Le tre direttrici principali fra Firenze e Bologna

Le strade di epoca romana fra Arezzo, Firenze e Bologna
Antichi percorsi tra Bologna, Firenze e Arezzo

a cura della Redazione 

Fin dall’epoca etrusca esisteva la necessità di mettere in comunicazione il Valdarno e la Val Padana fino all’importante porto di Spina sull’Adriatico. Con la conquista romana la necessità di rapide comunicazioni transappenniniche divenne essenziale e fin da allora possiamo ipotizzare che esistessero almeno tre vie principali fra Bologna, Fiesole e il guado dove sorgerà Firenze alla metà del I secolo a.C.. Vennero costruite a partire dal II secolo a.C. e sono testimoniate da vari reperti archeologici e da accurati studi topografici e toponomastici, oltre a qualche vaga notizia presente in Tito Livio e Cicerone. Le tre direttrici principali si distribuivano poi in vari rami secondari che raggiungevano diverse località. Da ricordare che all’epoca esisteva Fiesole ma non Firenze e pertanto il tracciato stradale si diramava in varie direzioni verso centri più importanti come Lucca sulla via Clodia, Arezzo, la stessa Roma. Furono utilizzate per tutto il medioevo e anche in epoche successive e, su tracciati leggermente diversi, fino ad oggi.

La prima seguiva grossomodo l’odierna Porrettana che da Bologna per Casalecchio, Sasso Marconi, Brasimone, Porretta scende verso Pistoria Prato, Sesto Fiorentino per poi proseguire verso Incisa e Arezzo. a est e verso Luni e Lucca a ovest.

La seconda sempre da Bologna passando da Pianoro, Raticosa, Futa, Barberino giungeva a Firenze; su questo stracciato variando qualche tratto il Garnduca Leopoldo fece costruire la strada che ora prende il nome di Bolognese, Di questa strada che viene chiamata Flaminia militaris o minor (per distinguerla dalla più celebre che collega Roma con Rimini) sono stati rinvenuti importanti resti sulle pendici del monte Bastione al confine fra Emilia e Toscana.

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Monte Bastione, Flaminia minor tratto di strada romana

La terza è la via Faventina costruita dai Romani fra il II e I secolo a.C. per collegare la pianura Padana alla Toscana e al Tirreno con un percorso assai simile all’attuale. Il tracciato da Faenza a Firenze misurava 70 miglia e le distanze intermedie fra le varie località sono scrupolosamente riportate nell’Itinerarium Antonini (III secolo d.C): 

Item a Faventia Luna m.p. CXX *

In Castello                   m. p. XXV

Anneiano                     m.p. XXV

Florentia                       m.p. XX

Pistoris                          m.p.XXV

Luca                              m.p. XXV  * m.p. significa milia passum, mille passi, un miglio                                                              romano equivalente a 1480 m  
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Monte Bastione, Flaminia minor un tratto della strada romana larga 8 piedi (circa 2,45 m) riscoperta alla fine degli anni ’70

L’utilizzo di questa strada è ampiamente testimoniato anche nei secoli successivi, fu percorsa ad esempio da Sant’Ambrogio che nell’estate del 393 abbandonò Milano e raggiunse Firenze; nel 405 la utilizzò Radagaiso per le sue scorribande. Nel VI secolo ne parla Procopio e fu usata durante la guerra greco-gotica. Nel 1204 viene ricordata in un trattato commerciale fra Firenze e Faenza. 

Ripercorriamo l’antico tracciato: con tutta probabilità la via giungeva fino al guado sull’Arno dove fu poi costruito un ponte romano, poco a monte del Ponte Vecchio. Da lì risaliva il fianco sinistro del Mugnone verso villa Palmieri (dove nel 1778 furono rinvenuti resti di acquedotto) proseguiva verso il ponte della Badia dove furono rinvenute stele funerarie, poi per le Caldine, località frequentata già in epoca etrusca, fino a Vetta le Croci (518 m). La discesa verso il Mugello e poi Ronta, la Madonna dei tre Fiumi e il valico (Passo della Colla di Casaglia) verso la Romagna.

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