
Poche le notizie e gli studi su quanto rimane di una chiesa dalle caratteristiche architettoniche particolari, dall’ubicazione solitaria e suggestiva non lontano da Magliano (due chilometri circa). La si trova percorrendo. usciti da Magliano, la strada in direzione Sant’Andrea e quindi Marsiliana. Dopo il bivio, a un centinaio di metri, a sinistra una strada sterrata chiusa da una catena conduce ai ruderi della bella chiesa, a destra ad un parcheggio non molto ben segnalato.
Nell’impianto richiama modelli romanico lombardi ma i capitelli presentano decorazioni ascrivibili ad un gusto francese come a San Rabano sui monti dell’Uccellina nel Parco naturale dell’Alberese. Il nome San Bruzio è una contrazione di Tiburzio, martire romano. Iniziata intorno all’anno 1000 fu terminata, o forse mai, intorno al XII secolo.
Conserva la crociera sostenuta da piloni a fascio con splendidi capitelli decorati con protomi zoomorfe e umane. Agile e di linee eleganti l’abside semicircolare decorata da motivi ad arcatelle cieche e lesene. Particolare la base della cupola a forma ottagonale.
Nei pressi della frazione di Sant’Andrea era stata individuata la città romana di Heba, colonia fondata nella prima metà del II secolo a.C. ricordata da Polibio e Tolomeo e pertanto si è avanzata l’ipotesi che fosse stata costruita su un preesistete tempio pagano.
Impagabile nella sua collocazione tra campi coltivati e olivi, trasmette un richiamo struggente per la sua bellezza diruta, ricordando, anche se con strutture molto meno imponenti, San Galgano. La presentiamo ai nostri lettori in questa galleria di foto che, come tutte le immagini rendono, solo in parte, l’impatto emozionale con le strutture e il paesaggio, dove solo i piccioni sembrano apprezzare tanta caduca bellezza.




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