a cura della Redazione
In questo primo scorcio del secolo merita almeno un cenno il grande Turner il padre di quel movimento detto impressionismo che occuperà buona parte del secolo in esame.
Joseph Mallord William Turner, pittore e incisore, nasce nel 1775 a Londra. La sua formazione prende le mosse nell’ambito della tradizione inglese della pittura di paesaggio nella volontà di elevarla al livello della grande pittura di storia fino a diventare il più completo e innovativo paesaggista del suo tempo per la ricerca continua delle potenzialità del colore, per la tecnica ad acquerello, per l’aspetto non finito delle sue opere che sembrano avvolte in un’atmosfera di vapore. Diversi pertanto i suoi paesaggi rispetto a quelli di altri autori coevi e successivi che raffigurano scorci di Firenze quando tra il 1802 e il 1840 Turner inizierà il suo Gran Tour verso l’Italia, dove soggiornerà in varie città anche se non in modo continuativo. Furono in tutto cinque i viaggi che fece nella nostra penisola che lasciò un’impronta notevole nelle sue opere soprattutto per l’uso del colore e la scelta del medesimo: Firenze sembra galleggiare come in una nuvola di luce:

Ma è anche tratteggiata in piccoli scorci da Fiesole e dalle colline circostanti:


In questa prima metà del secolo XIX ricordiamo un vedutista toscano, non nel novero dei grandi artisti, ma un vedutista della Firenze granducale, conosciuto più per la sua opera di copista di paesaggi seicenteschi e soprattutto per essere il padre di un famoso macchiaiolo fiorentino: normalmente sono i figli che rilucono alla luce di grandi padri, in questo caso il figlio Telemaco Signorini trova un posto tra gli artisti più di quello occupato dal padre Giovanni.
Poche le notizie biografiche di Giovanni Signorini (Firenze 1808-1862) e ci giungono attraverso alcune carte pubblicate dal figlio Telemaco. Era nato nel 1808 quando il governo della Toscana era affidato a Elisa Bonaparte Baciocchi, granduchessa di Toscana quando fu annessa alla Francia
Interessanti le sue pitture per noi contemporanei perché ci regalano vedute di una Firenze inusitata: le feste a Firenze vengono immortalate dall’artista in vari quadri che possiamo ammirare a Palazzo Pitti presso la Galleria d’Arte moderna.

Un’immagine della festa di San Giovanni con i fuochi e i fiorentini di allora accorsi lungo l’Arno e sul Ponte alla Carraia. Interessante l’assenza dei lungarni a sinistra nel dipinto e le imbarcazioni sul fiume.

Piazza Santa Maria Novella, gremita di fiorentini che dalle impalcature predisposte assistono alla corsa dei cocchi, intorno all’obelisco, mentre un barroccio per le bibite distribuisce bevande agli avventori.
Ancora una rappresentazione di una festa, in questo caso del carnevale in piazza Santa Croce:

La bella chiesa con la facciata ancora incompleta rispetto all’attuale
vedi anche:
Firenze nelle opere pittoriche degli autori di tutti i tempi: XIV-XV secolo
Firenze nelle opere pittoriche degli autori di tutti i tempi: XVI-XVII secolo