Da: Guido Carocci, Bagni e villeggiature in Toscana, Galletti &Cocci 1899

Viareggio e Massaciuccoli (XVI-XVII secolo)

“Città della provincia di Lucca- Capoluogo di Mandamento e di Comune – Porto Stazione ferroviaria sulle linee Roma Pisa-Genova e Lucca-Viareggio- Ufficio di posta e telegrafo.

Non prima del XII secolo si trovano notizie del piccolo castello di Viareggio che sorse in quell’epoca sulla spiaggia arenosa della marina Lucchese lungo la Via Regia dalla quale certamente trasse il suo nome. Era modestissimo, con poche case, senza nemmeno una chiesa, quando nel 1170 i Lucchesi togliendolo dalle mani dei Pisani lo distrussero. E piccolo e meschino villaggio di capanne continuò ad essere anche nei secoli successivi e lo era tuttora nel XIV secolo, quando a difesa e guardia della costa vi fu edificata la massiccia torre che tuttora sussiste; ma distante assai dalla marina.

Non è che nei tempi a noi prossimi che Viareggio divenne lo scalo marittimo della Repubblica e del Ducato di Lucca e cominciò ad assumere importanza, perché la bellezza e la comodità della sua spiaggia ne fecero un graditissimo luogo di bagni. E l’ampliamento suo, fino a far dell’umile villaggio una città ampia e popolosa, si è accentuato con vertiginosa rapidità in questi ultimi anni.

Dal piede della vecchia torre, che oggi (anno 1899 n.d.r.) è lontana più che un chilometro dalla riva, la città si è andata man mano stendendo verso il mare, occupando le arene che dalle foci dell’Arno, del Serchio e della Magra le correnti marine depongono annualmente su questa spiaggia.

L’importanza di Viareggio dunque è tutta moderna e la sua storia si può dire che cominci ora, dacché essa è divenuta per importanza di fabbricati e per numero di popolazione la seconda della città marittime Toscane. Se si tolgono la torre che un giorno fu prigione pei forzati e che tuttora serve ad uso di carceri, robusta costruzione di pietra, deformata però nella sua parte superiore, qualche casa lungo la vecchia Via Regia, la chiesa primitiva di S. Antonio, tutto il resto, palazzi, chiese e case è opera de’ nostri tempi e presenta i caratteri della più assoluta modernità.

Viareggio (metà Ottocento)

Dopo Livorno, la stazione marittima più importante e più frequentata di Toscana è Viareggio, una città che ha un tipo suo speciale, com’è singolare ed originalissimo l’aspetto di questa spiaggia arenosa popolata da innumerevoli stabilimenti balneari, da baracche, capanne e bugigattoli d’ogni genere dentro e attorno ai quali formicola mattina e sera una folla immensa di bagnanti. Viareggio come città non ha attrattive speciali, non ha nulla né da mostrare, né da fare ammirare ai suoi ospiti, le sue case, in generale, sono degli ottimi luoghi di riposo quando non c’è assolutamente la possibilità di stare all’aperto, talché tutto l’interesse, tutto il fascino della vita viareggina si concentra e si riversa su quella infinita spianata arenosa sotto i raggi cuocenti del sole o all’ombra dilettosa delle tende e delle tettoie dei bagni. Ciò che costituisce uno degli elementi più preziosi della vita di Viareggio, è la libertà infinita che si gode, una libertà che si può paragonare all’ immensità di quel bel mare che percuote e carezza i lembi della spiaggia coperta di sabbia.

La sabbia di Viareggio è qualche cosa di caratteristico e di speciale nel suo genere e la gente ci vive, ci passeggia sopra, ci si caccia dentro ci si ravvolge. Le passeggiate sulla sabbia della costa sono faticose, ma in compenso hanno delle strane attrattive: poi, dopo il bagno di mare, è opportunissimo qualche cosa che somigli ad un altro bagno dentro a quella rena riscaldata dal sole e che si dice produca degli effetti eccellenti specialmente in chi soffre di dolori.

Il Bagno Balena oggi e in una cartolina del 1934

Gli stabilimenti balneari di Viareggio, costruiti in legno sono d’una vastità straordinaria e di una eleganza gaia e gioconda. Il Nettuno, il Balena, sono dei veri paesi formati di piazzali, di sale, di corridoi, di gallerie, di rotonde, di terrazze. Ma la nota tipica ed originale di Viareggio sono le baracche di stuoje e di pino che piantate a pochi passi dal mare si stendono fino a perdita d’occhio lungo la costa a settentrione della città; è là dove la gente usufruisce di quella sconfinata libertà che le permette di passare delle giornate intere sul mare, facendo magari a meno della casa. La spiaggia, oltre che di bagni e di baracche, è disseminata di teatrini, di giardinetti, di chioschi e di capanne destinate ad uso di spettacoli, di trattorie, di caffè, di birrerie ecc. e tutto ciò serve ad accrescere la gaiezza di questa passeggio deliziato e rallegrato da bei giardini che fanno l’effetto di una barriera di verzura e di fiori frapposta fra la spiaggia e la città.

