore più estesa tra i paesi del continente. Nello stesso anno esistevano nella penisola ben 28 imprese per l’esercizio dei trasporti pubblici in gran parte finanziate da capitali stranieri, inglesi e belgi.

In Toscana la città che vide il maggior sviluppo del nuovo mezzo di trasporto fu Firenze. Già al tempo in cui divenne capitale esistevano trasporti urbani ippotrainati (nel 1873 un omnibus a cavalli percorreva tutti i viali di circonvallazione) e in qualche caso extraurbani (come la Firenze – Peretola del 1879).
Poi nel 1898 le linee urbane furono trasformate in linee tramviarie elettriche, mentre le extraurbane si svilupparono utilizzando la forza del vapore.

Tra gli ultimi decenni del XIX secolo e i primi del XX moltissime località del contado avevano regolari collegamenti con la città:

Tramvia Firenze – Peretola poi prolungata fino a Campi Bisenzio, Prato e Poggio a Caiano (percorreva l’intero tratto in circa 90 minuti).
Tramvia Firenze – Signa – Porto di Mezzo, con partenza a piazza del Cestello seguiva il corso dell’Arno.
Tramvia Firenze – Bagno a Ripoli (una deviazione raggiungeva Grassina) – Rovezzano – Settignano.
Tramvia Firenze – Fiesole, inaugurata nel settembre 1890, lunga 7,3 km, la prima tramvia elettrica extraurbana d’Italia, che fu una delle prime anche in Europa.

E infine la tramvia del Chianti, la più importante per lunghezza, traffico di merci e passeggeri; partiva da Porta Romana (con raccordi anche da Piazza Beccaria) e arrivava a Greve con un percorso vicino a quello della Cassia, lunga complessivamente 32,4 km a scartamento ordinario, con diramazione di 4,3 km che da Ponte Falciani giungeva a San Casciano Val di Pesa.
Al 31 dicembre del 1908 le tramvie fiorentine misuravano 169,6 km, di cui 66,8 km a vapore e 102,7 km elettrificati. I passeggeri trasportati in un anno salirono da 7,8 milioni nel 1899 a 17,9 milioni nel 1914.
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