di Salvina Pizzuoli

In lontananza, percorrendo la strada provinciale 34 da Bagno a Ripoli a Rignano sull’Arno, oltre ai pini le cui chiome si aprono larghe su esili e alti tronchi, il bel campanile, una monofora sormontata da due ordini di bifore e due di trifore, indica al visitatore di aver raggiunto la sua meta. Oltrepassato un cancello che si apre su un ampio cortile cinto di mura, la semplice e bianca facciata romanica dell’antica abbazia di Santa Maria a Rosano.

Sul portone la scritta in latino dà precise indicazioni sulla data di edificazione (780) e sugli interventi di restauro (1523): Anno Domini DCCLXXX edificatum fuit hoc monasterium restauratum autem cum ecclesia anno MDXXIII. Così si legge sotto la trabeazione che orna il portone cinquecentesco.

Un monastero quindi ed una chiesa dedicati a Maria Annunziata, affidati all’opera di religiose che avevano abbracciato la regola di San Benedetto.

Lo snello campanile a pietre è datato XII secolo così come molte preziosità che la chiesa conserva.

Capitello della cripta

L’interno è molto mosso e articolato a tre navate segnate da pilastri a base quadrata e archi a tutto sesto, con presbiterio alto sulla cripta a cui si accede con scalini da tutte e tre le navate. Nell’abside in alto un Cristo in croce su tavola con storie della Passione e della Resurrezione, attribuito a Maestro di Vico l’Abate e datato XII secolo.



A sinistra: il tradimento di Giuda, la discesa nel Limbo, l’apparizione del Cristo in veste di pellegrino ai discepoli di Emmaus; a destra: la deposizione, la deposizione nel sepolcro, l’apparizione dell’angelo. Ai piedi del Cristo il rinnegamento di San Pietro e nei bracci laterali a sinistra la Vergine e san Giovanni Battista, a destra le pie donne (clicca sull’immagine per ingrandirla)

A destra, nel presbiterio, il trittico di Giovanni dal Ponte del 1430 con l’Annunciazione nella tavola al centro, i santi Benedetto e Lorenzo nella tavola a sinistra di chi guarda e Giovanni Battista e San Nicola nella tavola a destra di chi guarda. Nella parte cuspidata Dio Padre e i due profeti Isaia e Daniele.

Nella cappella alla base del campanile la tavola con l’Annunciazione attribuita a Jacopo di Cione fratello del più famoso Andrea detto l’Orcagna.

Subito a destra, il fonte battesimale del 1423 in pietra serena che porta scolpiti nelle formelle rosoni e una croce elegantemente decorata.

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