I villini di Michelazzi di Coppedè a Firenze

Liberty

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Tracce di Firenze

Pianta della Catena. Veduta di Firenze attribuita a Francesco Rosselli. Si nota la catena che la chiude circondandola e che le dà il nome e l’Autore che disegna in alto a destra ci dà il punto di vista.

Tracce di Firenze è il titolo di uno scampolo museale all’interno di Palazzo Vecchio, due stanze, la cui visita è gratuita, che raccolgono mappe, stampe, alcuni particolari ad olio che raffigurano, ad opera di artisti italiani e stranieri, la Firenze di un tempo.
Su tuttatoscana molti gli articoli dedicati alla Firenze scomparsa per i rimaneggiamenti e le demolizioni attuate durante il periodo in cui fu capitale o la Firenze com’era, in base alle documentazioni e ricostruzioni delle epoche passate.
In questa pagina alcune immagini che riportano opere che la documentano in un determinato periodo storico.

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Finestre, portoni, palazzi, simboli e architetture fiorentine

a cura della Redazione

Firenze, Casino mediceo di San Marco, particolare, la finestra
Firenze, Casino mediceo di San Marco, particolare, la finestra

Firenze riserva sempre delle sorprese al visitatore curioso e attento o al cittadino che passa e nota o scopre per la prima volta…capita!

Oggi parliamo di finestre, finestre di palazzi storici, particolari, inusitate o comunque da osservare con una maggiore attenzione. La prima, non in ordine di importanza, che proponiamo affaccia su via Cavour e appartiene a Palazzo Buontalenti, dal nome del suo architetto. Conosciuto più come Casino mediceo di San Marco fu commissionato dal granduca Francesco I e iniziato nel 1568. Quello che colpisce, passando da via Cavour, sono gli abbellimenti del portone e delle finestre, caratterizzati da elementi zoomorfi come le scimmie o i caproni oppure da grottesche come mascheroni e conchiglie. continua a leggere Finestre, portoni, palazzi, simboli e architetture fiorentine

history and art of Florence

Toscana in “Liberty”: Firenze capitale del nuovo stile

di Salvina Pizzuoli

Firenze via dei Brunelleschi particolare di “Casa Paggi” angolo via del Campidoglio

Tra le primissime opere architettoniche presenti ancora oggi nel centro della città “Casa Paggi” o “Palazzo Pola & Todescan”, perché in origine ospitò i magazzini omonimi, del 1903 su progetto dell’architetto Giovanni Paciarelli. 

Siamo in Via dei Brunelleschi dove, trascorrendo da sempre sotto i suoi portici, spesso non notiamo la  facciata del palazzone, angolo con Via del Campidoglio e angolo Via de’ Pecori, nonostante i pregevoli ferri battuti dei balconi e le ceramiche colorate e le grandi teste femminili che sporgono. Firenze, e non solo, va scoperta e quindi va guardata anche con il naso all’insù e questo vale per “Casa Paggi” che inaugurò proprio in centro l’architettura Liberty a Firenze scatenando scandalo per la sostenuta, dalla fazione dei conservatori, “incompatibilità ambientale”. Si sa, nuovo e vecchio, e per Firenze occorre parlare di antico, agli occhi di molti sono incompatibili e la città non è mai stata immune a queste polemiche, anzi!

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Lo spiritismo nei salotti della Belle Epoque: Il caso di Serafino Macchiati e la doppia anima della modernità

di Francesca Cagianelli e Dario Matteoni

Al centro della grande mostra Serafino Macchiati: Moi et l’autre. Le frontiere dell’impressionismo tra euforia Belle Epoque e drammi della psiche, promossa e organizzata dal Comune di Collesalvetti, con il Patrocinio di Regione Toscana, Comune di Camerino; con il contributo di Fondazione Livorno; in collaborazione con Il Divisionismo – Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona / Media Sponsors; a cura di Francesca Cagianelli e Silvana Frezza Macchiati (fino al 29 febbraio, tutti i giovedì, sabato-domenica, ore 15.30-18.30; INGRESSO GRATUITO, visite guidate su prenotazione per singoli gruppi: 0586-980251/252 e 392 6025703), il cannocchiale sul romanzo di Jules Claretie illustrato da Serafino Macchiati nel 1904 e pubblicato a puntate nel 1905 sulle pagine della rivista “Je sais tout”, ma raccolto in volume nel 1908 con il titolo Obsession. Moi et l’autre. … continua a leggere Lo spiritismo nei salotti della Belle Epoque: Il caso di Serafino Macchiati e la doppia anima della modernità

L’Istituto degli Innocenti a Firenze

le foto di Enio Bravi documentano il presente articolo e la  Galleria  a questo link

Firenze, Istituto degli Innocenti, vista esterna (Foto di Enio Bravi)

L’Istituto degli Innocenti di Firenze è la più antica istituzione pubblica italiana dedicata alla tutela dell’infanzia.
La sua nascita si deve al lascito testamentario del mercante pratese Francesco Datini che, nel 1410, destinò mille fiorini alla creazione di un luogo dedicato esclusivamente all’accoglienza dei fanciulli.
Con un contratto del 1419, ancora conservato nell’archivio storico dell’ente, l’Arte della Seta ne affidò la costruzione a Filippo Brunelleschi che qui fissò i canoni della nuova architettura rinascimentale. Molti grandi artisti, come Domenico del Ghirlandaio, lavorarono nell’istituzione e contribuirono ad accrescerne il prestigio e il patrimonio monumentale. … continua a leggere L’Istituto degli Innocenti a Firenze