di Salvina Pizzuoli

[…] fanno girare quel baston mobile: tal che quando bruciano rassimigliano a una ruota di foco propriamente: onde credo che da questi sia derivato quel nome che tali machine, di girandole, fu imposto
(da Vannoccio Biringucci “Pirotechina” cap X)
La tradizione dei “fochi” a Firenze è molto antica e si perde nel lontano medioevo: vari i documenti che da allora ne attestano la presenza nel tempo e i cambiamenti legati a nuove scoperte e alla creazione di “macchine di fochi lavorati” come si legge nelle pagine di Giorgio Vasari* che rammenta l’anno in cui la realizzazione della “Girandola” fu affidata a Niccolò di Raffaello del Riccio, detto il Tribolo, scultore e architetto nato a Firenze nel 1500 e, nelle stesse pagine, cita un ingegnere senese, Vannoccio Sanese, autore di un testo in cui spiega come “E perché delle varie maniere di tutti questi così fatti fuochi, e particolarmente de lavorati, tratta Vannoccio Sanese ed altri”: il testo in questione si intitola Pirotechinia ed è datato 1540 e il capitolo che si sofferma sulle girandole è il X, intitolato “Modo d’adattar fuochi lavorati che anticamente girandole si chiamavano”. Ma siamo già un pezzo avanti nella storia dei fuochi, quando era già stata scoperta la polvere da sparo. … continua a leggere I “fochi” di San Giovanni: dalle origini alle girandole







