da: Guido Carocci, Bagni e villeggiature in Toscana, Firenze 1899
“Città capoluogo di Provincia. Porto. Stazione ferroviaria sulle linee Firenze-Pisa-Livorno, Livorno-Colle Salvetti-Roma

Molti documenti tratti dagli antichi archivi hanno valso a dimostrare che il primitivo borgo e poi castello di Livorno formava un solo insieme col celebratissimo Porto Pisano, l’emporio del fiorente commercio di quella città di Pisa che nei tempi lontani con poche altre repubbliche italiane ebbe il dominio de’nostri mari.
Le numerose e forti torri, compresa quella del Fanale, erette sulla spiaggia del mare e in mezzo alle onde, altro non furono che opere militari destinate a guardia e difesa di quel porto, mentre Livorno costituiva il nucleo dell’abitato dove avevano sede la comunità e le autorità poste alla custodia e al comando di quel porto.

È certo, che su Livorno ebbe dapprima autorità la celebre Contessa Matilde alla quale si attribuisce la costruzione del mastio compreso di poi nella fortezza Vecchia; che un ramo dei Marchesi di Toscana vi ebbe dominio quasi feudale, ma l’importanza di Livorno comincia sotto il dominio de’ Pisani colle imprese e cogli assalti onde fu oggetto nelle guerre che nel XIII secolo posero le une contro le altre le repubbliche di Pisa, di Genova, di Lucca, di Firenze. Il Re di Francia ed i Genovesi tennero per un breve periodo di tempo tra il XIV e il XV secolo la signoria di Livorno, fino a che nel 1421 esso passò alla Repubblica fiorentina la quale in ogni modo si adoperò a farne centro del suo commercio marittimo e di quella sua potenza navale che era allora ai suoi primordi. Fatto sta che essa pose subito mano ad accrescere il castello e le sue fortificazioni, ed a costruirvi un arsenale dove un anno dopo fu varata la prima galera della flotta fiorentina, quella flotta che nel 1431 ottenne insieme all’armata veneziana una celebrata vittoria sull’armata Genovese dinanzi a Portofino.

Dell’importanza militare di Livorno, della potenza delle sue difese e più ancora del valore dei suoi difensori si ebbe splendidissima prova poco dopo, nel 1496, quando il castello assalito per mare e per terra dall’Imperatore Massimiliano I e dalle truppe della lega della quale facevano parte il Duca di Milano, i Veneziani, i Genovesi ed i Senesi, seppe resistere ai ripetuti attacchi, costringendo i nemici ad abbandonare la mal riuscita impresa.
Il periodo delle guerre e delle preoccupazioni venne a cessare nel XVI secolo colla costituzione del Governo Mediceo al quale indubbiamente deve Livorno la sua importanza e la sua prosperità. Il modesto castello divenne una piccola città sotto Cosimo I che accordò a Livorno infiniti privilegi; egli vi creò un nuovo porto, eresse gagliarde fortificazioni, costruì arsenali e magazzini.
Ma più d’ogni altro fra i Granduchi Medicei quegli che ebbe predilezione per Livorno fu Ferdinando I che si potrebbe chiamare il vero fondatore della nuova città, in quanto egli si occupò, non solo di favorire con ogni mezzo e con ogni privilegio il largo sviluppo del commercio livornese; ma rivolse tutte le sue cure a migliorare ed accrescere il materiale di essa , talché a lui si debbono il nuovo piano della città, le sue vie, le sue piazze, i principali fabbricati eretti sul finire del XVI secolo e nei primi anni del successivo secolo e le più importanti istituzioni cittadine.

È da quest’epoca appunto che comincia la grandezza di Livorno andata sempre aumentando con infinita rapidità. Per quanto si riferisce alla popolazione, basterà dire che negli ultimi anni del dominio Pisano, Livorno non contava più di 500 abitanti, che ne aveva 1500 a metà del XVI secolo, quasi 10,000 ai primi del secolo successivo, 32,000 a metà del secolo passato e 80,000 a metà di quello presente, mentre oggi la popolazione supera di gran lunga il 100,000. Di pari passo procedette lo sviluppo del commercio che il diritto di porto franco mantenne fin quasi ai nostri giorni fiorentissimo.

