Il mito etrusco del lupo che esce dal pozzo nelle urne ellenistiche dell’Etruria settentrionale

di Michele Zazzi

Sulla cassa di alcune urnette funerarie di produzione volterrana e perugina (ad oggi conosciamo otto esemplari) viene rappresentata la scena di una belva non ben definita, forse un lupo, che tenta di uscire da un pozzo (puteale).L’animale è stato identificato con un lupo o un animale fantastico: a volte sembra effettivamente un lupo, in altre pare un essere ibrido con corpo di uomo o di cavallo e con fattezze di lupo (zampe, testa). Si è anche pensato che possa trattarsi di mostri diversi.
Il lupo che emerge dal sottosuolo viene fronteggiato da un gruppo di uomini; la scena nelle urne della specie presenta qualche variante.

… continua a leggere Il mito etrusco del lupo che esce dal pozzo…

La tomba della biga di Castro

di Michele Zazzi

La tomba della Biga di Castro fu scavata unitamente ad altre nel 1967 nella necropoli etrusca di Ischia di Castro (VT) dal centro Belga di Studi Etrusco-italici.
L’ipogeo, al quale si accedeva tramite un lungo dromos a cielo aperto, presentava un vestibolo con due porte ed un’unica camera in posizione asimmetrica rispetto agli accessi. Per qualche motivo la terza porta (individuabile dai segni sulla parete) non fu mai realizzata.

Nella camera, già oggetto di scavi clandestini, furono trovati elementi di un letto di legno che era appoggiato su una banchina e parte di un ricco corredo (compreso vasellame in bucchero ed in metallo da banchetto).
Vi era un unico defunto (per quanto desumibile dai resti ossei); forse poteva trattarsi di una giovane donna come farebbero pensare alcuni effetti personali quali, un pendente d’oro con scarabeo, una coppia di sandali in bronzo e legno con inserti di oro ed ambra, anello in bucchero, un sonaglio in bronzo ed argento, un manico bronzeo relativo forse ad un flabello, un’armilla a capi sovrapposti in bronzo ed un lydion per oli profumati.

… continua a leggere La tomba della biga di Castro

Il lampadario etrusco di Cortona

di Michele Zazzi

Lampadario etrusco

Il lampadario (in pratica una grande lucerna di bronzo) fu trovato il 14 settembre 1840 da alcuni contadini a Cortona in località Fratta nei possedimenti della marchesa Luisa Bartolozzi Tommasi (ed in particolare nel podere Fratta, campo il Biscione). Il monumento inizialmente fu conservato nel palazzo cortonese della marchesa che due anni dopo (1842) lo concesse in deposito al Museo dell’Accademia Etrusca. George Dennis che ebbe modo di vederlo nel 1843 lo definì “la meraviglia delle meraviglie”. Il reperto venne dapprima offerto in vendita alla Reale Galleria di Firenze ma la trattativa non ebbe esito. Nell’ottobre del 1846 il lampadario fu acquistato dall’Accademia Etrusca per 1600 scudi (la richiesta fu di 2000 scudi) pagati ricorrendo ad un mutuo del Monte dei Paschi ed alla garanzia del Comune di Cortona.

… continua a leggere Il lampadario etrusco di Cortona