di DARIO da FIRENZE (DARIO ZULIANI)*

Il luogo più romantico di Firenze: la Buchetta dell’Amore, in via delle Belle donne 17 a Firenze.
Sta diventando un luogo iconico, un passaggio obbligato dei visitatori a Firenze. Come la Fontana del Porcellino, sotto le Logge del Mercato nuovo, dove porta fortuna il toccare la punta della statua del Porcellino (il cinquecentesco cinghiale in bronzo progettato dall’Ammannati). Così il nuovo rito è baciarsi davanti alla Buchetta dell’Amore, a testimonianza di vero amore.
Molti quelli che si baciano ogni giorno, da ragazzini a persone anziane. Grazie alla Buchetta dell’Amore, Firenze può cominciare a rivaleggiare con Verona e il celebre balcone di Giulietta. E non è un caso che, proprio a Firenze, sia nato questo primo esempio di arte di strada (street art) rinascimentale.
Vari elementi rendono straordinaria la Buchetta dell’Amore, dal punto di vista storico, artistico, culturale e… sentimentale.



La Buchetta dell’Amore accanto all’Acqua di Firenze, famoso e bel negozio di profumi realizzati artigianalmente a Firenze
La Buchetta si inserisce nella celebre serie delle Buchette, piccole finestre in cui, tra la seconda metà del ‘500 e l’inizio del ‘600, nelle vie di Firenze si cominciarono a vendere fiaschi di vino. La loro recente riscoperta e valorizzazione ha aggiunto un’attrazione unica al patrimonio storico di Firenze. Ebbene, a questa attrazione unica al mondo se ne è aggiunta una ancora più unica: la “Buchetta dell’Amore”, dove, al posto della scritta “Vino” sta scritto “Amore” e, sulla porticina, alcune parole in latino ne chiariscono il profondo significato simbolico: “Perfumum et vinum limitata sunt et emuntur. Tempus limitatum est et non emitur. Amor infinitus est et gratis” (Il profumo e il vino sono limitati e si comprano. Il tempo è limitato e non si compra. L’amore è infinito e gratis).
Filosofia? Poesia? Sì. Ma proprio questo è forse il vero scopo della cultura, dell’Arte: un modo, elegante e leggero, per far brillare negli occhi del passante una riflessione sui veri valori della nostra vita.
Abbiamo parlato di Filosofia, di Poesia. Ma dobbiamo riconoscere alla Buchetta dell’Amore anche un preciso valore storico, essendo espressamente ispirata alla storia d’amore di Ginevra degli Amieri, narrata da molti storici.
Intorno al XIV secolo, Ginevra, innamorata di Antonio Rondinelli, fu invece costretta a sposare un altro.
Ammalatasi, fu creduta morta e portata in chiesa per la sepoltura.
Risvegliatasi nella notte, corse dal marito e dai genitori, che la credettero un fantasma e la cacciarono.
Disperata, andò dal suo amato Antonio, che la accolse con gioia.
Il vescovo giudicò che se per suo marito era morta, lei era libera di sposare Antonio e così lo sposò.
Il valore simbolico e universale di questa antica storia è espresso nelle parole scritte in modo intrigante e coinvolgente accanto alla Buchetta : “Per questo un Bacio davanti alla Buchetta dell’Amore è simbolo di vero Amore.”
Così, all’ombra della trecentesca colonna del Trebbio, che testimonia la vittoria del domenicano Pietro da Verona contro gli eretici, e a pochi metri dal quattrocentesco gioiello rinascimentale della facciata di Santa Maria Novella, capolavoro di Leon Battista Alberti, turisti e passanti, italiani e stranieri, si fermano, guardano, leggono, sorridono, si guardano e si baciano. La Buchetta, simbolo del sentimento eterno dell’Amore, li guarda, e, anche lei, sommessamente, sorride.
* Dario Zuliani, storico e artista, è il primo laureato alla Facoltà di Storia dell’Università di Firenze. È stato anche associato all’ITTIG del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Autore di varie pubblicazioni, di cui cinque edite dall’Accademia della Crusca. Ha organizzato convegni e curato mostre come quella dedicata a Napoleone e la Crusca, inaugurata dal Presidente della Repubblica. Consulente storico, per pubblicazioni e alcune manifestazioni di cui è stato anche il regista, per il Comune di Firenze, la Provincia di Firenze e la Regione Toscana. Sua è l’iniziativa di porre nel cortile della Dogana, nel Palazzo della Signoria, a Firenze, una targa a ricordo della Riforma penale del Granduca Pietro Leopoldo, con il testo tratto proprio da un’opera di Dario Zuliani, La riforma penale di Pietro Leopoldo.
