Granduchi, sigari e tirchieria: l’invenzione del toscano

foglie di tabacco a essiccare

Correva l’anno 1815 quando nella Manifattura dei Tabacchi di Santa Caterina della ruota un imprevisto quanto impetuoso temporale estivo infradiciò un grosso quantitativo di tabacco della Val di Chiana lasciato all’aperto, che subito dopo cominciò anche a fermentare per il caldo. La cosa preoccupò non poco i dirigenti della Manifattura perché il tabacco, così rovinato, rischiava di dover essere gettato via ed era risaputo che il Granduca Ferdinando III di Lorena … Continua

Luni tra storia e leggende

di Salvina Pizzuoli  

Luni nella Tavola Peutingeriana

La storia di Luni fu, come quella di molte città alla caduta dell’Impero Romano, assai travagliata a causa di diverse incursioni barbariche di cui fu vittima con saccheggi e distruzioni. Ma non furono i Goti a farla precipitare nell’oblio e nell’abbandono perché, nel suo poema in versi De reditu suo, Rutilio Namaziano, imbarcatosi a Portus Augusti per tornare in Gallia, descrisse il suo viaggio dalla foce del Tevere a Luni nel 417 d.C. e la racconta ancora circondata dalle sue bianche mura e ancora insigne. E non fu nemmeno … Continua

La leggenda della Pia nelle ottave di due toscani dell’Ottocento

Bartolomeo Sestini e Giuseppe Moroni detto il Niccheri

Copertina del poemetto di Bartolomeo Sestini Pia de' Tolomei, Milano 1848
Copertina del poemetto di Bartolomeo Sestini Pia de’ Tolomei, Milano 1848

La memoria della Pia dei Tolomei, nata dalle terzine dantesche, la cui storia effettiva tanto aveva catturato l’interesse dei commentatori, non restò circoscritta ai versi nei quali il poeta l’aveva raffigurata e immortalata con pochissimi riferimenti, ma conobbe nelle epoche successive, come nella novella di Matteo Bandello ma soprattutto nell’Ottocento, un nuovo risveglio tanto che molte opere e figurative e poetiche e canore si dedicarono al soggetto con letture diverse rispetto a quella che Dante aveva lasciato incompiuta o comunque non esplicitata.

Nel 1822 Bartolomeo Sestini, patriota pistoiese, riprendeva il personaggio della Pia dedicandole un poemetto in ottave di tre canti complessivi. Più tardi , nel 1873, un poeta popolare fiorentino, Giuseppe Moroni detto il Niccheri …Continua

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Castel di Pietra e la leggenda della Pia

Castel di Pietra (Gavorrano) i ruderi
Castel di Pietra (Gavorrano) i ruderi

Castel della Pietra nella Maremma grossetana. Rocca rovinata resa celebre dall’Alighieri per la tragica fine della Pia moglie di Nello Pannocchieschi signore di cotesta prigione.[ …] Chi volesse mai visitare l’orrida torraccia dove è fama che venisse sacrificata quella Pia di cui Dante ebbe tanta pietà, quando figurò di sentire dalla sua ombra: Siena mi fe’, disfecemi Maremma, la troverà tra spinosi marrucheti in mezzo ad una selva selvaggia deserta, non molto lungi dalla confluenza del torrente Noni nel fiume Bruna; circa miglia toscane 3 a levante dei Forni dell’Accesa, intorno a miglia toscane 2 e ½ a grecale dal giogo dei monti di Gavorrano […] 4 miglia toscane a scirocco di Monte Pozzali; 9 miglia toscane nella stessa direzione da Massa marittima, 7 miglia toscane a libeccio di Tirli, altrettante a settentrione maestrale di Giuncarico e circa 8 miglia toscane a ponente di Monte Massi”

Il ponte medievale detto della Pia nei pressi di Rosia
Il ponte medievale detto della Pia nei pressi di Rosia

Così il Repetti, nel “Dizionario Geografico Fisico e Storico della Toscana”, descrive puntualmente la posizione geografica del territorio in cui si trova, ancora oggi, ciò che rimane dell’antica rocca …Continua

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La leggenda della bella Marsilia

La torre di Cala di Forno

Siamo lungo la costa maremmana tra Alberese e Ansedonia: una lunga fila di torri corre sulle colline prospicienti la lunga e bassa costa. Torri dalle caratteristiche medioevali come struttura e fattura. Lo stato di conservazione non è dei migliori, ma resistono e punteggiano come sentinelle il litorale …

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Proverbi toscani sull’amore

da Giuseppe Giusti

“Una sera a  Firenze- racconta Giuseppe Giusti nella sua raccolta di Proverbi toscani edita Proverbi toscanida Le Monnier nel lontano 1853-mi trovai al gioco dei Proverbi che si fa mettendosi tutti in un cerchio donne e uomini, e buttandosi uno coll’altro un fazzoletto con la canzoncina Uccellin volò volò, su di me non si posò, si posò sul tale e disse…”

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