di Salvina Pizzuoli
Oggi il nostro è un giro panoramico dentro la città medievale, ma ci ripromettiamo di tornare per scoprire e ammirare i tesori custoditi all’interno di questa elegante e armonica struttura romanica, la più prestigiosa della città.

Seguiamo il percorso e, seguendo via Della Ripa, entriamo in Piazza Marini dove un palazzotto (XV secolo) è sede oggi dell’Archivio Storico Comunale sulla cui facciata spiccano caratteri rinascimentali insieme a quelli gotici; accanto un abbeveratoio-lavatoio dei primi del Novecento, è uno dei due rimasti ancora in città.

Entriamo così nella suggestiva via delle Torri che deve il suo nome proprio al susseguirsi lungo di essa di una serie di costruzioni a pianta quadrangolare che massicce si levano lungo la stretta via.
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Una breve deviazione a sinistra lungo la via delle Torri ci conduce ora a San Martino che merita una visita proprio perché si tratta di una delle chiese più antiche della città e di cui porta i segni nella facciata che risente dei rimaneggiamenti avvenuti nel tempo: di impostazione romanica, molti sono gli interventi che ne testimoniano varie influenze stilistiche, la pisana è ravvisabile nella cornice bicroma del portale e nella finestra circolare nel timpano.

Torniamo sui nostri passi riprendendo la via delle Torri fino alla chiesa di San Pancrazio slargo in cui termina: con il naso all’insù scorriamo il palazzo dei Priori con le sue torri, ben quattro a chiudere l’ampia struttura duecentesca frutto di fusioni di vari edifici. La via delle Torri si apre ora in uno slargo occupato in parte dall’antica chiesa di San Pancrazio che non ha una datazione precisa ma le caratteristiche architettoniche la fanno collocare tra il XII e il XIII secolo. Si caratterizza per il bel portale ad arco ogivale a più elementi concentrici e l’oculo circolare che lo sovrasta, oltre al campanile addossato e alla sua fattura in alto crestata e adornata da due serie di bifore.

Ci spostiamo ora verso la parte orientale della citta: la chiesa di San Francesco ci compare con il suo convento in bella posizione elevata e ci colpisce con la sua elegante e mossa facciata. È datata fine 1200 e anche qui elementi gotici come il portale e il rosone si sposano con caratteri romanici come le lesene e gli archetti pensili.



La Chiesa di San Francesco. (cliccare sulle immagini per ingrandirle)
Giardini e fontane sono elementi presenti a evidenziare scelte e caratteri architettonici tipicamente laziali soprattutto per la presenza del dominio ecclesiastico iniziato a partire dal XV secolo.
Scendiamo ora verso la Barriera per concludere il nostro giro con il Palazzo Comunale e il Palazzo Vitelleschi, sede del prestigioso Museo Archeologico che merita assolutamente una visita.

Siamo in piazza Matteotti: la facciata di rifacimento barocco è illegiadrita da un’agile scalinata che si conclude con una loggia. L’arco che si apre sotto la scala conduce in via San Pancrazio. La grande fontana che si apre di fronte al Palazzo comunale ha fattura settecentesca come la chiesa del Suffragio che si fronteggiano nella lunga piazza.

Più avanti il palazzo Vitelleschi realizzato tra il 1436 ed il 1439 su commissione del cardinale omonimo: nella facciata elementi gotici ed elementi rinascimentali; l’impronta rinascimentale è evidente nel settore a sinistra, col portale sormontato dal timpano triangolare in cui è inserito lo stemma della famiglia, le coppie di bifore e le tre trifore riportano al gotico.
Il nostro giro si conclude nuovamente alla Barriera San Giusto. Una visita essenziale che però presuppone un ritorno che non tralasci l’interno di alcune chiese e gli scavi di Gravisca, l’antico porto etrusco.
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