Un’ altra località ridente e frequentatissima è la strada detta del molo, la quale fiancheggia il canale che da accesso al porticciuolo e si spinge in mezzo al mare colla punta difesa da palizzate e da ripari di legno. La strada del molo è una delle passeggiate predilette per i bagnanti i quali trovano poi il modo di passar delle ore dentro a quelle pittoresche capanne, chiamate bilance, dove dalla mattina alla sera si gettano in mare delle grandi reti colla speranza di ritrarle piene di pesci. La città ha nella sua quasi totalità un aspetto moderno, regolare, pulito, allegro. Le case sono in generale assai piccole, di due piani e raramente di tre, le vie sono lunghe, larghe e dritte: diverse ampie piazze alberate si aprono di tanto in tanto fra le case, ciò che contribuisce a dare all’abitato quella massima salubrità che viene dalla libera circolazione dell’aria.

Il canale che è in comunicazione colla darsena e che raccoglie pure le acque della pianura paludosa che si stende tra Viareggio ed il monte di Quiesa serve di porto ed è generalmente assai frequentato da piccoli bastimenti che fanno il commercio nei porti del Mediterraneo e da barche pescherecce. Dell’antico borgo di Viareggio non sussistono oggi che poche case prossime a quella massiccia torre o fortino che serve ora ad uso di carceri e di caserma e che guardava un giorno la riva del mare d’onde.

A Viareggio, come in genere su tutta la costa fra le foci del Serchio e quelle della Magra, le deposizioni di sabbie sospinte dal mare accrescono annualmente l’estensione della terra, e la città, per non perder la qualità di luogo marittimo, è costretta a seguire questo movimento in avanti, creando di tanto in tanto sulla spiaggia già assodata delle nuove vie, dei viali che a poco alla volta si popolano di nuove ed eleganti costruzioni, di palazzette e di villini che hanno nelle loro forme un aspetto di eleganza e di buon gusto degno d’ammirazione.

La città è fiancheggiata da folte e vastissime pinete che nei grandi calori servono di piacevole e fresco luogo di asilo e di passeggiata. Presso la pineta di mezzogiorno è stato impiantato da vari anni il Balipedio, uno stabilmento militare che serve per le esercitazioni e gli esperimenti dell’artiglieria di marina. Viareggio è provvista di numerosi, comodi ed eleganti alberghi, ha due teatri, il Pacini e il Politeama, senza contare i locali di spettacolo che si erigono lungo la passeggiata; è bene illuminata a luce elettrica, ha abbondanti e decorosi servizi di vetture e di barche da passeggio ed offre ai suoi ospiti annuali tutti i vantaggi, tutti i comodi e tutte le attrattive di una importante e frequentatissima stazione balnearia marittima.

Le passeggiate ed escursioni più comode e più gradite ai frequentatori dei bagni di Viareggio le offrono le belle, fresche e folte pinete che per lunghissimo tratto si stendono ai due lati della città. Un’altra gita assai attraente, è quella al non lontano lago di Massaciuccoli che occupa il centro della pianura fra la riva del mare e le pendici dei monti di Quiesa e di Balbano. Il luogo è ridentissimo e ricco di stupendi paesaggi.

Gite più lunghe, ma non meno attraenti, soprattutto per coloro che amano le opere d’arte ed i monumenti, possono farsi: a Pietrasanta ed a Camaiore, due graziose città che posseggono ricordi storici di grande interesse. Pietrasanta specialmente mantiene il bel carattere medioevale nella Collegiata ricca di stupende opere di scultura e di pittura, nella Rocca, nella Rocchetta detta l’Arrighino ed in moltissime case che hanno tuttora la loro primitiva ed originalissima apparenza.

A Camajore, oltre a diversi importanti oggetti che si conservano nella chiesa principale di S. Maria Assunta, è da ammirarsi l’antica e monumentale Badia di S. Pietro che fu un giorno dei Benedettini. Di altre pittoresche gite possono esser méta l’elevato paese di Stazzema, il ridente villaggio di Massarosa, le fertili sommità dei monti di Quiesa e di Balbano, coperti di superbi oliveti, senza contare che la comodità di un treno ferroviario può facilitare una piacevole escursione alla non lontana Lucca, così esuberante di artistiche bellezze.

Notizie utili.
Viareggio è distante per ferrovia 11 minuti da Pietrasanta, 25 da Pisa, 30 da Lucca, 2 ore 1/2 da Firenze, 3 1/2 da Genova. Sulla linea Roma-Pisa-Genova transitano giornalmente 16 treni che fanno la fermata di Viareggio; 4 giungono da Lucca ed altrettanti ripartono da Viareggio per Lucca. A Viareggio vi sono buoni e numerosi servizi di vetture e di barche da diporto. Il clima di Viareggio è mite e temperato dai venti marini. L’aria è salubre; la città è esuberantemente provvista di negozi d’ogni genere ed ha un mercato copiosissimo, soprattutto nella stagione balneare. Il porto-canale che è in comunicazione colla Fossa Burlamacca e gli altri canali che solcano la pianura, non è capace di grosse navi; ma è abbastanza frequentato da bastimenti mercantili e da barche pescherecce.”

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