Le origini degli etruschi negli scrittori greci e romani

di Alessandro Ferrini

Tolemeo (I° secolo) particolare del suo Planisfero ricavato dalle sue descrizioni (fonte Wikipedia)

Nei secoli trascorsi gli storici hanno cercato di definire da quali luoghi provenissero gli Etruschi prendendo posizioni assai diversi: molti hanno ritenuto gli Etruschi provenire dall’Asia minore altri, più recentemente, essere autoctoni. Ma la questione si origina nei tempi più antichi, addirittura a partire dagli scrittori Greci e Latini. È Erodoto* il primo a fornirci notizie della loro provenienza dall’asia Minore, riportando quanto si credeva nella Grecia del suo tempo, e più precisamente dalla Lydia:

I Lidi hanno all’incirca le stesse consuetudini dei Greci, se si eccettua il fatto che fanno prostituire le figlie. Sono stati i primi, a nostra conoscenza, a coniare e a usare la moneta d’oro e d’argento e i primi a esercitare il commercio al minuto. I Lidi affermano poi che anche i giochi attualmente in uso presso di loro e presso i Greci

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Il mito delle origini degli etruschi negli scrittori antichi

di Alessandro Ferrini

Tolemeo (I° secolo) particolare del suo Planisfero ricavato dalle sue descrizioni (fonte Wikipedia)

Nei secoli trascorsi gli storici hanno cercato di definire da quali luoghi provenissero gli Etruschi prendendo posizioni assai diversi: molti hanno ritenuto gli Etruschi provenire dall’Asia minore altri, più recentemente, essere autoctoni. Ma la questione si origina nei tempi più antichi, addirittura a partire dagli scrittori Greci e Latini. È Erodoto* il primo a fornirci notizie della loro provenienza dall’asia Minore, riportando quanto si credeva nella Grecia del suo tempo, e più precisamente dalla Lydia:

I Lidi hanno all’incirca le stesse consuetudini dei Greci, se si eccettua il fatto che fanno prostituire le figlie. Sono stati i primi, a nostra conoscenza, a coniare e a usare la moneta d’oro e d’argento e i primi a esercitare il commercio al minuto. I Lidi affermano poi che anche i giochi attualmente in uso presso di loro e presso i Greci

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A Tarquinia il Museo Archeologico Nazionale

di Salvina Pizzuoli

L’ambito urbano, la sua storia, i suoi monumenti, gli antichi reperti, il paesaggio, la cucina ricca dei prodotti locali, il clima, tutto affascina in questo territorio dove natura e creatività si armonizzano continuando una tradizione lontana legata al popolo raffinato e culturalmente avanzato che furono gli Etruschi.

L’antica Tarchuna (o Tarchna), fondata da Tarconte, eroe etrusco fratello o discendente di Tirreno, secondo la leggenda, sorgeva nell’area dell’odierno Piano di Civita, sul cucuzzolo difeso naturalmente da tre lati da scarpate naturali. Non lontana dal mare, intratteneva rapporti commerciali con il mondo greco e orientale al porto di Gravisca. Nel 281 a.C., dopo varie lotte, divenne municipio federato di Roma. L’attuale posizione si lega al periodo delle invasioni barbariche quando decadde; è nel VI secolo che gli abitanti dell’antico centro etrusco si rifugiarono nel vicino castello di Corneto (Castrum Novum, Cornetum) che divenne nel medioevo un centro agricolo e un porto commerciale molto fiorente. La città porta oggi nelle sue torri e nella possente cerchia muraria i segni dello splendore raggiunto. Vista dalla vicina Aurelia, si erge turrita su un colle alla sinistra del torrente Marta e si ravvisano nella sua struttura urbana gli elementi tipici di un agglomerato medievale. … continua a leggere A Tarquinia il Museo Archeologico Nazionale