Poppi e il Casentino dei Guidi (3)

Pubblichiamo a puntate la storia di Poppi a cura di Giovanni Caselli

La cinta muraria di Poppi, che racchiude i colli del Castello e quello della Badia collegati dal crinale, fu edificata negli anni 1260, quasi tutta sui resti delle mura etrusche delle quali sopravvivono enormi monoliti in vari punti. Sul crinale collegante le due sommità si sviluppa fin dall’epoca della città etrusca, la via principale: il “Borgo della Badia”. La cinta aveva cinque porte che collegavano il castello alla viabilità di crinale e di fondovalle. Dalla Porta della Badia, a nord, si scendeva al ponte sull’Arno per la via della “Costa”. Dalla Porta a Porrena ad ovest, si accedeva all’antica strada romana per Strumi e Filetto. A sud si trovava la Porta a Fronzola mediante la quale si poteva continuare a percorrere la strada romana per Buiano oppure continuare il crinale del contrafforte del Pratomagno al quale Poppi appartiene, per raggiungere Fronzola, Quota, tutti i centri della montagna inclusi i pascoli. … continua a leggere Poppi e il Casentino dei Guidi (3)

Galleria foto di Montorsaio in Maremma

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A Grosseto la chiesa di San Pietro apostolo

a cura della Redazione

Lungo Corso Carducci, quasi al termine, si apre la facciata liscia e intonacata di una chiesa, non una qualsiasi, ma la più antica di Grosseto: San Pietro apostolo.

Sapendolo ci si sofferma ad osservare la sua attuale architettura, frutto di vari rimaneggiamenti nel tempo.
Citata in una  bolla di papa Clemente III nel 1188, fu edificata originariamente nell’VIII secolo lungo il tratto della via Aurelia che attraversava il centro cittadino, secondo l’attuale percorso di Corso Carducci. Subì ampliamenti tra il IX e il XII secolo fino all’aspetto attuale con nuovi  restauri seicenteschi e settecenteschi.
Le sue origini si legano quindi a quelle della città e alla sua storia successiva rivestendo una notevole importanza: la chiesa originaria  viene fatta risalire agli anni compresi fra la fine dell’VIII secolo e l’inizio del IX, mentre l’attuale potrebbe essere stata costruita subito dopo il 1138, data in cui avvenne lo spostamento della Sede Vescovile da Roselle, l’antica città romana ricca e fiorente sul lago Prile, ormai decaduta rispetto alla favorevole e strategica posizione raggiunta  nella piana dell’Ombrone da Grosseto. … continua a leggere A Grosseto la chiesa di san Pietro apostolo

Prato e la valle del Bisenzio: arte e storia

Lungo la Strada Statale 325

Prato e la valle del Bisenzio

Prato medievale: il castello di Federico II

Prato medievale: lo sviluppo urbano

Prato una vocazione antica: l’Arte della lana e del tessuto

La Rocca di Cerbaia lungo la valle del Bisenzio 

Galleria immagini della Rocca di Cerbaia

La badia di San Salvatore di Vaiano in Val Bisenzio

La badia di Santa Maria a Montepiano

Prato medievale: il castello di Federico II

Imponente e maestoso, sulle ceneri di un altro, quello della potente famiglia degli Alberti che ne aveva disseminati vari lungo la valle del Bisenzio a tutela di una rete viaria importante per i commerci verso i territori a nord e verso la montagna pistoiese: soprattutto la strada detta Lombarda che collegava Prato con Bologna.

È lì dal 1247 circa, per volere di Federico II, splendor mundi; alla sua morte i lavori rimasero interrotti e nel XIV secolo fu collegato dai fiorentini, dei quali era divenuto presidio militare, alle mura trecentesche attraverso un camminamento coperto, detto il Cassero.    …   continua a leggere    Prato medievale: il castello di Federico II

 

Acone nella val di Sieve

“La Toscana è, per universale sentimento, oltre ad ogni altra provincia italica bellissima: le riconobbero sì nobil pregio i più disappassionati tra i connazionali; e venne come tale salutata e vagheggiata in ogni tempo dagli stranieri. Bagnata dal Tirreno e recinta dall’Appennino, è tutta intersecata da poggi e colline formanti corona a pittoresche valli, cui natura favorì di temperato clima, e che la mano industre dell’uomo rese, quasi in ogni angolo, ridenti di campi sativi, di oliveti, di vigne…”