Sotto il Governo Mediceo, Livorno era non solo il porto principale dello Stato Toscano ; ma uno dei più importanti e più frequentati d’Europa e ad accrescerne l’interesse e la fama contribuiva infinitamente anche l’Ordine Militare di S. Stefano che teneva qui le sue galere, gloriose per imprese militari marittime, rivolte in special modo a combattere i corsari Saraceni.

Non staremo a diffonderci in tanti particolari della storia livornese, ciò che ci trasporterebbe lontano dallo scopo di questa pubblicazione, bastandoci di rilevare come Livorno abbia avuto sempre una parte importantissima nelle vicende di Firenze e della Toscana per lo spazio di cinque secoli e come il patriottismo, la energia di carattere, il valore dei Livornesi abbiano saputo emergere luminosamente nel glorioso periodo del nazionale risorgimento.
Nessuna città, nessuno trai tanti luoghi di bagni situati lungo le coste de’ nostri mari potrebbero contendere a Livorno il primato che giustamente le spetta tra le stazioni balnearie marittime d’Italia, mentre Livorno potrebbe fortunatamente competere coi più famosi e più celebrati soggiorni estivi d’Europa.

La città è vasta, popolosa, di moderno aspetto, attraversata da ampie vie, provvista di belle piazze l’une e l’altre fiancheggiate da fabbriche belle per forme architettoniche e per eleganza di apparenza.
Alberghi, teatri, caffè, luoghi di ritrovo, negozi e stabilimenti di ogni genere, offrono a’visitatori quelle comodità e quelle attrattive proprie dei grandi centri e nell’estate soprattutto Livorno acquista difatti una vita, un movimento, un aspetto di floridità e di gaiezza degni della capitale di un grande Stato.
Ma sulle altre grandi città d’Italia, Livorno ha un vantaggio, un prestigio affatto speciali. La splendida bellezza della sua spiaggia, la meravigliosa imponenza della sua passeggiata. La vasta e verdeggiante pianura che dalle pendici dei colli si spinge verso il mare, diviene lungo la sponda del Tirreno come un immenso giardino ridente, attraversato da lunghi viali, cosparso di palazzi e di villini, dal quale alla guisa delle branche d’un fantastico mostro, si staccano e sporgono in mezzo alle onde un numero infinito di stabilimenti balnearj.
L’antica e celebrata fama delle grandi passeggiate del Bois de Boulogne di Parigi, del Prater di Vienna, della riviera di Nizza, delle Cascine di Firenze è ormai divisa anche dalla passeggiata di Livorno, da quello splendido viale, che fiancheggiato da fioriti giardini e da sontuose ed eleganti costruzioni, va seguendo le sinuosità della costa, dalla città all’incantevole villaggio dell’Ardenza.
Dinanzi a questa vaghissima, passeggiata, par che il Tirreno faccia sfoggio di tutta la sua solenne bellezza e dalla spiaggia ampia, aperta da ogni lato, lo sguardo liberamente accarezza un orizzonte immenso di mare e di cielo.

Dalle arenose spiaggie di Massa e di Viareggio, dietro alle quali come un’imponente muraglione s’ergono i picchi delle Alpi Apuane, l’occhio segue dolcemente la lunga linea di mare interrotta solo dalle bianche vele delle barche peschereccie, dalle eleganti linee delle torri livornesi del Marzocco е del Fanale e mentre sull’orizzonte disegnano le loro masse i monti dell’Isola di Gorgona, della Capraia e dell’Elba, i poggi verdeggianti e popolati di Montenero vengono a tuffarsi nel mare, chiudendo come in un’artistica cornice l’imponentissimo quadro.
…
La vita della città cede il posto ad una vitalità nuova, circoscritta fra le rotonde dei ridenti stabilimenti balneari, i boschetti profumati della passeggiata, ed i recinti dove si alternano gli spettacoli, i divertimenti, i passatempi più lieti e giocondi.
Dal piazzale di Bellavista che prospettava già la demolita Porta a Mare, lungo la spiaggia frastagliata di piccoli scogli, sulla spianata che ricorda tuttora il nome dell’abbattuto Forte dei Cavalleggeri, fino alla piazza dove sorge la chiesa di S. Jacopo ad Acquaviva, antico romitorio degli Agostiniani, si stendono e s’inoltrano nel mare numerosi stabilimenti balneari e ciascuno di essi differisce dall’altro per estensione, per carattere di forme, per l’indole della società che lo frequenta, mentre tra il mare ed il viale offrono le loro attrattive teatri, birrerie, caffè-concerto e tant’ altri mai luoghi destinati a pubblici spettacoli.
Però, nelle vicinanze del porto soprattutto, alcune vie conservano il carattere pittoresco che è proprio delle città marittime. Numerosi canali o fossi posti in comunicazione col porto e che si collegano poi con quelli che a Pisa si partono dal fiume Arno, percorrono in vari sensi la città e servono molto utilmente ai bisogni del commercio. Per questa speciale conformazione, uno de’ vecchi e popolosi quartieri della città porta nome di Venezia ed è appunto uno di quelli che maggiormente conservano nell’aspetto e nei costumi il tradizionale carattere della vecchia Livorno.

