Serafino Macchiati: l’impressionismo e la Belle Epoque

di Francesca Cagianelli

A venti anni dalla monografia dedicata a Serafino Macchiati, la grande mostra Serafino Macchiati: Moi et l’autre. Le frontiere dell’impressionismo tra euforia Belle Epoque e drammi della psiche, offre un’appassionante ricostruzione della complessa carriera pittorica e illustrativa di Serafino Macchiati (Camerino, 17 gennaio 1861 – 11 dicembre 1916), che chiarisce per la prima volta, sulla base di una serrata indagine dell’epistolario intercorso tra l’artista marchigiano e il suo mentore Vittore Grubicy de Dragon, certi intimi e misteriosi dettagli biografici riguardanti tanto la primissima formazione sotto gli auspici di alcuni dei più prestigiosi protagonisti dell’Ottocento Italiano, in particolare Antonio Mancini, quanto il formidabile successo attinto successivamente a Parigi, in qualità di illustratore dei romanzi editi da Pierre Lafitte e Alphonse Lemerre. Tra le novità storiografiche più sensazionali di tale ricostruzione domina infatti l’incursione nel terreno dell’orrido e del paranormale, affrontata dall’artista all’epoca della collaborazione con la rivista “Je sais tout”, i cui vertici espressivi coincidono con le illustrazioni ideate per il romanzo di Jules Claretie, Moi et l’autre. … continua a leggere Serafino Macchiati: l’impressionismo e la Belle Epoque, con immagini relative alle opere.

Immagini di Toscana nelle “vedute” di Giuseppe Zocchi

Siena – Piazza del Campo con fiaccolata notturna

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A Grosseto la chiesa di San Pietro apostolo

a cura della Redazione

Lungo Corso Carducci, quasi al termine, si apre la facciata liscia e intonacata di una chiesa, non una qualsiasi, ma la più antica di Grosseto: San Pietro apostolo.

Sapendolo ci si sofferma ad osservare la sua attuale architettura, frutto di vari rimaneggiamenti nel tempo.
Citata in una  bolla di papa Clemente III nel 1188, fu edificata originariamente nell’VIII secolo lungo il tratto della via Aurelia che attraversava il centro cittadino, secondo l’attuale percorso di Corso Carducci. Subì ampliamenti tra il IX e il XII secolo fino all’aspetto attuale con nuovi  restauri seicenteschi e settecenteschi.
Le sue origini si legano quindi a quelle della città e alla sua storia successiva rivestendo una notevole importanza: la chiesa originaria  viene fatta risalire agli anni compresi fra la fine dell’VIII secolo e l’inizio del IX, mentre l’attuale potrebbe essere stata costruita subito dopo il 1138, data in cui avvenne lo spostamento della Sede Vescovile da Roselle, l’antica città romana ricca e fiorente sul lago Prile, ormai decaduta rispetto alla favorevole e strategica posizione raggiunta  nella piana dell’Ombrone da Grosseto. … continua a leggere A Grosseto la chiesa di san Pietro apostolo

Visita al Museo Archeologico e d’Arte della Maremma

Maremma Medievale e Moderna

A cura della Redazione

Visitiamo oggi la sezione medievale e moderna del Museo Archeologico di Grosseto dove sono esposte le testimonianze provenienti dalla città e dai dintorni, reperti in base  quali è stato possibile ricostruire la sua storia, evidenziando un insediamento divenuto più stabile e continuo intorno all’Alto Medioevo. Tra l’VIII e il XIII secolo l’abitato si sviluppò fino a diventare l’area  urbana principale di quella zona pianeggiante tra l’Ombrone e il mare, in posizione viaria favorevole e strategica.

Visitiamo oggi la sezione medievale e moderna del Museo Archeologico di Grosseto dove sono esposte le testimonianze provenienti dalla città e dai dintorni, reperti in base quali è stato possibile ricostruire la sua storia, evidenziando un insediamento divenuto più stabile e continuo intorno all’Alto Medioevo. Tra l’VIII e il XIII secolo l’abitato si sviluppò fino a diventare l’area  urbana principale di quella zona pianeggiante tra l’Ombrone e il mare, in posizione viaria favorevole e strategica. … vai a Visita al Museo Archeologico e d’arte della Maremma

Località lungo la Via Aemilia: Rimini e Bologna

La via Emilia da Rimini a Piacenza

Ariminum, come diciamo altrove nel descrivere la Via Flaminia, era una città umbro-etrusca che cadde nelle mani dei Galli Senoni nel 400 a.C.. I Romani li vinsero nel 295 a.C. nella battaglia di Sentinum e li dispersero come gruppo etnico culturale dieci anni dopo.

Ariminum nasce come colonia di diritto latino nel 268 a.C. e subito gode dei benefici di essere il trivio più importante d’Italia: la Via Flaminia, la Via Aemilia e la Via Popilia facevano tutte capo alla città.    … continua a leggere  Località lungo la Via Aemilia: Rimini e Bologna

La villa di Plinio il giovane in Etruria

di Giovanni Caselli

Ricostruzione di villa romana secondo le indicazioni di Vitruvio

Nella lettera di Plinio il Giovane (61-114 d.C.) inviata all’amico Domizio Apollinare, in cui descrive la sua villa di Val Tiberina, ‘in Tuscis’, (oggi nel comune di San Giustino a pochi chilometri da Sansepolcro n.d.r.) vediamo applicati i canoni riportati da Vitruvio nel De Architettura.