La breve citazione tratta dalla “Corografia fisica, storica e statistica” di Attilio Zuccagni Orlandini di metà Ottocento, disegna perfettamente anche questa valle toscana percorsa dalla Sieve, cui fanno corona poggi e colline, dove la storia ha lasciato traccia nelle bellezze e del paesaggio e dei manufatti creati dall’uomo in tempi lontani.   …   continua a leggere     Acone nella val di Sieve

Monte Pisano

Monte Pisano

Con la dicitura Monte Pisano s’intende il gruppo montano, propaggine meridionale delle Alpi Apuane, che si estende per circa 155 kmq a nord dell’Arno, tra la valle orientale del Serchio e il Val d’Arno inferiore, tra Lucca e Pisa, tanto che “i Pisan veder Lucca non ponno”, come scriveva il sommo padre Dante nel canto XXXIII dell’Inferno in cui domina la figura del conte Ugolino. Spesso indicato con la forma plurale di Monti Pisani, in realtà è un acrocoro la cui cima più elevata tocca i 916 metri con il Monte Serra.    …    continua a leggere     Monte Pisano

 

L’eremo di San Leonardo al Lago

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Percorriamo la SP 101 che lasciamo al bivio per l’Osteriaccia e proseguiamo per una strada sterrata ma dal piano carrozzabile. Siamo dentro un bosco di lecci e querce e il luogo sa di solitario e isolato, ancora oggi, con la strada che sale per poi terminare davanti alla parete laterale, altissima, della chiesa romanico-gotica di San Leonardo, il più antico eremo dei cinque eremi medievali del senese. Siamo a circa dieci chilometri da Siena sopra il piano dell’antico lago Verano, sul fianco orientale della collina di Montecagnano, in mezzo a rilievi selvosi tanto che era indicato con il nome di eremo di Selva del lago ed era parte della pieve di Santa Colomba, un piccolo centro nella piana. Il lago Verano fu prosciugato nel XVIII secolo perché malsano ad opera del granduca Pietro Leopoldo è oggi completamente coltivato. … continua a leggere    L’eremo di San Leonardo al Lago

Bosco ai Frati: la Chiesa e il convento di San Bonaventura

di Salvina Pizzuoli

La facciata con il suo portico si apre su un ampio piazzale circondato da un bosco ceduo prevalentemente di cerri. La contraddistingue tra le chiese del Mugello la sua struttura rinascimentale: in pietra di filaretto con al centro un rosone dentro una cornice in arenaria. Su tutto domina un grande stemma della famiglia Medici. In alto, a decorazione, archetti pensili mentre file di mattoni secondo il motivo detto a “dente di lupo” ornano il sottotetto lungo la parete laterale… continua a leggere Bosco ai Frati: la Chiesa e il convento di San Bonaventura

Il Convento del Bosco ai Frati: la storia, il Trittico, la Chiesa e il Crocifisso

di Salvina Pizzuoli

Una storia antichissima che affonda le sue origini nel VII secolo, così lontane nel tempo che se ne sono perse le documentazioni ma di cui restano memorie: uno splendido convento situato oggi nel comune di Scarperia San Piero dentro un bosco di cerri, in un ambiente dalla bellezza rara e per le creazioni di madre natura e per gli interventi dell’uomo: ondulazioni lievi accompagnano il viaggiatore, una campagna lussureggiante e provvida dove i verdi intensi delle colture e il verde delle presenze arboree armonizzano accompagnando lo sguardo fino all’orizzonte segnato e limitato dai monti. L’ambiente pacato e rasserenante accoglie il visitatore, insieme al silenzio che domina tra gli alberi e tra le mura dell’ampio complesso architettonico. Siamo qui per ammirare nella loro antica collocazione opere d’arte poi trasferite per le alterne vicende e vicissitudini che accompagnano la vita degli uomini e delle cose.

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