Il porto di Livorno è amplissimo e serba le grandi opere di difesa erette in differenti epoche. Il porto vecchio ricorda la magnificenza di casa Medici e l’affetto che i primi Granduchi ebbero per la nascente città; quello nuovo, che ora si cerca di difender maggiormente dai venti di libeccio che dominano spesso in modo violento sulla spiaggia livornese, sarebbe capace di accogliere un numero infinito di navi ed evoca il ricordo di tempi nei quali, dato il benefizio del porto franco, Livorno era da considerarsi come uno dei centri commerciali più cospicui del Mediterraneo.
Passeggiate ed escursioni.
La regina delle passeggiate livornesi è quella che comunemente conserva il vecchio nome dei Cavalleggieri, ossia quella che formata da viali e da giardini si volge a mezzogiorno della città lungo la spiaggia marina fino ai villaggi dell’Ardenza e di Antignano.
Anche le verdeggianti colline che formano come un semicerchio che ha per punto più eminente il colle di Monte Nero, offrono campo a piacevoli e grate escursioni, deliziate dalla vista della città e del mare in mezzo al quale appariscono le belle isole dell’arcipelago toscano. Non meno interessanti sono le gite che possono farsi per mare a vari punti della costa, come Antignano, Vada, Bocca d’Arno (Marina di Pisa).
Mėta di un’altra bella passeggiata per mare è lo Scoglio della Meloria, situato a sette chilometri dal porto di Livorno, dove sono gli avanzi di una solida torre costruitavi dai pisani e resa celebre dal ricordo della fierissima battaglia nella quale le navi de’Genovesi distrussero, l’anno 1284 la flotta Pisana.
Di maggiore importanza e attraentissima è l’escursione all’Isola di Gorgona (33 chilometri da Livorno). L’isola che ha sei chilometri di circonferenza e che è formata da una grande montagna che si solleva da ogni parte quasi a picco, è oltremodo pittoresca: è ricca di boschi, di vigne e di oliveti. Vi si veggono tuttora gli avanzi di antiche fortificazioni e del celebre convento di S. Gorgonio già abitato dai Certosini ai quali apparteneva tutta l’isola. Al piccolo seno o luogo d’approdo è un villaggio con chiesa parrocchiale abitato da famiglie di pescatori che vivono appunto occupandosi della pesca e della preparazione delle acciughe. Nell’isola di Gorgona è stata impiantata anche una casa di pena.
Comunicazioni.

Per la via di terra Livorno è distante 6 ore di ferrovia da Roma, 4 da Genova, 2 da Firenze.
Ogni giorno giungono a Livorno 12 treni dalla linea di Pisa e 5 da quella di Colle Salvetti e ne ripartono altrettanti.
Per mare vi sono continui e regolari approdi giornalieri di piroscafi provenienti dai principali porti italiani e stranieri.
Speciali servizi di tram elettrici mettono in continua comunicazione Livorno coi villaggi dell’Ardenza e di Antignano. In città vi sono pure comodi servizi di tram elettrici, di omnibus, di vetture, di barche ecc.
Industrie locali.
Molte e fiorenti industrie hanno vita a Livorno; ma i più importanti e grandiosi fra gli stabilimenti industriali sono il grandioso cantiere marittimo dei Fratelli Orlando che costruisce annualmente gran numero di navi fra le quali alcune delle più potenti corazzate officine della Società Metallurgica, la gran vetreria livornese, la fabbrica dell’antimonio ecc.
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