“La sollecita preoccupazione che hai espresso nel sapere della mia intenzione di trascorrere l’estate nella mia villa in Etruria, e i tuoi cari tentativi per dissuadermi dal recarmi in un luogo che ritieni insalubre, mi hanno fatto molto piacere. Ammetto, senz’altro, che l’aria di quella parte della Toscana che giace verso la costa sia spessa e insalubre, ma la mia casa è situata a grande distanza dal mare e ai piedi di quegli Appennini così rinomati per la loro salubrità. Per far sì che le tue apprensioni nei miei confronti svaniscano, ti darò una descrizione della gentilezza di quel clima, della posizione di quella regione e della bellezza della mia villa, che senza dubbio ascolterai con lo stesso piacere col quale te la racconto.  … continua a leggere  La villa di Plinio il giovane in Etruria

La via Flaminia dal Foro romano a Malborghetto (primo itinerario)

Pubblichiamo a puntate questo interessante percorso illustrato dal prof. Giovanni Caselli anche se la Flaminia toccava solo marginalmente l’Etruria nel tratto iniziale. Tuttavia, attraversando Umbria e Marche, rappresentava una importantissima via di comunicazione con l’Adriatico ed era strettamente connessa alla rete stradale dell’Etruria.


di Giovanni Caselli, da Le strade di Roma in Italia (vol.II°)

La via Flaminia dal Foro romano a Malborghetto (primo itinerario)

Fu la terza grande direttrice dell’espansione romana in ordine cronologico e la prima delle due grandi strade per il nord in ordine di importanza; traversata l’Umbria e le Marche, giungeva sulla costa adriatica a Fanum per terminare a Senigallia. La Via usciva dal Foro Romano da una porta a est del Campidoglio, Porta Fontinalis, seguiva poi l’attuale Via del Corso, ossia la Via Lata del IV secolo d.C. Dopo circa 3 miglia la strada raggiungeva il Pons Milvius dal quale si irraggiavano altre vie inferiori alla Flaminia: la Amerina, la Cimina, la Clodia, l’Annia e la Cassia, la più lunga dopo la Flaminia. …  continua a leggere  La via Flaminia dal Foro romano a Malborghetto (primo itinerario)

L’arte del ferro: arpioni, lanterne, inferriate, cancellate, a Firenze

Loggia del Bigallo arcata a rosta della cancellata

Andare in giro per Firenze significa non solo ammirare le eleganti e pregevoli architetture dei suoi palazzi e chiese, ma scoprirne anche i dettagli, quella miriade di opere artigianali a decorazione di quei palazzi e strade e tabernacoli e chiese. In questo caso vogliamo soffermarci ad ammirare un’arte antica che occupa tanto spazio all’interno e all’esterno di edifici e pubblici e privati: il ferro e il ferro battuto.   …   continua a leggere   L’arte del ferro: arpioni, lanterne, inferriate, cancellate, a Firenze

Tarquinia: la città vecchia e le sue bellezze architettoniche (prima parte)

di Salvina Pizzuoli

La veduta della zona occidentale di Tarquinia con la torre della chiesa di Santa Maria di Castello e più a sinistra la chiesa e convento di Valverde

Origini antichissime caratterizzano la città che oggi accoglie il viaggiatore con il suo giro di mura medievali, le sue torri, le sue chiese e i suoi palazzi, ma la sua storia si muove ancora più addietro nel tempo, con le sue origini etrusche, l’antica Tarchna, ricca e fiorente già tra il VII e il IV secolo a.C., origini che trovano testimonianza nello splendido Museo Archeologico e nelle necropoli.

Antico centro etrusco che la tradizione vuole fondato da Tarconte, fratello o figlio di Tirreno, l’eroe eponimo del popolo etrusco. La città sorgeva in un ampio pianoro oggi denominato La Civita. Nel 181 a. C.in una porzione del suo territorio presso il mare fondò la colonia di Gravisca; nel 90 ricevette il diritto di cittadinanza e divenne municipio. Probabilmente nel sec. VII, per le invasioni barbariche e la malaria ,la città si spopolò e parte della popolazione si trasferì sul colle vicino, dando vita a Corneto, la Tarquinia moderna. Il centro si è denominato Corneto fino al 1872 quando ha assunto il nome di Corneto Tarquinia, poi quello di Tarquinia 1922  Corneto deriva dal latino cornetum ‘luogo piantato a cornioli

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Il Liberty a Firenze e in Toscana

Articoli sul Liberty a Firenze e in Toscama

Viareggio, particolare della decorazione del villino Flora

Toscana in Liberty”: Introduzione

Toscana in “Liberty”: Firenze capitale del nuovo stile 

Toscana in “Liberty”: i villini di Michelazzi e le realizzazioni di Coppedè a Firenze

Il Liberty lungo le coste toscane: Viareggio

Toscana in Liberty: i Chini

A Montevarchi: Villa Masini

Galleria di immagini: i “villini” di Michelazzi e le realizzazioni di Coppedè a Firenze

Galleria immagini: Viareggio in “Liberty”