Lungo Corso Carducci, quasi al termine, si apre la facciata liscia e intonacata di una chiesa, non una qualsiasi, ma la più antica di Grosseto: San Pietro apostolo.

Sapendolo ci si sofferma ad osservare la sua attuale architettura, frutto di vari rimaneggiamenti nel tempo.
Citata in una  bolla di papa Clemente III nel 1188, fu edificata originariamente nell’VIII secolo lungo il tratto della via Aurelia che attraversava il centro cittadino, secondo l’attuale percorso di Corso Carducci. Subì ampliamenti tra il IX e il XII secolo fino all’aspetto attuale con nuovi  restauri seicenteschi e settecenteschi.
Le sue origini si legano quindi a quelle della città e alla sua storia successiva rivestendo una notevole importanza: la chiesa originaria  viene fatta risalire agli anni compresi fra la fine dell’VIII secolo e l’inizio del IX, mentre l’attuale potrebbe essere stata costruita subito dopo il 1138, data in cui avvenne lo spostamento della Sede Vescovile da Roselle, l’antica città romana ricca e fiorente sul lago Prile, ormai decaduta rispetto alla favorevole e strategica posizione raggiunta  nella piana dell’Ombrone da Grosseto.

La  costruzione, in basso a bozze di travertino, ha una struttura a capanna e presenta una facciata semplice sulla quale si apre un portale cui si accede dai due scalini antistanti affiancati da due lesene con capitelli sommitali, lesene più semplici si ripetono  ai lati della struttura. La parte sovrastante è invece intonacata con al centro una bifora spartita da una colonnina con un ornamentale capitello sovrastato da un arco a tutto sesto decorato a sua volta da una semplice apertura circolare. Il limite sommitale è ingentilito da archetti pensili dovuti ai restauri dei primi anni del XX secolo. La parte in basso è quella che può essere considerata originaria.

A destra e a sinistra in basso quattro formelle incise a palmette, con un cane in corsa, con un’aquila e con  San Leonardo, databili approssimativamente fra XII e XIII secolo.

Più interessante la struttura absidale.

L’abside è in stile romanico a struttura semicircolare; lungo le pareti in pietra consunta dal tempo, sono ancora visibili alcuni blocchi in travertino che ne interrompono il materiale primario e in alto archetti pensili a delimitare . Il campanile è frutto di un rifacimento seicentesco, innalzato nel 1625, in laterizio a destra dell’absidale su un basamento in pietra di epoca presumibilmente medievale. In alto una graziosa cupola con lanterna ne chiude la sommità. L’interno, a navata unica, ha perso ad opera dei vari rifacimenti, la sua originaria struttura romanica.

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