di Michele Zazzi

Ritratto di Porsenna in Promptuarii iconum insigniorum à seculo hominum, subiectis eorum vitis, per compendium ex probatissimis autoribus desumptis, 1553, di Guillaume Rouillé.

La storiografia, nel tempo, si è interrogata sulla storicità della figura di Porsenna. Secondo alcuni Porsenna sarebbe un personaggio leggendario; si ritiene che il nome non sia altro che una personificazione della magistratura etrusca Purth, Purthsna. Per altri Porsenna e Macstarna (Servio Tullio) sarebbero la stessa persona. La prevalenza degli studiosi oggi però tende a ritenere che il personaggio sia realmente esistito.
La tradizione romana (Tito Livio, I, 9 – 15) riferisce che Tarquinio il Superbo cacciato dal trono di Roma (509 a.C.) avrebbe chiesto aiuto a Laris Porsenna, re di Chiusi. Il condottiero etrusco avrebbe stretto d’assedio la città laziale, ma poi, colpito ed ammirato da alcuni atti di eroismo dei Romani (Orazio Coclite, Muzio Scevola, Clelia), avrebbe abbandonato il progetto di rimettere sul trono Tarquinio concedendo la pace a Roma. Porsenna avrebbe anche cercato di espandersi nel Lazio per ripristinare i contatti con le città etrusche della Campania, ma l’esercito comandato dal figlio Arrunte sarebbe stato sconfitto dai Latini e dai Cumani ad Ariccia (505 o 504 a.C.). A seguito della sconfitta il sovrano etrusco avrebbe fatto ritorno a Chiusi.

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