Momenti di Toscana

foto a cura della Redazione

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Quattro passi nel Parco naturale della Maremma

Un passeggiata nel Parco dell’Uccellina da Principina a Torre TrappolaDSC_0365

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La macchia di Migliarino: storia e ambiente.

È una vasta pineta che si stende oltre il Serchio, tra il lago di Massaciuccoli e il mare per 2400 ettari; dal 1979 fa parte del Parco naturale di Migliarino – San Rossore – Massaciuccoli. Un visitatore illustre la descrive durante una gita nel 1768:

[…] dopo aver passato il Serchio, fui a visitare la macchia di Migliarino che è lunga miglia 4 lungo il mare e larga due, ed osservai ch’era molto buona e composta di cerri, lecci e farnie […] ed è piena di bestiame e maiali e rende da 3.000 scudi l’anno al duca Salviati. La macchia però è molto folta, ma vi sono molte acque palustrose e delle lame di mare. Lungo la spiaggia del mare verso la metà del bosco vi e la torre detta di Migliarino*

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Paesaggi toscani, la loro storia

Radda in Chianti Radda in chianti, Le Marrangole, esempio di colonica con doppio loggiato e torre colombaia

Il paesaggio toscano dell’alto Medioevo

Il paesaggio medievale della mezzadria in Toscana

Il paesaggio della via Francigena in Toscana e i bagni termali

La genesi del paesaggio classico

Il paesaggio toscano: le case coloniche

Il paesaggio agrario nella Toscana del Medioevo

Immagini di paesaggio agrario del Medioevo: miniature e dipinti

La casa colonica di collina: il Chianti e il Valdarno Superiore

Galleria foto: case coloniche delle colline Toscane

Alcune tipologie di capanne della Toscana rurale: capanna cilindro-conica

Alcune tipologie di capanne della Toscana rurale: capanna quadrangolare e capanna maremmana

Giganti di Toscana

Vagli nella valle dell’Edron in Garfagnana

Vagli di Sotto e Roggio

Vagli di sopra, da Sant’Agostino a Vagli di Sotto

Superato Poggio si entra nella valle dell’Edron. Il paesaggio è di quelli che non si possono dimenticare soprattutto quando l’autunno dipinge con i suoi gialli e rossi i boschi che affollano i fianchi dei monti. Ma lo scenario, addentrandosi nella valle, si allarga in alto dove svettano a corona le cime aguzze delle Apuane.

In prossimità della diga si aggiunge allo spettacolo la vista del lago … continua a leggere   Vagli nella valle dell’Edron in Garfagnana

Il paesaggio toscano dell’alto Medioevo

di Giovanni Caselli

Ambrogio Lorenzetti – Il Buongoverno (particolare)

In epoca alto medievale la terra era organizzata, secondo un sistema di unità socio economiche, note come “corti”: si trattava di proprietà fondiarie sulle quali più tardi dovevano sorgere i castelli di cavalieri grandi o modesti appartenenti ad una aristocrazia teutonica di origine longobarda. La ricerca archeologica scrive Marco Valenti rivela infatti un lento processo di strutturazione delle campagne iniziato subito dopo le invasioni teutoniche e la rioccupazione dei siti di altura etruschi rimasti abbandonati durante il periodo romano.   … continua a leggere Il paesaggio toscano dell’alto Medioevo

Sul Montalbano: l’area protetta di Pietramarina e l’abbazia di San Giusto a Pinone

“Questo è il punto più eminente del Monte Albano, il luogo donde si scuopre una gran parte della Toscana occidentale, giacché, eccettuato l’Appennino pistojese e l’Alpe Apuana,non gli si parano davanti monti ad esso superiori, per quanto la Pietra Marina non sia che 944 br. (ndr braccia) al di sopra del livello del mare. Di qua si gode a scir.lev. (ndr scirocco levante) libera prospettiva della valle fiorentina e di tutte le vallecole sue tributarie, a sett. la catena dell’Appennino; a pon. le valli di Nievole, dell’Arno inferiore e del Serchio, con tutto il delta pisano, dall’Appennino al mare”

Così il Repetti nel Dizionario geografico fisico storico della Toscana nell’edizione del 1835 che rivedeva dieci anni dopo correggendo che la cima più elevata, anche se di poco, non era Pietramarina ma La Cupola. …continua a leggere        Sul Montalbano: l’area protetta di Pietramarina e l’abbazia di San Giusto a Pinone

Nel Parco Naturale della Maremma: l’abbazia di San Rabano

foto di Tommaso Ferrini

Il Parco istituito nel 1975 si estende lungo il tratto costiero della Maremma e, più precisamente, da Principina a Mare fino a Talamone e ad Est fino all’Aurelia. La parte centrale è occupata dai Monti dell’Uccellina che spesso fungono da toponimo per tutto il Parco. Proprio in questa zona centrale, a circa trecento metri sul livello del mare, tra i colli di Poggio Lecci e Poggio dell’Uccellina, in posizione elevata, sorge quanto rimane di una splendida abbazia benedettina dell’XI – XII secolo, edificata in quella che era una collocazione strategica che dominava la costa e la più importante arteria viaria romana. … continua a leggere Nel Parco Naturale della Maremma: l’abbazia di San Rabano

Lungo l’Ariminensis, tra Arezzo e Anghiari

Un itinerario in auto

Galbino, il castello

La strada consolare romana detta Ariminensis che congiungeva Arezzo con Rimini è ancora oggi percorribile, il nuovo tracciato infatti segue prevalentemente l’antico, diramandosi,  come è ovvio immaginare per l’importanza della via di comunicazione, in più percorsi per toccare località limitrofe. Oltre che incantevole dal punto di vista paesaggistico, l’itinerario è disseminato di  edifici medievali e resti di età romana. Ne abbiamo percorso un tratto, quello che da Arezzo attraverso il Passo di Scheggia, conduce ad Anghiari. La statale odierna prende il nome di Libbia. Il percorso originario passava dove oggi troviamo il castello di Montauto, ricordato già dal 967 quando Ottone I lo concesse a Goffredo d’Ildebrando dei Barbolani, un’importante famiglia di feudatari, proprietari di molti castelli nella zona; l’estensione del loro feudo era tale che gli permetteva di muoversi da Anghiari ad Arezzo senza mai uscire dai propri confini. … continua a leggere Lungo l’Ariminensis, tra Arezzo e Anghiari

A Carmignano: la rocca e il Pontormo

Carmignano le mura di recensione all’antica rocca

“Chi visita questa Terra resta sorpreso di non trovare alcun indizio di tante decantate fortificazioni, e di vedere un paese aperto di due borghi staccati, il più alto dei quali conserva il nome di Castello, probabilmente per essere al suo ridosso la semidiruta Rocca”. Così il Repetti nel Dizionario geografico fisico storico della Toscana presentava Carmignano come meglio non si potrebbe.

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